Un meraviglioso onore, una meravigliosa emozione. Sto imparando cosi tanto dal movimento di liberazione curdo.
Ma è più che il movimento di liberazione curdo, è vero?
Vi è uno straripamento, uno straripamento dal Kurdistan, e noi siamo quello che trabocca. Noi che siamo qui non solo per venirne a conoscenza, ma perché sono parte di noi come noi siamo parte di loro. Noi che siamo costantemente sotto attacco e siamo alla disperata ricerca di una via d’uscita.
Siamo qui non solo per sostenerli, ma perché in loro vediamo una speranza per noi stessi.
Siamo qui non solo per sostenerli, ma perché in loro vediamo una speranza per noi stessi.
Noi che stiamo cercando di tessere un mondo diverso contro e al di là di questo mondo di distruzione e di morte e non sappiamo come farlo, e questo è il motivo per cui camminiamo chiedendo chiedendo camminiamo, camminando apprendiamo, abbracciando camminiamo.
Veniamo attaccati sempre più aggressivamente, in modo così aggressivo che a volte sembra una notte nera senza alba.
Quarta guerra mondiale, dunque, non come un attacco consapevolmente controllato, ma come un assalto logicamente coerente e sempre rinnovato del denaro contro l’umanità.
II La quarta guerra mondiale: crisi capitalista, disperato tentativo del capitale di sopravvivere, il capitale che lotta con ogni mezzo possibile per la sopravvivenza di un sistema che non ha senso, che non ha alcun significato oltre la propria riproduzione.
L’esistenza stessa del capitale è un’aggressione. Si tratta di una aggressione che ci dice ogni giorno ”dovete modellare la vostra attività in un certo modo, l’unica attività che è valida in questa società è un’attività che contribuisce agli utili del capitale, in altre parole il lavoro”. Questa è la teoria del valore lavoro, la teoria che è stata tanto diffamata negli ultimi due giorni.
Veniamo attaccati sempre più aggressivamente, in modo così aggressivo che a volte sembra una notte nera senza alba.
La quarta guerra mondiale è come gli zapatisti la chiamano, ma il nome non ha importanza. La guerra del capitale contro l’umanità è il termine che abbiamo sentito negli ultimi due giorni. Ayotzinapa è il nome che oggi risuona nelle orecchie di quelli di noi che vivono in Messico e ben oltre, ma ci sono molte, molte immagini dell’orrore dell’aggressione capitalista: Guantánamo, l’annegamento di 300 migranti nel Mediterraneo solo poche settimane fa, ISIS e l’orrore apparentemente senza fine della guerra in Medio Oriente, il danno inflitto dalle politiche di austerità in tutta l’Europa ed in particolare alla Grecia, i continui attacchi al pensiero critico alle università di tutto il mondo. E così via, e così via.
Tutti i simboli della violenta oscenità di un mondo in cui il denaro è signore e padrone.
Quarta guerra mondiale, dunque, non come un attacco consapevolmente controllato, ma come un assalto logicamente coerente e sempre rinnovato del denaro contro l’umanità.
II La quarta guerra mondiale: crisi capitalista, disperato tentativo del capitale di sopravvivere, il capitale che lotta con ogni mezzo possibile per la sopravvivenza di un sistema che non ha senso, che non ha alcun significato oltre la propria riproduzione.
L’esistenza stessa del capitale è un’aggressione. Si tratta di una aggressione che ci dice ogni giorno ”dovete modellare la vostra attività in un certo modo, l’unica attività che è valida in questa società è un’attività che contribuisce agli utili del capitale, in altre parole il lavoro”. Questa è la teoria del valore lavoro, la teoria che è stata tanto diffamata negli ultimi due giorni.