giovedì 20 ottobre 2016

Honduras - Berta Cáceres era nella lista nera dell’esercito

di David Lifodi
Berta Cáceres faceva parte di una lista di obiettivi da eliminare nelle mani dell’esercito honduregno. Non che nessuno si aspettasse il contrario, ma a mettere nero su bianco la responsabilità dello Stato è stato un ex militare, il giovane sergente Rodrigo Cruz, secondo il quale almeno due unità delle forze armate erano in possesso di un elenco con i nomi di una decina di attivisti ed esponenti dei movimenti sociali che dovevano essere uccisi.
Rodrigo Cruz, lo pseudonimo con cui ha chiesto di essere identificato, ha rilasciato la sua dichiarazione al quotidiano inglese The Guardian, ma, nel frattempo, ha disertato e ha già abbandonato l’Honduras, al pari di altri membri della sua unità militare. Berta Cáceres fu assassinata il 3 marzo 2016. Dalla sua morte, già diversi altri commilitoni di Cruz figurano come desaparecidos.
In Honduras la guerra sporca contro la comunità lenca (in lotta contro la centrale idroelettrica di Agua Zarca), i sindacalisti, gli esponenti del Frente Nacional de Resistencia Popular, i campesinos e, più in generale, contro ogni forma di opposizione, prosegue inesorabile. La stessa Berta Cáceres, in passato, aveva segnalato più volte di essere stata oggetto di minacce di morte e di far parte di una lista nera nelle mani dello Stato a causa della sua opposizione alla costruzione della diga di Agua Zarca, ma questo non ha impedito alla Fuerza Nacional de Seguridad Interinstitucional (Fusina) di eliminarla immediatamente. Inoltre, pare che gli uomini di Fusina siano stati addestrati militarmente da soldati statunitensi e da agenti dell’Fbi. Tra i cinque arrestati per il caso Cáceres spicca il generale Mariano Díaz Chávez, in passato coinvolto attivamente nelle operazioni congiunte degli eserciti di Stati Uniti e Honduras in Irak. Se il generale è stato destituito con disonore, tuttavia lo stato honduregno non ha fatto niente per giungere alla verità per quanto riguarda l’omicidio di Berta Cáceres.

martedì 18 ottobre 2016

Siria - Aleppo Est: attacchi aerei colpiscono 4 ospedali nelle ultime 24 ore


I bombardamenti da parte delle forze siriane e russe hanno danneggiato gravemente uno degli ospedali colpiti e ferito almeno due medici.
Distrutta anche un’ambulanza, il cui autista è rimasto ucciso.
Aleppo Est: attacchi aerei colpiscono 4 ospedali nelle ultime 24 oreIl sistema sanitario già devastato nell’area assediata di Aleppo Est ha vissuto ieri una giornata ancora peggiore, con attacchi confermati contro quattro ospedali e un’ambulanza, che hanno ferito almeno due medici e ucciso l’autista del veicolo. Lo rende noto Medici Senza Frontiere (MSF). È stato il peggior danno alle strutture sanitarie provocato dagli attacchi aerei siriani e russi dopo l’interruzione del cessate il fuoco a fine settembre.
Quest’ultimo episodio di distruzione avviene nell’ambito di un’intensificazione della campagna di bombardamenti contro la città assediata, che ha visto almeno 62 persone uccise e 467 ferite, tra cui 98 bambini, solo tra l’11 e il 13 ottobre, secondo rapporti ottenuti dalla Direzione della Sanità e dal centro forense di Aleppo Est. Questi dati possono essere sottostimati perché molte famiglie stanno seppellendo i propri cari per proprio conto, invece di portare i loro corpi negli ospedali.
“La campagna di bombardamenti indiscriminati ha preso una chiara svolta verso il peggio” dichiara Carlos Francisco, capo missione di MSF per la Siria.“Uno degli ospedali colpiti ieri è stato gravemente danneggiato. Era un centro traumatologico importante che era stato già colpito tre volte nelle ultime settimane. Il ritmo degli attacchi sta soffocando la scarsa capacità di cure che il sistema sanitario è ancora in grado di offrire, in una città che sta rapidamente collassando, giorno dopo giorno, ora dopo ora. Danneggiando i pochi luoghi rimasti dove si possono salvare delle vite, è chiaro che la Siria e la Russia stanno spremendo la vita fuori da Aleppo Est.”

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!