All’opinione pubblica internazionale e all’umanità che resiste
L’organizzazione terroristica IS (Stato Islamico), che sta compiendo massacri e genocidi nei confronti dei popoli, comunità religiose e società del Medio Oriente, che non porta altro che morte e brutalità e viene sfruttata dal sistema capitalistico come organizzazione di provocatori, in questo momento sta commettendo crimini di guerra in spregio degli umani per distruggere i valori di umanità in Kurdistan e nel Medio Oriente.
Al momento le bande aggressive e fasciste di IS proseguono con i loro attacchi con grandissima brutalità ed inimicizia nei confronti del Kurdistan a Kobanê, Mossul e Şengal (Sinjar). Persone vengono decapitate, messe in futa, donne violentate e bambini lasciati alla morte per fame e per sete.
Case e proprietà vengono distrutte e saccheggiate. Città sacre vengono date alle fiamme, saccheggiate, distrutte e sporcate. Persone anziane, sagge, vengono assassinate. Tutti coloro che sostengono la storia dei popoli e i valori dell’umanità sono bersaglio dei banditi di IS. La barbarie di IS prosegue i suoi orrendi attacchi come nemico dei popoli e delle comunità religiose.
Le bande di IS infibulano bambine, strumentalizzano donne come concubine come strumenti sessuali, vietano negozi di parrucchiere e violentano e riducono in schiavitù donne per “fidanzamenti religiosi” della durata di una o due ore. Come ha detto la parlamentare yezida Viyan Daxil, donne vengono vendute al mercato, violentate e considerate come bottino.
Le bande che da due anni compiono brutali attacchi nel Rojava (Kurdistan occidentale), il 3 agosto 2014 hanno iniziato ad attaccare Sengal e i suoi dintorni che si trovano nel Kurdistan meridionale, una delle regioni più preziose per il popolo curdo. Compiono massacri nei confronti del popolo yezida che appartiene ad una delle più antiche religioni tra il popolo curdo.
domenica 10 agosto 2014
mercoledì 6 agosto 2014
Messico - Ricordo di David Ruiz García, morto in un incidente al ritorno dall'Omaggio a Galeano
Parole del compagno del Congreso Nacional Indígena, Armando García Salazar, popolo hñahñu´ di San Francisco Xochicuautla, nell'omaggio al compagno morto DAVID RUIZ GARCÍA
durante la "Compartición entre Pueblos Originarios y los Pueblos Zapatistas"
4 agosto 2014.
E DUE PICCOLE CRONACHE SULL'OMAGGIO
durante la "Compartición entre Pueblos Originarios y los Pueblos Zapatistas"
4 agosto 2014.
E DUE PICCOLE CRONACHE SULL'OMAGGIO
I.- Parole del compagno Armando García Salazar, a nome della famiglia e dei compagni del compagno morto David Ruiz García.
Buongiorno a tutti e tutte.
Buongiorno fratelli, sorelle, nonni,
bambini e bambine e tutti i compagni che rappresentano questo movimento.
Due mesi fa un nipote, un figlio, è
giunto in queste terre in appoggio al nostro fratello Galeano, sfortunatamente
durante il viaggio di ritorno è stato vittima di un incidente.
Da otto anni era in questo movimento
con il suo impegno di lotta per difendere la giustizia ed i diritti degli
indigeni. Aveva tanta voglia di venire a conoscere i fratelli zapatisti, e
perché non dirlo, stringere la mano al Subcomandante Marcos. Era il suo più
grande desiderio. L’ha esaudito. È venuto fino alla Realidad.
Sfortunatamente il destino è così.
Oggi tuttavia, noi, i suoi fratelli, i suoi famigliari, siamo nuovamente qui.
Non facciamo nessun passo indietro perché così voleva David.
Non sono mai
riuscito a rispondergli perché io stesso non l’ho ancora capito. Tuttavia egli
credeva che un giorno questo sarebbe cambiato, e lo stiamo facendo.
Tutti noi qui presenti abbiamo un
obiettivo. Tutti noi qui presenti siamo convinti e stiamo facendo quello che
tanta gente ha fatto: alzare la voce, non arrendersi, reclamare quello che è
nostro e cacciare l’invasore.
Questo era uno degli obiettivi di
David, ed io umilmente vengo in commissione in questo giorno a fare quello che
facciamo nella nostra comunità secondo i nostri usi e costumi: vengo a deporre
una croce nel luogo del suo incidente.
Moltissime grazie fratelli
zapatisti.
David, nella sua prima visita in
questo bellissimo stato lo disse, ‘devo venire e devo far valere anche la voce
della nostra tribù, del nostro popolo indigeno otomí o hñahñu´.
Moltissime grazie per avermi
ascoltato e per condividere la nostra esperienza in questo luogo.
Grazie fratelli.
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ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!