venerdì 7 settembre 2018

Messico - Convocazione alla seconda assemblea nazionale del Consiglio Indigeno di Governo ed ai popoli che formano il Congresso Nazionale Indigeno

CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO

CONVOCAZIONE
Considerando che:

PRIMO – L’iniziativa di formare il Consiglio Indigeno di Governo (CIG) e di proporre la sua portavoce, Marichuy, come candidata alla Presidenza della Repubblica, lanciata dal Congresso Nazionale Indigeno (CNI) ha concluso un’altra tappa. La prima tappa è stata la decisione assunta dal Quinto Congresso Nazionale Indigeno, nel suo XX° Anniversario, nel mese di ottobre 2016, di portare a consultazione di tutte le sue comunità e villaggi l’iniziativa descritta. È seguita la seconda tappa con la consultazione all’interno del CNI dell’iniziativa per formare il CIG e nominare la sua portavoce tra i mesi di ottobre e dicembre 2016. La terza tappa è culminata nell’Assemblea Costitutiva del CIG e la nomina, per consenso di detta Assemblea, della sua portavoce María de Jesús Patricio Martínez, nel mese di maggio 2017. La quarta tappa è stata la raccolta delle firme a favore della nostra portavoce Marichuy, processo che abbiamo concluso questo anno, senza per questo aver interrotto il nostro processo di resistenza, ribellione ed organizzazione.

SECONDO – Il nostro percorso continua. E la differenza fondamentale rispetto alle tappe precedenti è che ora siamo molti più popoli originari che procediamo insieme e, LA COSA PIÙ IMPORTANTE, adesso siamo molte più persone, gruppi, collettivi ed organizzazioni a cercare tra noi stess@ le soluzioni che, lo sappiamo, non verranno mai dall’alto.

TERZO – Ogni giorno che passa cresce sempre di più la guerra capitalista contro la madre terra, i nostri popoli e tutt@ quell@ che stanno in basso, mentre dall’alto, dai capitalisti e dai loro capoccia che malgovernano il Messico ed il mondo, non riceviamo altro che bugie, sfruttamento, depredazione, disprezzo e repressione.

QUARTO – La TERZA SESSIONE INTERNA DI LAVORO del CIG, che si è tenuta il 26 agosto del presente anno, ha concordato di realizzare una seconda Assemblea tra il CIG ed i popoli del CNI per ottobre di questo anno.

CONVOCHIAMO LE DELEGATE E I DELEGATI E CONSIGLIERE E CONSIGLIERI DEI POPOLI ORIGINARI CHE PARTECIPANO AL CNI ALLA:

SECONDA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO ED I POPOLI CHE FORMANO IL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO

Da tenersi dall’11 al 14 ottobre 2018 presso il CIDECI-UniTierra di San Cristóbal de las Casas, Chiapas, con il seguente programma:

11 ottobre
Tutto il giorno. Arrivo e registrazione de@ delegat@ dei popoli membri del CNI e de@ consiglier@ del CIG.

12 ottobre
08:00-09:00 Colazione.
09:30-10:00 Inaugurazione.
Dalle 10:00 alle 14:00. Tavoli di lavoro. Bilancio e valutazione di questa ultima tappa di lotta, dell’attuale situazione in Messico e nel mondo e della consultazione che, insieme all’Associazione Civile “Llegó la Hora del Florecimiento de los Pueblos” si è svolta tra le Reti di Appoggio al CIG, la Sexta Nazionale ed Internazionale e tut@ coloro che hanno deciso di appoggiare la proposta del CIG.
14:00-15:00 Pranzo.
15:00-20:00 Plenaria divisa in due punti: 1: Bilancio e Valutazione. 2. I passi che seguono nella nostra lotta come CNI e CIG ed insieme alle Reti di Appoggio al CIG, alla Sexta Nazionale ed Internazionale e tutt@ coloro che hanno deciso di appoggiare la proposta del CIG.
20:00-21:00 Cena.

13 ottobre
08:00-09:00 Colazione.
09:00-11:00 Relazione delle commissioni operative e dei gruppi di lavoro al plenum dell’assemblea.
11:00-14:00 Tavoli di lavoro sui nuovi temi di lavoro del CIG e sul rafforzamento del CNI.
14:00-15:00 Pranzo.
15:00-16:00 Conclusioni dei tavoli di lavoro.
16:00-20:00 Plenaria sulle Nove Aree di Lavoro del CIG e Rafforzamento del CNI.
20:00-21:00 Cena.

14 ottobre
08:00-09:00 Colazione.
10:00-11:00 Sessione Finale dell’Assemblea. Decisioni e Accordi.
11:00-13:30 Chiusura.
13:30-14:30 Pranzo.

Si chiede alle delegazioni di confermare immediatamente la loro partecipazione all’indirizzo di posta elettronica concejoindigenadegobierno@gmail.com

Le sessioni dei giorni 12 e 13 di ottobre saranno riservate esclusivamente a@ delegat@ del CNI e consiglier@ del CIG, e vi potrà assistere come osservatori solo se espressamente invitat@ dalla Commissione di Coordinamento e Seguimento del CIG/CNI.

Nella sessione plenaria del giorno 14 ottobre potranno partecipare come osservatori le/gli invitat@ dalla Commissione di Coordinamento e Seguimento del CIG/CNI, le/gli ex membri dell’Associazione Civile “Llegó la Hora del Florecimiento de los Pueblos” e le/i componenti@ delle distinte Reti di Appoggio al CIG ed alla Sexta Nazionale ed Internazionale.

