In un comunicato congiunto, pubblicato lo scorso 16 maggio, le FARC e l'ELN hanno dato ordine a tutte le loro unità “di interrompere qualunque azione militare offensiva contro le forze dello Stato o l'infrastruttura economica” tra il 20 ed il 28 maggio prossimi. La decisione intende essere una risposta alle “molte voci che si levano, con diversi argomenti”, sollecitando l'insorgenza ad una nuova dichiarazione di cessate il fuoco, in occasione delle elezioni presidenziali. La guerriglia delle FARC aveva già preso unilateralmente due provvedimenti analoghi, durante le festività natalizie, e proponendo un cessate il fuoco generalizzato e bilaterale per tutta la durata delle Conversazioni dell'Avana, per creare un clima favorevole alla costruzione della Pace. “La risposta”, denunciano le FARC e l'ELN, “è stata il rifiuto frontale del regime, con la motivazione che solo l'offensiva permanente contro l'insorgenza può garantire la pace nel paese”. Pur consapevoli del fatto che “la corruzione, il clientelismo, la frode, le manovre sporche di ogni tipo conducono all'illegittimità dei suoi risultati”, le due organizzazioni guerrigliere hanno deciso “che un clamore nazionale tanto forte vada ascoltato”. La vocazione guerrafondaia dell’oligarchia colombiana si manifesta in ogni occasione, e impedisce il realizzarsi di conversazioni senza l'assordante frastuono dei combattimenti, che si svolgono sempre più cruenti in ogni parte della Colombia. In un comunicato congiunto, pubblicato lo scorso 16 maggio, le FARC e l'ELN hanno dato ordine a tutte le loro unità “di interrompere qualunque azione militare offensiva contro le forze dello Stato o l'infrastruttura economica” tra il 20 ed il 28 maggio prossimi. La decisione intende essere una risposta alle “molte voci che si levano, con diversi argomenti”, sollecitando l'insorgenza ad una nuova dichiarazione di cessate il fuoco, in occasione delle elezioni presidenziali. La vocazione guerrafondaia dell’oligarchia colombiana si manifesta in ogni occasione, e impedisce il realizzarsi di conversazioni senza l'assordante frastuono dei combattimenti, che si svolgono sempre più cruenti in ogni parte della Colombia. |
mercoledì 21 maggio 2014
Colombia - FARC ed ELN annunciano un cessate il fuoco unilaterale
domenica 18 maggio 2014
Messico - Dolore e rabbia in Chiapas
di Cristina Mastrandrea
«Furono il dolore e la rabbia che ci spinsero a sfidare
tutto e tutti 20 anni fa. E sono il dolore e la rabbia che ora ci fanno
indossare di nuovo gli stivali, mettere l’uniforme, infilare la pistola e
colprirci il volto. E rimettermi il vecchio e logoro berretto con le 3 stelle
rosse a cinque punte».
Dalle montagne del Sudest del Messico parla il subcomandante
insurgente Marcos, pochi giorni dopo l’aggressione armata dei
paramilitari allo storico Caracol zapatista de la Realidad da parte del Cioac-H
(Central independiente de obreros agrícolas y campesinos independiente
histórica), un gruppo paramilitare della zona della Selva Lacandona. Lo scorso
marzo i paramilitari avevano sequestrato un camion della Giunta del Buon Governo
a la Realidad. La sera del 2 maggio, mentre si svolgeva una riunione alla quale
era presente anche il Centro per Diritti Umani Fray Bartolomè de las Casas per
risolvere pacificamente il problema della camionetta, un centinaio di componenti
del Cioac-H hanno attaccato il Caracol la Realidad. Un attacco con pietre, armi
da fuoco e machete alla clinica pubblica e alla scuola, più il sabotaggio della
rete idrica. «Si è trattato di un’aggressione premeditata, organizzata
militarmente — dice il subcomandante Marcos nel suo comunicato – sono implicati
anche il Partito verde ecologista (nome in pratica con il quale il Pri governa
in Chiapas), il Partito di azione nazionale e il Partito rivoluzionario
istituzionale, ma anche il governo dello Stato del Chiapas e in una qualche
maniera anche quello federale».
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ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!