venerdì 27 maggio 2016

Turchia - Alla deriva verso un fascismo postmoderno

Intervista a Faysal Sariyildiz, parlamentare HDP per il distretto di Cizre/Şirnak. In Europa per raccontare il massacro compiuto dall'esercito turco nella città di Cizre. A rischio arresto dopo la revoca dell'immunità parlamentare.
di Giansandro Merli
La revoca dell'immunità ai parlamentari colpirà esponenti di tutti i partiti politici. L'AKP di Erdogan, come l'HDP dei curdi, fino ai nazionalisti del MHP e ai kemalisti del CHP hanno diversi esponenti sotto inchiesta. Perché dite che si tratta di una misura per far fuori le opposizioni, e in particolare quella curda?
Questa misura è contro le opposizioni e soprattutto contro l'HDP perché nonostante l'immunità viene revocata a tutti i parlamentari, non tutti saranno trattati allo stesso modo o arrestati. Si tratta di una decisione per far arrestare i deputati curdi e per cancellare l'area politica dell'HDP. In Turchia non esiste una magistratura indipendente. I giudici sono subalterni ad Erdogan. Pensate che quando abbiamo raccolto i cadaveri a Cizre, alcuni esponenti della magistratura hanno detto che quei corpi non erano umani, ma erano corpi di animali. L'immunità è stata revocata per eliminare l'HDP e imprigionare tutti i deputati che cercano di lavorare per la democrazia. Hanno già iniziato ad aprire i processi contro di noi, accusandoci di essere parte di un'organizzazione terroristica [il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, PKK, n.d.r.]. In questo momento, stanno attaccando, anche militarmente, tutte le forze democratiche e i singoli deputati. Tribunali, polizia e AKP collaborano per farci fuori dal Parlamento.
C'è differenza tra le accuse penali rivolte ai parlamentari dell'HDP e quelle che riguardano gli esponenti delle altre forze politiche?
Sì, le indagini contro di noi riguardano interventi in pubblico e dichiarazioni politiche. Ci accusano di fare propaganda per un'organizzazione terroristica. Si tratta quasi esclusivamente di reati d'opinione. A parte il mio caso, che è un'eccezione. Io sono accusato di aver fatto entrare delle armi nella città di Cizre, durante l'assedio, nascondendole all'interno di una bara. Perfino la stampa ha negato questa accusa: ci sono foto che dimostrano che trasportavo un cadavere, ma senza alcuna bara. Per tre mesi sono stato l'unico deputato a poter entrare nella città. In quel periodo, sono successe cose orrende. Una volta sono stati uccisi tre anziani e quando hanno portato i loro corpi all'obitorio gli hanno messo delle pistole nelle mani, sostenendo che fossero terroristi.
Per quanto riguarda le inchieste contro i parlamentari dell'AKP, si tratta principalmente di accuse di corruzione (corruzione che riguarda anche dei ministri). Gli esponenti del CHP, invece, sono accusati per la maggior parte di reati connessi all'oltraggio verso il Presidente della Repubblica. Anche per quanto riguarda i numeri ci sono grandi differenze. Il CHP ha 51 parlamentari indagati in 179 processi. L'AKP, 27 parlamentari in 46 processi. L'MHP, 7 parlamentari in 17 cause. L'HDP, 49 parlamentari in 354 processi. Anzi, scusate... proprio mentre parlavo i parlamentari sotto indagine sono diventati 53. Su 59 presenti in Parlamento.
Perché alcuni parlamentari del CHP hanno votato a favore di questa riforma?
Quello che abbiamo letto sulla stampa è che i militari hanno esercitato forti pressioni sul partito, partecipando anche a una riunione del comitato centrale. Non tutto il partito ha votato a favore della revoca dell'immunità, ma solo il suo esecutivo. Ritengono l'HDP un pericolo e vogliono “proteggere lo Stato”, anche sostenendo Erdogan. Hanno detto sin dall'inizio che avrebbero votato per la revoca, nonostante questa misura contraddica il dettato costituzionale. Ormai la popolazione turca sta scivolando rapidamente verso uno sciovinismo sempre più estremo, per cui nessun partito si assume la responsabilità di proteggere l'HDP. E non dimentichiamo che il CHP è una formazione politica fortemente inserita all'interno degli apparati dello Stato turco. È una vergogna che questa organizzazione sia ancora membro del Partito Socialista Europeo! [di cui fa parte il PD e, per la Turchia, lo stesso HDP, n.d.r.].
Quale sarà la risposta dell'HDP e del movimento curdo nel caso in cui i parlamentari vengano arrestati?
Non è ancora stato deciso. Noi vogliamo condurre una lotta democratica e politica all'interno della Turchia. Ma ovviamente ci sono delle variabili. Il nostro co-presidente ha detto che se questa misura verrà portata fino in fondo, come partito saremo rispettosi delle decisioni del popolo. Ci saranno assemblee regionali per scegliere le forme di lotta. Anche perché la situazione nel Kurdistan turco continua ad essere molto tesa. A Şirnak ci sono scontri continui e l'esercito turco sta subendo molte perdite. Nonostante non vogliano ammetterlo e per non far crollare il morale dei soldati nascondano perfino i corpi dei militari caduti.
La revoca dell'immunità ha provocato alcune reazioni a livello internazionale. Il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz ha condannato questa decisione. Mentre Angela Merkel ha minacciato di fermare la liberalizzazione dei visti se la Turchia non rispetta la democrazia, cioè «un sistema che si basa su una magistratura indipendente, una stampa indipendente e un parlamento forte». Tre pilastri già abbondantemente crollati nel paese di Erdogan. Dopo tutto quello che è accaduto in questi mesi, l'accordo sui rifugiati, il silenzio sul massacro di Cizre, secondo l'HDP il processo di integrazione europea può ancora essere un fattore di democratizzazione dello Stato turco oppure no?
L'Europa ha i suoi principi e noi crediamo che possa spingere la Turchia verso una democratizzazione dello Stato. Con questo obiettivo, abbiamo sempre sostenuto il fatto che l'applicazione dei principali protocolli internazionali sui diritti umani fosse prerogativa per l'ingresso nell'UE. E questo sarebbe un bene, perché tutti sappiamo che la Turchia vive una pericolosa deriva verso una forma di fascismo postmoderno. In queste settimane ho girato tanto in Europa e ho incontrato esponenti di numerosi partiti: tutti sanno bene che Erdogan ha costruito un governo autoritario e fascista. Il problema è che continuano a perseguire un pragmatismo miope. E questa miopia diventa ancora più grave nel momento in cui la Turchia affonda a causa dell'autoritarismo di Erdogan. Se non cambia la prospettiva, l'Europa rischia di subire conseguenze molto pesanti: Erdogan sta usando tutte le armi a sua disposizione, dal sostegno a Daesh ai flussi migratori provenienti dalla Siria. La realpolitik europea fa finta di non vedere chi ha mandato camion pieni di armi ai terroristi di Daesh (fatto documentato da foto e articoli di giornalisti turchi) o chi è responsabile della produzione di flussi migratori dalla Siria e all'interno della stessa Turchia. Inoltre, le politiche europee di sostegno a Erdogan stanno fomentando le diverse forze fasciste della società turca. In questi giorni, si parla molto del genocidio degli armeni, della loro deportazione in massa. Oggi in Turchia c'è chi chiede le stesse misure nei confronti dei curdi. Lotteremo e resisteremo affinché al popolo curdo non tocchi la stessa sorte.


