domenica 23 febbraio 2014

Turchia - Censorship vs Freedom. La Censura non impedisce il diritto a manifestare


Un continuo botta e risposta tra i manifestanti e gli innumerevoli e incalzanti provvedimenti del governo in carica.
Al grido " Everywhere Taksim, Everywhere Resistance", slogan utilizzato durante le proteste di Gezi Park lo scorso Giugno, è iniziato il concentramento invocato tramite un tam-tam sui social network negli scorsi giorni. 
In centinaia si sono dunque riuniti in Isticklal Caddesi per ribadire il loro no all' emanazione di un provvedimento simbolo esemplificativo di una politica volta ad affermare un progetto autoritario.
Reazione decisamente sproporzionata quella della polizia, la cui violenza non accenna a diminuire.
Utilizzo di gas CS, cannoni ad acqua, proiettili di gomma...sono stati impartiti non solo ai manifestanti ma anche ai ristoranti e negozi che ospitavano i dimostranti in corsa per sfuggire alle violenze della gendarmeria. Una "bombola di gas" è persino stata tirata in un autobus di linea che passava in quel momento.
Violenti scontri, feriti e arresti nella giornata di ieri pomeriggio.
La dimostrazione di forza risulta essere l' unico approccio che il partito di Erdogan sembra conoscere. 
E nel frattempo, piazza Taksim, simbolo della libertà e della democrazia, resta circondata da forze dell' ordine che ne impediscono l' accesso. 
Immagini ormai divenute quotidiane che delineano un panorama decisamente problematico: la precarietà di un equilibrio oramai sfibrante che sta facendo emergere tutti i nodi ai quali il partito Ak non è stato in grado, o meglio non ha voluto, sciogliere e affrontare in termini di partecipazione, collaborazione e condivisione.
Una concezione diametralmente opposta invece quella dei manifestanti; il cui lessico è rivolto alla riconquista di un più semplice, quanto mai immediato, diritto alla città quale unica prospettiva perseguibile per vivere la metropoli non con l' illusione di un' utopia, ma con la realtà e la concretezza di un sogno.
Link:
http://www.hurriyetdailynews.com/police-put-down-protest-against-controversial-internet-law-in-istanbul.aspx?pageID=238&nID=62804&NewsCatID=338

sabato 8 febbraio 2014

Palestina - Ein Hijleh, attacco alla lotta popolare palestinese

Ein1
di Eleonora Gatto, Luca Magno – SCI-Italia

Ein Hijleh in poco tempo era diventato uno spazio comune di aggregazione in grado di favorire il senso dell’appartenenza e la creazione di reti tra attivisti e villaggi resistenti. Un’occasione importante se si considera che la mobilità in Cisgiordania è limitata dalla frammentazione territoriale.

Nella notte tra il 6 e il 7 febbraio, Ein Hijleh è stato sgomberato. 1000 soldati sono arrivati con i loro bulldozer ferendo molti residenti con ingiustificata violenza. 

La rinascita di Ein Hijleh stava diventando un “pericoloso” simbolo della resistenza popolare, dell’opposizione all'annessione della Valle del Giordano a Israele. Sono state colpite la tensione creativa nel villaggio e alla vita comune che si stava sviluppando al suo interno.

Ein Hijleh in poco tempo era diventato uno spazio comune di aggregazione in grado di favorire il senso dell’appartenenza e la creazione di reti tra attivisti e villaggi resistenti. Un’occasione importante se si considera che la mobilità in Cisgiordania è limitata dalla frammentazione territoriale. Ancor di più se si considerano le divisioni politiche che da anni ormai affliggono la Palestina. L’intero villaggio è stato rivitalizzato dal contributo congiunto di ogni attivista che, a seconda del proprio tempo e capacità, ha posto le fondamenta di una nuova società basata sull'inclusione e l’orizzontalità.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!