lunedì 6 aprile 2015

Messico - 35 collettivi di tutta Europa in appoggio a la Giunta di Buon governo de La Realidad

PRONUNCIAMIENTO ANTE EL HOSTIGAMIENTO DEL EJÉRCITO MEXICANO A LA JUNTA DE BUEN GOBIERNO ZAPATISTA DE LA REALIDAD.

Al Ejército Zapatista de Liberación Nacional
A las Juntas de Buen Gobierno
A las Bases de Apoyo del EZLN
A lxs compañerxs de la Sexta del mundo
A la sociedad civil

Europa, 23 de marzo de 2015

Los colectivos y personas abajo firmantes compartimos la preocupación y la rabia ante la situación en La Realidad, Chiapas.

Como informa el Boletín de prensa emitido por el Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas (en adjunto), el hostigamiento a las bases de apoyo zapatista en el Caracol I, La Realidad “Hacia la Esperanza” ha ido en aumento desde julio de 2014 y consiste en”incursiones en convoy con camiones, humers, jeeps y equipo motorizado; con elementos del Ejército mexicano que van desde cuatro a 30 personas.

Asimismo, sobrevuelos rasantes de avionetas y helicópteros fotografiando y filmando a integrantes de las BriCO, a BAEZLN y a las instalaciones de la JBG.”

Entendemos que no es casual que estos actos (que según denuncian los observadores de derechos humanos, son regulares) se den a casi un año del brutal asesinato del compañero José Luis Solís López “Galeano” en mayo de 2014, en el que resultaron heridas 14 personas y destruyeron clínica y escuela comunitaria.

No es casual que se inicie el hostigamiento ante la decisión de las compañeras zapatistas de reconstruir lo destruido (julio 2014) y se prolongue mientras se desarrollaban los trabajos de reconstrucción de la escuela y la clínica de salud destruidas.

Tampoco nos parece casual que estas incursiones, sobrevuelos e intimidaciones se recrudezcan cuando el Ejercito Zapatista de Liberación Nacional anuncia varias convocatorias políticas a nivel nacional e internacional para este año.

Y mucho menos es casualidad que se estén dando cuando se acaba de entregar a las bases de apoyo zapatistas el edificio acabado que albergará la nueva clínica y escuela comunitaria Maestro Galeano.

Tenemos claro que estos ataques y provocaciones forman parte de la guerra de desgaste integral que aplican los tres niveles de gobierno en Chiapas, así como el Ejército mexicano, buscando frenar la autonomía y el bueno gobierno zapatista. Repudiamos las agresiones continuas y constantes que los pueblos zapatistas tienen que enfrentar y exigimos el cese inmediato de todo tipo de agresiones y hostigamientos.

EXIGIMOS: ¡ALTO A LA GUERRA CONTRA LAS BASES DE APOYO ZAPATISTAS!

Ante ello, nos comprometemos a estar vigilantes a la situación y dar difusión a nivel local e internacional.

¡Lxs zapatistas no están solxs! ¡Si tocan a lxs zapatistas, nos tocan a todxs!

Caracol Zaragoza – Red de personas por la Autonomía Zapatista (Zaragoza- Estado español)
Asociación de Vecinos de La Paz (Zaragoza, Estado español)
Asociación Vecinal de la Madalena “Calle y Libertad” (Zaragoza, Estado español)
Biblioteca Frida Kahlo (Zaragoza, Estado español)
Plataforma Auditoría Ciudadana a la Deuda (Zaragoza, Estado español)
Purna – A chovenalla independentista y revolucionaria (Aragón, Estado español)
Sindicato d’Estudiants Independentistas y Revolucionarias d’Aragón -SEIRA- (Aragón, estado español)
Anticapitalistas Aragón (Aragón, Estado español)
L’adhesiva, espai de trobada i acció (Barcelona, Estado español)
Ass. Solidaria Cafè Rebeldía-Infoespai (Barcelona, Estado español)
Plataforma de Solidaridad con Chiapas y Guatemala (Madrid, España)
Coordinadora de Afectadxs por Grandes Embalses y Trasvases -COAGRET- (Estado español)
CGT (Estado español)
Les trois passants (Paris, Francia)
Espoir Chiapas (Francia)
Caracol Solidario (Besançon, Francia)
Mut Vitz 13 (Marseille, Francia)
Union syndicale Solidaires (Francia)
Fédération SUD éducation (Francia)
Comitato Chiapas “Maribel” (Bergamo, Italia)
20zln (Milano, Italia)
Asociacion Ya Basta (Padova, Italia)
Cooperazione Rebelde (Napoli, Italia)
Associazione Ya Basta! (Milano, Italia)
Casa Nicaragua (Liège, Bélgica)
Grupo CafeZ (Liège, Bélgica)
Colectivo Zapatista (Manchester, Reino Unido)
Colectivo de Enseñanza y Aprendizaje ‘Don Durito’ (Reino Unido
Grupo Solidaridad con Chiapas (Dorset, Reino Unido)
Grupo Solidaridad con Chiapas (Edimburgo, Reino Unido)
Grupo Solidaridad con México (Londres, Reino Unido)
Grupo Solidaridad con los Zapatistas (Essex, Reino Unido)
KIPTIK (Bristol, Reino Unido)
Servicio de Traducción Zapatista (Reino Unido)

