venerdì 16 gennaio 2015

Messico - E' giunta l'ora

di Gustavo Esteva

Si è chiuso il primo Festival Mondiale delle Resistenze e Ribellioni contro il Capitalismo senza che producesse quel piano per la rivoluzione di lunedì prossimo che alcuni si attendevano. Per loro grande delusione, non è stata data la linea. Tanto meno si sono presi accordi per la prossima marcia, la prossima manifestazione, il festival seguente. Si sono solo intessuti consensi sui piccoli e decisi passi che ancora restano da fare.

Mille e trecento delegati del Congresso Nazionale Indigeno hanno partecipato al Festival, da 34 villaggi indigeni; duemilanovecentoquattro aderenti alla Sexta; duemilacentosessantotto persone da quasi tutti gli Stati della Repubblica (Messicana); settecentosessantasei da 49 paesi. Molti altri hanno seguito a distanza attentamente ciò che succedeva.

Presenti e assenti hanno riconosciuto, insieme al subcomandante Moises, che la cosa più urgente è la verità e la giustizia per Ayotzinapa. Non c'è priorità più grande. “Succede a volte che la storia ci ponga di fronte qualcosa che ci unisce...Ayotzinapa è stato il punto che ci ha unito. Direttamente dai parenti dei 43 abbiamo sentito che Ayotzinapa non è nello stato messicano di Guerrero, ma in tutto il mondo che sta in basso”.

giovedì 15 gennaio 2015

Messico - Dal #FestivalRyR verso La Realidad e la Garrucha


Alla conclusione della partecipazione al Primo festival Mondiale delle Resistenze e Ribellioni contro il capitalismo, partiamo in gruppo per raggiungere il Caracol de La Realidad e de La Garrucha. 
Il viaggio nella Selva oggi è più spedito, la strada asfaltata arriva fino a Guadalupe Tepeyac, inoltrandosi nella vallata in cui ogni luogo è costellato dalle storie di resistenza degli zapatisti.
Nelle vicinanze della Comunità 24 dicembre che ha resistito alle provocazioni dell’esercito oggi c’è una posto di salute autonoma e una tienda comunitaria, passiamo poi per El Chayavez, comunità che abbiamo conosciuto durante i progetti che abbiamo appoggiato per garantire l’acqua potabile nella zona. Poi San Josè del Rio con la prima clinica autonoma dell’intera zona ed ancora Guadalupe Tepeyac, la comunità invasa dall’esercito nel 1995 e ricostruita a partire dal 2001.
Arriviamo a La Realidad, la sede del Caracol, luogo dell’attacco dei paramilitari della CIOAC-H (Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos-Histórica) lo scorso maggio costato la vita a Galeano, compagno, zapatista.
Un’episodio che ha messo in luce la violenza con cui, attraverso il supporto a determinate organizzazioni si cerca costantemente di provocare ed attaccare l’autonomia e l’autogoverno zapatista.
Aggressioni e provocazioni che vanno di pari in passo con i progetti finanziati dal governo che mirano a comperare famiglie e comunità per allontanarle dalla partecipazione all’organizzazione zapatiste.
Soldi facili, erogati come programmi "di sostegno" per la costruzione della casa, l’acquisto del bestiame, il supporto alla famiglia.
I conponeti della Giunta de La Realidad, appena insediati, ci accolgono nel Caracol, che è stato teatro delle mobilitazioni seguite all’omicidio di Galeano. 
La risposta a questa inaccettabile provocazione è stata la mobilitazione di massa, la ricostruzione della Clinica e della Scuola distrutta nell’attacco di maggio.
La Realidad è certo diversa da quella che in molti hanno conosciuto in questi anni, l’accampamento "storico" degli internazionali oggi non c’è più, al suo posto nelle immediate vicinaze del Caracol sorge il Campamento Civil de Paz en La Realidad, coordinato dal Centro de Derechos Humanos FRAYBA. Nella comunità si respira la tensione degli ultimi mesi. Ma se le cose sono cambiate, non è cambiata la determinazione che troviamo nell’incontro con la Giunta del Buongoverno.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!