BUON COMPLEANNO EZLN 100 di questi giorni!
Non tutti i libri di storia sono uguali. Non tutti i libri di storia
diventano testi ufficiali sui quali si studia. Il libro di storia che tratta di
movimenti, lotte, rivolte, rivoluzioni, bandit@, brigant@ e partigian@ non è mai
diventato un testo ufficiale, anzi forse questo libro non esiste nemmeno ma se
esistesse parlerebbe sicuramente del 17 novembre 1983, data di nascita
dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
All’origine erano sei, tre indigeni e tre meticci, il loro sogno era
costruire e costituire la più classica delle guerriglie (di matrice Marxista)
andando in continuità con la tradizione Sudamericana dal Fronte Sandinista in
poi.
La storia ci dice che quella guerriglia non nascerà mai, ma nascerà qualcosa di diverso, quello che il 1 gennaio del 1994 abbiamo conosciuto come EZLN e come movimento di lotta per la dignità ed il riconoscimento dello status “indigeno” e quindi in netta opposizione alla globalizzazione neoliberista.
Ribaltata la logica principe delle guerriglie ovvero di sollevarsi per prendere il potere.
Il potere “Zapatiniamente parlando” è un nemico da combattere e non da sostituire, così come Emiliano Zapata arrivato a Città Del Messico fece l’atto simbolico di non sedersi sulla poltrona del presidente messicano per non farsi corrompere dal gusto del potere gli Zapatisti iniziano la loro lotto per conquistare i diritti e la possibilità di essere se stessi senza sottostare alle logiche omologanti e schiaccianti sia dal punto di vista culturale che “di vita” del neoliberismo.
L’unico esercito al mondo ad avere il 30% di donne al suo interno.
Un esercito che andrà ad imporre dentro le comunità zapatiste la Legge Rivoluzionaria delle Donne .
La storia ci dice che quella guerriglia non nascerà mai, ma nascerà qualcosa di diverso, quello che il 1 gennaio del 1994 abbiamo conosciuto come EZLN e come movimento di lotta per la dignità ed il riconoscimento dello status “indigeno” e quindi in netta opposizione alla globalizzazione neoliberista.
Ribaltata la logica principe delle guerriglie ovvero di sollevarsi per prendere il potere.
Il potere “Zapatiniamente parlando” è un nemico da combattere e non da sostituire, così come Emiliano Zapata arrivato a Città Del Messico fece l’atto simbolico di non sedersi sulla poltrona del presidente messicano per non farsi corrompere dal gusto del potere gli Zapatisti iniziano la loro lotto per conquistare i diritti e la possibilità di essere se stessi senza sottostare alle logiche omologanti e schiaccianti sia dal punto di vista culturale che “di vita” del neoliberismo.
L’unico esercito al mondo ad avere il 30% di donne al suo interno.
Un esercito che andrà ad imporre dentro le comunità zapatiste la Legge Rivoluzionaria delle Donne .