Noi popoli, comunità, tribù, quartieri, organizzazioni e collettivi che formiamo il Congresso Nazionale Indigeno denunciamo e condanniamo i fatti accaduti oggi [3 maggio 2016] nella comunità di Chablekal, Yucatan, quando la polizia ha certato di sgomberare dalla sua casa un nonno della comunità, ed i coloni, conoscendo la situazione dell’ingiusto sgombero, hanno deciso di protestare e tentare di impedirlo ed i poliziotti statali antisommossa hanno risposto lanciando gas lacrimogeni; fino ad ora sono stati ritrovati oltre 40 bussolotti di gas nella comunità, nel luogo dove si trovavano donne, bambine e bambini ed anziani.
Ai mezzi di comunicazione
Alle organizzazioni per i Diritti Umani
Alla Unión de Pobladoras y Pobladores de Chablekal
Al popolo del Messico
Sorelle e Fratelli:
Noi popoli, comunità, tribù, quartieri, organizzazioni e collettivi che formiamo il Congresso Nazionale Indigeno denunciamo e condanniamo i fatti accaduti oggi [3 maggio 2016] nella comunità di Chablekal, Yucatan, quando la polizia ha cercato di sgomberare dalla sua casa un nonno della comunità, ed i coloni, conoscendo la situazione dell’ingiusto sgombero, hanno deciso di protestare e tentare di impedirlo ed i poliziotti statali antisommossa hanno risposto lanciando gas lacrimogeni; fino ad ora sono stati ritrovati oltre 40 bussolotti di gas nella comunità, nel luogo dove si trovavano donne, bambine e bambini ed anziani.
Nello svolgimento del loro lavoro di difensori dei diritti umani, Jorge Fernández Mendiburu e Martha Capetillo Pasos, membri del Centro dei Diritti Umani Indignción A.C. e del Congresso Nazionale Indigeno, sono stati fermati arbitrariamente, colpiti ed ammanettati in maniera violenta e contraria ad ogni procedura, per essere poi liberati poco dopo, e questo è chiaramente un atto di intimidazione e di criminalizzazione dell’osservazione dei diritti umani e della protesta sociale.
Denunciamo inoltre questo atto come un tentativo di intimidazione sia nei confronti dei difensori dei Diritti Umani sia nei confronti dei coloni della Comunità di Chabekal, comunità che si è organizzato nella Unión de Pobladoras y Pobladores de Chablekal per il Diritto al possesso della terra, del territorio e delle risorse naturali, per difendere quello che resta del loro territorio dopo i furti ed i saccheggi perpetrati negli ultimi anni da speculatori e nuovi proprietari terrieri con l’appoggio delle autorità agrarie e politiche del municipio, dello stato e della federazione. Alla loro richiesta di fermare la vendita indiscriminata delle terre, si risponde con questo ed altri tentativi di intimidazione contro i coloni e coloro che li accompagnano e difendono i loro diritti.
venerdì 6 maggio 2016
mercoledì 27 aprile 2016
Turchia - Il Presidente del Parlamento chiede una Costituzione islamica
Il Presidente del Parlamento turco Ismail Kahraman con la sua richiesta di sostituire la Costituzione finora laica del Paese con una islamica, ha scatenato proteste. “Il concetto di laicismo non dovrebbe essere nella nuova Costituzione”, così è stato citato il politico del partito di governo islamico-conservatore AKP dall’agenzia stampa statale Anadolu a Istanbul. “Siamo un Paese Islamico. Per questo dobbiamo creare una Costituzione religiosa.”
Fin ad ora la separazione tra Stato e religione è radicata nella Costituzione turca. “Sentimenti religiosi non devono assolutamente avere alcun ruolo nelle questioni dello Stato e della politica, come è previsto dal principio del laicismo “, recita il preambolo. Nonostante questo il governo dell’AKP del capo di Stato Recep Tayyip Erdogan negli anni passati ha assegnato alla religione uno valore sempre maggiore nella vita pubblica. Erdogan prevede di modificare la Costituzione scritta dai militari dopo il loro colpo di stato nel 1982. Anche se l‘AKP ha la maggioranza assoluta in Parlamento, questa non basta per poter modificare la Costituzione.
Anche se esponenti di spicco hanno preso le distanze dall'avanzata del loro amico di partito, martedì diverse centinaia di persone sono scese in piazza contro Kahraman davanti al Parlamento di Ankara. La polizia turca li ha dispersi con l’uso di lacrimogeni.
Sempre martedì la Corte Europea per i Diritti Umani a Strasburgo ha stabilito che Ankara lede la libertà di religione dei circa 20 milioni di aleviti nel Paese. Senza giustificazione oggettiva e ragionevole sarebbero trattati in modo diverso dalla maggioranza di musulmani sunniti, così martedì hanno deciso i giudici. Con questo una protesta di oltre 200 aleviti ha avuto successo. Volevano ottenere tra le altre cose che i loro luoghi di preghiera e funzioni religiose fossero riconosciuti a livello ufficiale. Il governo di Ankara nel 2005 aveva rifiutato una richiesta di questo tipo da parte della comunità religiosa islamica.
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ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!