Tratto da Dinamo
Quest'intervista è stata pubblicata in forma più breve su Il Manifesto del 27/05/2016, a pag. 8., con il titolo «L’Ue chiude gli occhi sullo sciovinismo turco».

giovedì 26 maggio 2016

Kurdistan - Lo Stato turco sta per compiere un massacro a Nusaybin

La guerra sporca e genocida dello Stato turco contro il popolo curdo si sta intensificando ogni giorno. Secondo le ultime notizie che abbiamo ricevuto dalla città di Nusaybin a Mardin, decine di civili sono stati gravemente feriti dal fuoco di carri armati turchi. Non viene consentita l’assistenza medica per soccorrere i feriti e le loro postazioni sono ancora sotto il bombardamento dell’esercito turco. Oltre 35 civili, di cui alcuni in modo grave, sono intrappolati e se i soccorsi non li raggiungeranno presto, saranno massacrati.
Secondo una dichiarazione della Associazione per i Diritti Umani (IHD), se non viene aperto un corridoio umanitario, un orribile massacro è più che probabile. Hanno chiesto l’apertura urgente di un corridoio per evacuare i civili dall’area colpita. Il parlamentare dell’HDP Ali Atalan ha detto che la gioventù curda resistente (YPS) a Nusaybin si è ritirata dalla città e che sono rimasti solo civili. Inoltre organizzazioni curde e l’Iniziativa del Popolo Curdo hanno fatto appelli alle istituzioni internazionali perché intervengano e fermino lo Stato turco per salvare le vite di molti civili sui quali incombe la minaccia di un massacro.
Il governo dell’AKP e lo Stato turco stanno cercando di massacrare civili in particolare nell’area di ‘Alika’ di Nusaybin usando le capacità militari a sua disposizione, compresi i jet da combattimento. L’AKP e lo Stato turco hanno già commesso orrendi massacre a Cizre, Sirnak, Sur, Silopi e Yuksekova sotto gli occhi e nel silenzio del mondo. L’AKP, incoraggiato dal silenzio del mondo nelle precedenti occasioni, sta per commettere un massacro simile a Nusaybin.
Fermare il fascismo dell’AKP significa salvare le vite di molti civili innocenti. Chiediamo in particolare alle forze democratiche del mondo, alle organizzazioni della società civile, Amnesty International, HWR, all’ONU,all’UE, al Parlamento e al Consiglio Europeo di muoversi per impedire un massacro a Nusaybin.
Chiediamo a queste istituzioni di compiere azioni immediate contro la Turchia, di fare dichiarazioni urgenti e di inviare delegazioni nell’area colpita.
Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!