Le FARC rispondono pubblicamente alle accuse di favorire la coltivazione e produzione della coca.
di Timoleón Jiménez,
Comandante dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP
Comandante dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP
Il quotidiano peruviano El Comercio pubblicò, il 12 febbraio 1998, alcune dichiarazioni del famoso economista nordamericano Milton Friedman, in un articolo intitolato “Droghe, una guerra ingiusta?”: “La nostra politica antidroga ha provocato migliaia di morti, e perdite favolose in Colombia, Perù e Messico(...) Tutto ciò perché non siamo in grado di far rispettare le leggi nel nostro stesso paese. Se ci riuscissimo non esisterebbe un mercato d’importazione (…) Paesi stranieri non subirebbero la perdita della loro sovranità (…) Può essere morale una politica che conduce alla corruzione generalizzata, mentre ottiene risultati razzisti, distrugge i nostri quartieri poveri, fa strage di gente debole ed arreca morte e disintegrazione in nazioni amiche?”
Il padre della Scuola di Chicago assicurava categoricamente che il governo del suo paese avrebbe dovuto legalizzare il consumo di droghe e cessare unilateralmente la guerra contro di esse. Ricordava amaramente che, in conseguenza di questa guerra, gli Stati Uniti avevano moltiplicato per otto la propria popolazione carceraria, principalmente popolazione nera e latina con risorse economiche limitatissime.
Il padre della Scuola di Chicago assicurava categoricamente che il governo del suo paese avrebbe dovuto legalizzare il consumo di droghe e cessare unilateralmente la guerra contro di esse. Ricordava amaramente che, in conseguenza di questa guerra, gli Stati Uniti avevano moltiplicato per otto la propria popolazione carceraria, principalmente popolazione nera e latina con risorse economiche limitatissime.