martedì 8 marzo 2016

Honduras - Omicidio Berta Cacéres: anche il testimone è a rischio

Gustavo Castro Soto, attivista messicano, fondatore e direttore della ong Otros Mundos Chiapas, si trovava nella casa della donna quando è stata uccisa.

di Luca Martinelli 



Domenica 6 marzo, intorno alle 5 del mattino, il governo honduregno ha impedito a Gustavo Castro Soto, cittadino messicano, attivista da oltre vent'anni impegnato nei movimenti sociali centro americani, di lasciare il Paese. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, Castro si trovava nella casa di Berta Cacéres, ed è stato ferito dalle stesse persone che hanno ucciso l'ambientalista honduregna appartenente al popolo Lenca, Goldman Prize 2015. 
L'uomo è stato fermato all'interno dell'aeroporto di Tegucigalpa, la capitale del Paese, dove il coordinatore dell'associazione Otros Mundos Chiapas, partner del COPINH (Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras), la ong diretta da Berta Cacéres, era arrivato scortato dai massimi rappresentanti del governo messicano nel Paese centroamericano, l'ambasciatrice e il console. Castro si trovava a La Esperanza per partecipare ad un incontro sulle energie rinnovabili, nell'ambito di progetti di scambio che lo legano alle attività del COPINH
 dai primi anni Duemila.
 
Attualmente, Castro - contro il quale sono stati esplosi due colpi di arma da fuoco dagli assassini di Berta Cacéres, e che risulta ferito a una mano e ad un orecchio - è protetto all'interno dell'ambasciata messicana, dove sta ricevendo anche assistenza psicologica. 

Fonti vicine alla famiglia Cacéres, spiegano che "viene trattenuto perché vorrebbero usarlo per manipolare supposte "contraddizioni" con altre versioni dei fatti". Secondo la denuncia di Otros Mundos Chiapas, il governo honduregno e i pubblici ministeri che stanno indagando sull'accaduto non avrebbero però spiegato ufficialmente per quale motivo il cittadino messicano sia trattenuto nel Paese. Numerosi reti ed organizzazione della società civile centro americana esigono che Castro possa
 al più presto abbandonare il Paese.


domenica 6 marzo 2016

Honduras - Comunicato delle figlie, del figlio e della madre di Berta Caceres

Davanti al letto della nostra Bertha, nostra madre, nostra figlia, nostra guida.

Le sue figlie Olivia, Bertha e Laura, il figlio Salvador, sua madre Bertha Austra, accompagnati dai nostri famigliari, amiche e amici, noi vogliamo rendere pubblici i nostri pensieri in questo momento di profonda costernazione.

La nostra Bertha è la maggiore delle nostre ispirazioni, per questo sentiamo il bisogno di far conoscere la verità sulla sua vita e sulla sua lotta.

In questa circostanza vogliamo ringraziare prima tutta la solidarietà nazionale e internazionale che ci accompagna.

Siamo grati per il sostegno al popolo Lenca, a cui ha dedicato la maggior parte della sua resistenza. Al popolo Garifuna con cui si sono condivise fraternamente lotte e utopie. A tutte le organizzazioni e movimenti sociali in Honduras, America Latina e nel mondo, che hanno condiviso il nostro dolore. Siamo grati per tutte le immense dimostrazioni di affetto e condoglianza che il popolo honduregno ha offerto, che dimostrano che la sua lotta è una degna lotta dei popoli e di cui il mondo ha bisogno.

Non si può distorcere la verità sul crimine che ha concluso la sua vita. Sappiamo con chiarezza certa che le ragioni del suo vile assassinio sono state la sua resistenza e la lotta contro lo sfruttamento dei beni comuni della natura e in difesa del popolo Lenca. Il suo omicidio è un tentativo di porre fine alla lotta del popolo Lenca contro ogni forma di sfruttamento e di saccheggio. Un tentativo di interrompere la costruzione di un nuovo mondo.

Le circostanze della sua morte si collocano nel mezzo della lotta del popolo Lenca contro l'installazione del progetto idroelettrico Agua Zarca sul fiume Gualcarque. Chiediamo che siano chiarite le responsabilità della Impresa DESA che sta sviluppando il progetto. Noi riteniamo responsabile la Impresa DESA, come anche le istituzioni finanziarie internazionali che sostengono il progetto, la Banca olandese FMO, lo Fondo Finn, BCIE, Ficohsa e le imprese impegnate CASTOR, il Gruppo imprenditoriale ATALA, della persecuzione, criminalizzazione, stigmatizzazione, delle continue minacce di morte contro la sua persona, la nostra e il COPINH.

Noi riteniamo responsabile lo Stato honduregno di aver in gran misura ostacolato la protezione della nostra Bertha, e di aver propiziato la persecuzione, criminalizzazione e l'omicidio. Avendo scelto di tutelare gli interessi delle imprese rispetto alle decisioni e ai mandati delle comunità.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!