Arrestata a fine luglio, sulla base delle sue espressioni
artistiche in una provincia a larga maggioranza kurda nonché
dell’attività di direttrice di un’agenzia di stampa femminista, Jinha, Zehra
Doğan non ha alcuna intenzione di arrendersi alla repressione cieca che
divora la Turchia di Erdogan. Non ha mai smesso di dipingere, Zerha,
perché pensa – con Picasso – che nessun artista può voltare le spalle
alla società. Con altre donne imprigionate nel carcere di Mardin, ha
inventato un giornale artigianale di otto pagine. Si chiama Özgür Gündem Zindan, pubblica
interviste alle donne recluse, discute l’oppressione maschile, le
detenzioni e le violazioni dei diritti dentro e fuori della prigione,
nelle pagine della cultura offre lezioni di disegno. Le immagini che illustrano gli articoli sono fatte a mano dalle detenute
a cura di Francesco Masala