sabato 9 marzo 2019

Messico - Samir vive, la lotta continua!

SAMIR VIVE, LA LOTTA CONTINUA!
PRONUNCIAMENTO DELLA TERZA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO, CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO ED EZLN.

Ai popoli del mondo
Alle organizzazioni e collettivi in resistenza e ribelli
Alle reti di resistenza e ribellione
Alla sexta nazionale e internazionale
Ai mezzi di comunicazione

A quasi 100 anni dall'assassinio del generale Emiliano Zapata, i popoli ayuuk, binizza, chinanteco, chol, chontal, guarijío, maya, mayo, mazahua, mazateco, mixteco, nahua, nayeri, otomí, popoluca, purépecha, raramuri, tepehuano, tlapaneco, tojolabal, totonaco, tzeltal, tsotsil, wixárika, yaqui, zoque e quichua (Ecuador) siamo qui riuniti per celebrare la Terza Assemblea Nazionale del Congresso Nazionale Indigeno e Consiglio Indigeno di Governo, nel dolore e nella rabbia per la guerra contro i nostri popoli e per l’assassinio del compagno Samir morto per difendere la terra ed il suo popolo. 

Dalla nostra assemblea nazionale mandiamo un abbraccio solidale e di lotta alla sua famiglia ed alla comunità di Amilcingo, Morelos. Il CNI-CIG e l’EZLN mandano un abbraccio solidale, e per noi il compagno sarà sempre una candela accesa.

Samir è stato ucciso dal regime neoliberale; non sappiamo se è stato il governo, gli impresari, se i loro cartelli criminali o se i tre insieme. Le offerte fatte da AMLO non a chi sta sotto, ma ai padroni del denaro e del potere e le velate minacce contro chi difende la vita, hanno gettato le basi per il vile omicidio. Questo, nel caso del nuovo titolare dell’Esecutivo federale, è la promessa di consegnare alle grandi imprese ed alle cupole militari quello che non sono riusciti a sottrarci il capitalismo neoliberale ed i suoi malgoverni che vanno e vengono. Agli impresari offre di mettere a loro disposizione la terra con la presunta nuova Legge di Sviluppo Agrario, per smantellare definitivamente la proprietà e l’organizzazione collettiva, chiamando “sviluppo” il furto sfacciato e la distruzione, minacciando militarmente le nostre comunità con la sua Guardia Nazionale e riconfigurando il nostro paese.

Quello che sopra chiamano “trasformazione” per la nostra gente ha sempre significato che noi ci mettiamo i morti in funzione degli interessi delle oligarchie e di chi detiene il potere, che sono sempre più pochi ma grandi, e che non smettono di vivere dell’oppressione, dello sfruttamento e della distruzione degli stessi di sempre.

La cosiddetta “Quarta Trasformazione” segue lo stesso percorso delle 3 precedenti, e se possibile anche con più brutalità e cinismo.

Nella guerra di Indipendenza furono gli sfruttatori locali, figli degli invasori europei coloro i quali presero il potere e si spartirono le nostre terre, cercando di rendere invisibile l’esistenza dei nostri popoli sulla base del discorso liberale che è il discorso del Potere proseguito fino ad oggi.

sabato 23 febbraio 2019

Messico - La vita non si negozia, la morte non si consulta



di Gilberto López y Rivas

Un fantasma percorre lo stato di Morelos ad un secolo dell’assassinio del generale Emiliano Zapata a Chinameca. 

Le comunità indigene-campesine morelensi che continuano a resistere per terra, acqua e vita, si sentono tradite da Andrés Manuel López Obrador (AMLO) che con il governo della Quarta Trasformazione, come i governi neoliberali precedenti, vuole imporre il Proyecto Integral Morelos (PIM), e mettere in funzione la centrale termoelettrica di Huexca.

A viva voce e attraverso La Voz de Huexca en Resistencia, un modesto giornale di coloro che in questo villaggio lottano contro la centrale termoelettrica costruita sul loro territorio senza consultazione né autorizzazione dei suoi abitanti, esprimono con tristezza e rabbia le contraddizioni programmatiche tra l’allora candidato e ora Presidente, mostrando un video del 2014 in cui AMLO enunciava: "Qui vi voglio dire che noi difenderemo con tutto quanto  in nostro potere le comunità che non vogliamo questa centrale, e non vogliamo neanche le miniere che inquinano le acque. Immaginate cosa significa questo, in questa terra dove, ad Anenecuilco, è nato Emiliano Zapata, il miglior dirigente nella storia del Messico, proprio qui vogliono realizzare una centrale termoelettrica."

Da quando è stato presentato il PIM e l’avvio dei lavori, il movimento di opposizione nei tre stati non si è mai fermato, e così la repressione. 
La lotta è organizzata fondamentalmente nel Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y Agua, Morelos, Puebla e Tlaxcala e nella Asamblea Permanente de los Pueblos de Morelos, attivi contro i progetti di sviluppo che per le comunità significano morte, sottrazione di terre e devastazione dell’ambiente. 

In Morelos la lotta contro il PIM è iniziata nel 2013. Huexca, Amilcingo, Jantetelco ed Ayala sono centri distaccati di opposizione al progetto.

Queste organizzazioni dimostrano che gli abitanti dei tre stati, 24 città e centinaia di comunità si vedranno colpiti in diverse maniere. Il gasdotto di 76 centimetri di diametro percorrerà 170 chilometri trasportando ogni giorno 9 mila metri cubi di gas naturale, con tutti i pericoli che questo implica, e considerando che il percorso è zona sismica di rischio mezzo alto per la vicinanza del vulcano Popocatépetl. 

Ugualmente per la condotta d’acqua, lunga 12 chilometri e quasi un metro di diametro con cui si saccheggerà l’acqua che alimenta la vita agricola della regione indigena-campesina di Morelos.

Il 9 febbraio di questo anno, i membri dell’Accampamento Zapatista in Difesa dell’Acqua del Fiume Cuautla, a San Pedro Apatlaco, municipio di Ayala, Morelos, hanno diffuso una lettera aperta al Presidente Andrés Manuel López Obrador, nella quale si oppongono alla controversa consultazione di questo fine settimana, informano sui loro due anni e mezzo di presidio per impedire il saccheggio dell’acqua del fiume Cuautla per la centrale termoelettrica di Huexca da parte della Commissione Federale di Elettricità, e sottolineano i ricorsi vinti per la sospensione definitiva del progetto.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!