Gustavo
Castro Soto, attivista messicano, fondatore e direttore
della ong Otros Mundos Chiapas, si trovava nella casa della donna quando
è stata uccisa.
di Luca Martinelli
Domenica 6 marzo, intorno alle 5 del mattino, il governo honduregno ha impedito a Gustavo Castro Soto, cittadino messicano, attivista
da oltre vent'anni impegnato nei movimenti sociali centro americani, di
lasciare il Paese. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, Castro
si trovava nella casa di Berta Cacéres, ed è stato ferito dalle stesse
persone che hanno ucciso l'ambientalista honduregna appartenente al
popolo Lenca, Goldman Prize 2015.
L'uomo è stato fermato
all'interno dell'aeroporto di Tegucigalpa, la capitale del Paese, dove
il coordinatore dell'associazione Otros Mundos Chiapas, partner del COPINH
(Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras),
la ong diretta da Berta Cacéres, era arrivato scortato dai massimi
rappresentanti del governo messicano nel Paese centroamericano,
l'ambasciatrice e il console. Castro si trovava a La Esperanza per
partecipare ad un incontro sulle energie rinnovabili, nell'ambito di
progetti di scambio che lo legano alle attività del COPINH
dai primi
anni Duemila.
Attualmente, Castro - contro il quale sono stati esplosi due colpi
di arma da fuoco dagli assassini di Berta Cacéres, e che risulta ferito a
una mano e ad un orecchio - è protetto all'interno dell'ambasciata messicana, dove sta ricevendo anche assistenza psicologica.
Fonti vicine alla famiglia Cacéres, spiegano che "viene trattenuto perché vorrebbero usarlo per manipolare supposte "contraddizioni" con altre versioni dei fatti". Secondo la denuncia di Otros Mundos Chiapas, il governo honduregno e i pubblici ministeri che stanno indagando sull'accaduto non avrebbero però spiegato ufficialmente per quale motivo il cittadino messicano sia trattenuto nel Paese. Numerosi reti ed organizzazione della società civile centro americana esigono che Castro possa al più presto abbandonare il Paese.
Fonti vicine alla famiglia Cacéres, spiegano che "viene trattenuto perché vorrebbero usarlo per manipolare supposte "contraddizioni" con altre versioni dei fatti". Secondo la denuncia di Otros Mundos Chiapas, il governo honduregno e i pubblici ministeri che stanno indagando sull'accaduto non avrebbero però spiegato ufficialmente per quale motivo il cittadino messicano sia trattenuto nel Paese. Numerosi reti ed organizzazione della società civile centro americana esigono che Castro possa al più presto abbandonare il Paese.