24 maggio 2014, Caracol de La Realidad, Chiapas.
Dopo il tramonto, il subcomandante Moisés ha annunciato la possibilità
di visitare la tomba di Galeano, per dimostrare solidarietà alla sua
famiglia, alla sua compagna e alle basi d’appoggio zapatiste.
Migliaia di zapatisti e zapatiste, insieme agli aderenti alla Sexta,
si sono messi in fila per passare, uno per uno, di fronte alla tomba.
Una zapatista coordinava la visita:
- È qui la tomba di Galeano?
- Sì, rispose. Per impegnarci di più.
Zapatisti e zapatiste coperte dai passamontagna sfilavano davanti
alla tomba, abbracciandola. Con il pugno sinistro alzato e facendo il
saluto militare, ognuno passava di fronte alla tomba e depositava una
pietra. La tomba di pietra bianca era circondata da fiori, ghirlande e
candele.
- Perché la pietra, compa?
- Ogni persona che si impegna a lottare lascia una pietra perché, come Galeano, è un simbolo di resistenza fino alla morte.
Forse, l’atto di lasciare una pietra significa anche che il cuore ha
bisogno di forza perché la morte, che arriva senza avvisare, non faccia
troppo male; allo stesso tempo, i compagni e le compagne della Sexta
ripetevano l’atto per dare continuità alla costruzione di “Altri mondi”.
Abbiamo lasciato il dolore e continuato ad avanzare con la speranza
di continuare a costruire una società anticapitalista, autonoma, senza
chiedere nulla al governo, con libertà, democrazia e giustizia, uno
degli esempi che ci danno ogni giorno i popoli zapatisti. Nell’ultimo
atto dell’omaggio a Galeano, che inizierà in serata, i subcomandanti
Marcos e Moisés daranno la loro parola per concludere l’evento che ci ha
convocati nella Realidad.
domenica 25 maggio 2014
Messico - Report da La Realidad
24 de mayo 2014 Caracol I de La Realidad, Chiapas .-
Una fila di miliziani insurgentes vestiti di verde, con un paliacate rosso al collo e coperti da passamontagna si sono disposti in fila circondando le 2200 basi d'appoggio zapatista (BAZ) che sono arrivate dai cinque caracoles per rendere omaggio al compagno Galeano, brutalmente assassinato lo scorso 2 maggio nello stesso caracol, prima capitale dello zapatismo civile e pacifico.
Tutti in silenzio assoluto di fronte a più di mille persone, aderenti alla Sesta, alunni dell'Escuelita de la Libertad, società civile nazionale e internazionale e media liberi che sono arrivati in carovana giungendo da varie parti del paese.
Da un palco situato a lato del campo da basket del caracol vengono letti sei striscioni con slogan chiedendo giustizia per il compagno assassinato. Tra loro un frammento del comunicato “El dolor y la rabia” nel quale il Subcomandante Insurgente Marcos insiste che sono precisamente il dolore e la rabbia “quello che ora ci fanno calzare di nuovo gli stivali, metterci l'uniforme, infilare la pistola e coprirsi il volto”.
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ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!