Centro de Documentación sobre Zapatismo -CEDOZ-

lunedì 30 marzo 2015

Tunisi - Intervista intorno alla Siria con Maria Al Abdeh e Giuliana Sgrena


Vi proponiamo due interviste dedicata alla Siria.
La prima è con Maria Al Abdeh durante i lavori del Forum e con lei, che oggi vive in Francia dopo essere tornata in Siria nel 2012 ed essere stata costretta a lasciare il paese poco dopo, parliamo di quello che sta succedendo.
La seconda è con Giuliana Sgrena con cui affrontiamo brevemente anche l’acuirsi del conflitto in Yemen da inquadrare nel contesto dello scontro tra Arabia Saudita e Iran.

INTERVISTA A MARIA AL ABDEH

Con te vorremmo ripartire proprio dal 2012, dal periodo nel quale le proteste in Siria contro il regime di Assad sono state ferocemente represse.

Per quaranta anni in Siria non c’è stata società civile, le organizzazioni erano tutte controllate dai servizi del regime. Nel 2012 la rivoluzione era già iniziata, in maniera molto pacifica.
In quel momento molto rapidamente tutti i leader del movimento pacifico sono stati arrestati e tutti gli estremisti sono stati fatti uscire dalle prigioni di Assad .
Vi faccio un esempio che è quello di Ghiath Matar, che era un giovane di 25 anni che partecipava ai movimenti sociali, che offriva dei fiori ai soldati che sparavano. E’ stato arrestato e restituito morto tre giorni dopo ai genitori.
Negli stessi giorni un leader estremista, che oggi governa la regione di Rutah, è stato liberato dalle prigioni di Assad. Tutto quello che si vede oggi Assad l’ha preparato dicendo che combatteva gli estremisti, ancora prima che ce ne fossero, quando invece c’erano richieste sociali di libertà, giustizia, uguaglianza e c’erano slogan come “il popolo siriano è uno”. Con la crescita della violenza, perché all’epoca abbiamo visto come il regime bombardava i civili, è chiaro che i giovani hanno iniziato ad armarsi. Inoltre il regime ha fatto uscire tutti gli estremisti che hanno, come dire, raggiunto la rivoluzione, creando così questa situazione di violenza e di caos che si vede oggi.


Adesso che si è creato uno scenario completamente nuovo con la creazione dello stato islamico proprio a partire dalla Siria, Assad viene presentato come un combattente per la libertà.

Numero uno. Ci sono delle cose molto semplici da sapere sulla Siria. Ho già detto che moltissimi estremisti sono stati fatti uscire da prigione da Assad. Numero due: la violenza di Assad è la fabbrica di tutto quello che vediamo. Molti giovani sono stati arrestati e torturati nelle maniere più orribili nelle prigioni; non ci si deve stupire che siano passati dalla parte dell’estremismo. La produzione dell’estremismo si è costruita nelle prigioni di Assad, questo è molto importante da sapere. Numero tre. Assad gode di un’ impunità internazionale. Può commettere crimini come bombardare la popolazione con prodotti chimici. E’ certo, perciò, che si è prodotto un’escalation di violenza.
Non bisogna inoltre dimenticare che Daesh e Assad continuano ad avere delle relazioni. Il petrolio è comprato e venduto tra i due stati.
L’ultimo esempio che voglio fare è rispetto alla città di Raqqa, che è stata presa da Daesh nel 2013. Daesh ha preso il più grande edifico della città. Assad ha bombardato tutta la città, tranne questo edifico. Quindi Daesh è un prodotto della modernità, di tutti i problemi contemporanei, ma anche e certamente un prodotto di Assad. Lo ha creato per dire che è il solo a poterlo combattere.
C’è una campagna in Siria che si chiama “Same Shit” per dire che Assad e Daesh sono la stessa cosa, questo è il sentimento tra i siriani. Io ho molti amici che sono stati arrestati da Assad e allo stesso tempo arrestati o ricercati da Daesh. Per noi sono la stessa cosa.


Noi dall’Europa stiamo guardando con attenzione e solidarietà la lotta dei curdi nella zona del Rojava, voi come la vedete come siriani?

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!