DISTINTAMENTE

6 settembre 2018

Per la Ricostruzione Integrale dei Nostri Popoli

Mai Più Un Messico Senza di Noi

Commissione di Coordinamento e Seguimento del CIG/CNI


Traduzione “Maribel” – Bergamo

mercoledì 29 agosto 2018

Messico - L’ultima mantecada sulle montagne del sudest messicano

(Racconto letto al termine del CompARTE PER LA VITA E LA LIBERTÀ 2018 nel Caracol di Morelia, Torbellino de nuestras palabras, montagne del sudest messicano.)

L’ULTIMA MANTECADA
SULLE MONTAGNE DEL SUDEST MESSICANO.

Forse è stato per una serie di eventi aleatori, senza legame apparente tra loro che la tragedia si è sviluppata.

O forse si è trattato di una semplice coincidenza, un caso sfortunato. Come se il destino avesse alimentato le voci sulla sua esistenza lanciando i pezzi di un puzzle sulle teste rotte di umani e macchine.

O per caso la Tormenta (che lo zapatismo insiste nel segnalare e che, come per tutto quello che dice, nessuno più nota) si era imbattuta in uno “spoiler“, un piccolo anticipo di quello che si avvicinava. Come se, nel software incoerente con cui sembra funzionare la realtà, fosse apparso un avviso urgente, un “warning” inavvertito, un segno che avrebbe potuto essere rilevato ed interpretato solo dalle più avvezze vedette che, negli angoli del mondo, sono impegnate a scrutare orizzonti che, tanto lontani, neanche appaiono come variabile nelle frenetiche statistiche del sistema mondiale. Dopo tutto, le statistiche servono per segnalare tendenze che cancellano drammi quotidiani. Che cosa è, dopo tutto, l’omicidio di una donna? Un numero. Una più è una meno. Le statistiche diranno che ci vogliono altri più numeri di questi omicidi “di genere” per incidere su una tendenza: quella della cavalcata fuori controllo del sistema verso l’abisso scivolando su sangue, fango, macerie, merda, distruzione. All’orizzonte? La guerra. Sul sentiero percorso? La guerra. Perché nel sistema capitalista la guerra è l’origine, la strada e il destino.

Infine, forse il delirio. Questo è solo un racconto e bisogna fare attenzione che in esso non si infilino riflessioni tendenziose, cattive idee, pensieri malsani, oziosi cavilli, provocazioni.

Chi qualche volta ha avuto la sfortuna di guardare un film col defunto SupMarcos, racconta che era insopportabile. Beh, non era solo insopportabile in quel frangente, ma ora sto parlando di guardare un film. Bastava che nel film saltasse fuori un’arma da fuoco perché il defunto mettesse in “pausa” e partisse in una lunga ed oziosa dissertazione su precisione, energia, portata, potere di fuoco e le brevi o lunghe parabole che un proiettile tracciava nella sua rotta verso “l’obiettivo”. Poco importava che in quel momento di pausa la trama si svolgesse, o che chi stava guardando il film si angustiasse senza sapere se l’eroe (o l’eroina, non dimenticare l’equità di genere) si salvava o no. No, lì si manifestava l’inutile spreco di erudizione: “quella è una carabina M-16, calibro 5,56 mm NATO, chiamato così per distinguere le munizioni fabbricate dai paesi dell’Alleanza Atlantica del Nord da quelle del Patto di Varsavia, ed eccetera, eccetera”. Certo, la compagnia cinefila non sapeva che cosa fare: se dimostrava interesse, il defunto poteva dilungarsi; se, invece, mostrava indifferenza, il defunto poteva interpretare la cosa come una sua non chiarezza di spiegazione e si sarebbe dilungato ancora di più, arrivando, chiaramente, alla guerra fredda. Ed allora il SupMarcos si sentiva obbligato a spiegare che il termine “guerra fredda” era un ossimoro, un’arguzia del sistema per ovviare alla morte e distruzione che avevano segnato quell’epoca. Proseguiva quindi con la “quarta guerra mondiale” e così via fino a che i popcorn si raffreddavano od erano diventati un impasto di mais in salsa “Valentina”.

Beh, sto già diventando uguale a lui. La questione era che se il SupMarcos assisteva alla proiezione, bisognava poi vedere il film o le serie due volte: una per subire le interruzioni, l’altra per capire la trama. Per questo dico che un racconto è un racconto e non una discussione politica. Anche se Difesa Zapatista usi la “discussione politica” per occultare le prove della “violenza di genere” che, sotto forma di ceffoni, applica allo stoico Pedrito, il bambino che, senza saperlo né volerlo, assume il ruolo di nemesi della bambina e del suo indefinibile gatto-cane.

Dove eravamo? Ah, sì, nel perché di quello che vi racconterò più avanti.

Il fatto è che, quell’alba, confermò ciò che temevo: erano finite le mantecadas [briosche-merendine N.d.T.]. Tutte. Perfino la riserva strategica (destinata a far fronte alla prevedibile apocalisse zombi, ad un’invasione extraterrestre o alla caduta di un meteorite) era a zero.

Che cosa era successo? Perché, come nelle tragedie greche e nei corrido messicani, non succede niente fino a che succede.

Doña Juanita, trincerata nelle cucine del CIDECI, a San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Messico, era in sciopero: niente tamales, niente cuche (maiale, in Chiapas), niente tacos e salse, niente intrugli ricchi di carboidrati, grassi e colesterolo. E, oh disgrazia, niente mantecadas. Adesso solo cibo sano, cioè verdure, verdure e ancora verdure. Niente di niente. 

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!