giovedì 15 gennaio 2015

Messico - Dal #FestivalRyR verso La Realidad e la Garrucha


Alla conclusione della partecipazione al Primo festival Mondiale delle Resistenze e Ribellioni contro il capitalismo, partiamo in gruppo per raggiungere il Caracol de La Realidad e de La Garrucha. 
Il viaggio nella Selva oggi è più spedito, la strada asfaltata arriva fino a Guadalupe Tepeyac, inoltrandosi nella vallata in cui ogni luogo è costellato dalle storie di resistenza degli zapatisti.
Nelle vicinanze della Comunità 24 dicembre che ha resistito alle provocazioni dell’esercito oggi c’è una posto di salute autonoma e una tienda comunitaria, passiamo poi per El Chayavez, comunità che abbiamo conosciuto durante i progetti che abbiamo appoggiato per garantire l’acqua potabile nella zona. Poi San Josè del Rio con la prima clinica autonoma dell’intera zona ed ancora Guadalupe Tepeyac, la comunità invasa dall’esercito nel 1995 e ricostruita a partire dal 2001.
Arriviamo a La Realidad, la sede del Caracol, luogo dell’attacco dei paramilitari della CIOAC-H (Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos-Histórica) lo scorso maggio costato la vita a Galeano, compagno, zapatista.
Un’episodio che ha messo in luce la violenza con cui, attraverso il supporto a determinate organizzazioni si cerca costantemente di provocare ed attaccare l’autonomia e l’autogoverno zapatista.
Aggressioni e provocazioni che vanno di pari in passo con i progetti finanziati dal governo che mirano a comperare famiglie e comunità per allontanarle dalla partecipazione all’organizzazione zapatiste.
Soldi facili, erogati come programmi "di sostegno" per la costruzione della casa, l’acquisto del bestiame, il supporto alla famiglia.
I conponeti della Giunta de La Realidad, appena insediati, ci accolgono nel Caracol, che è stato teatro delle mobilitazioni seguite all’omicidio di Galeano. 
La risposta a questa inaccettabile provocazione è stata la mobilitazione di massa, la ricostruzione della Clinica e della Scuola distrutta nell’attacco di maggio.
La Realidad è certo diversa da quella che in molti hanno conosciuto in questi anni, l’accampamento "storico" degli internazionali oggi non c’è più, al suo posto nelle immediate vicinaze del Caracol sorge il Campamento Civil de Paz en La Realidad, coordinato dal Centro de Derechos Humanos FRAYBA. Nella comunità si respira la tensione degli ultimi mesi. Ma se le cose sono cambiate, non è cambiata la determinazione che troviamo nell’incontro con la Giunta del Buongoverno.

venerdì 9 gennaio 2015

Messico - Pronunciamento finale del Primo Festival Mondiale delle Resistenze e Ribellioni contro il Capitalismo (in italiano)

Ai popoli del mondo.

Dal Chiapas, Messico, ci rivolgiamo alle donne e uomini dal basso, delle campagne e delle città, in Messico e nel mondo, a coloro che seminiamo resistenze e ribellioni contro il capitalismo neoliberale che tutto distrugge.

Ci siamo riuniti i giorni 21, 22 e 23 dicembre nella comunità ñahtó di San Francisco Xochicuautla, Stato del Messico; i giorni 22 e 23 dicembre nella comunità nahua di Amilcingo, Morelos; i giorni 24, 25 e 26 dicembre, nella sede del Fronte Popolare Francisco Villa Indipendente, a Città del Messico; i giorni 28 e 29 dicembre nella comunità di Monclova, Campeche; i giorni 31 dicembre e primo di gennaio nel caracol Zapatista di Oventic, Chiapas; i giorni 2 e 3 gennaio al CIDECI di San Cristóbal de las Casas, Chiapas. 

Ci siamo incontrati per fare condivisioni, che significa non solo condividere, ma imparare e costruire insieme. Condivisioni nate dal profondo dolore che è nostro e dalla rabbia che è nostra, per la sparizione ed assassinio degli studenti della Normale Rurale Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa, Guerrero. 

Un atto criminale che è a sua volta il riflesso della politica di morte che i malgoverni ed i capitalisti hanno proiettato in ogni angolo del paese e del mondo, perché loro, quelli che ci mancano, sono i nostri desaparecidos e noi, che siamo della Sexta Nazionale ed Internazionale, del Congresso Nazionale Indigeno, dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, non smetteremo di lottare fino a trovarli.

I capitalisti ed i loro tirapiedi dei malgoverni hanno lasciato distruzione nel nostro cuore come individui ed hanno lasciato una grande distruzione nel nostro cuore collettivo di popoli, di genitori dei giovani che ci hanno strappato e di organizzazioni solidali decise a ricostruire la vita dove i potenti hanno seminato lutto e morte.

Nelle nostre comunità indigene, i colpi del sistema capitalista si subiscono col sangue e col dolore dei nostri figli che sono l’unico futuro possibile per questo pianeta che chiamiamo Terra, nel quale in mezzo alle distanze ed ai differenti colori che ci rendono quello che siamo e ci fanno esistere, manteniamo la certezza che è nostra madre e che è vivo, e che affinché continui ad essere così, la giustizia è una domanda che si intesse con le azioni e le convinzioni di coloro che appartengono al mondo del basso, quelli che non aspirano a governarlo ma a costruirlo.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!