sabato 6 marzo 2021

Messico - Strategia di contro insurrezione della 4T nei confronti degli zapatisti

La nostra traduzione di un articolo pubblicato su Avispa il 2 marzo 2021 che riporta, ancora una volta, quali sono le modalità con cui si sta svolgendo la guerra di contro insurrezione nei confronti delle comunità zapatiste nel più assoluto silenzio e con la completa complicità di tutti gli apparati di governo con la regia politica della Quarta Trasformazione.

Con il governo di Andrés Manuel López Obrador (AMLO), il modello di contro insurrezione in Chiapas “è più cinico, poiché viola diritti umani, accordi, trattati e patti nazionali e internazionali, utilizzando una presunta legittimità elettorale per fare lo stesso lavoro criminale dei precedenti”, così recita il secondo rapporto della Carovana di Solidarietà e Documentazione, formata da decine di organizzazioni, reti e collettivi.

Il documento è il risultato di quanto registrato nelle visite alle comunità zapatiste effettuate da ottobre 2020 a febbraio di quest'anno. In esso si sottolinea che in Chiapas la guerra di contro insurrezione a partire dalla “quarta trasformazione” non solo continua nella pratica, ma si manifesta in modi diversi, in ambito economico, politico, agricolo, psicologico e militare-paramilitare.

“La strategia è quella di articolare varie tattiche che vanno da una campagna informativa basata sul discredito e denigrazione nei confronti dell'EZLN, strettamente correlata alla presenza della Guardia Nazionale e dei gruppi armati, alla realizzazione di megaprogetti, ad un programma di disboscamento e deforestazione come “Sembrando Vida” fino alle molestie ai membri del CNI (Congresso Nazionale Indigeno), con l’obbiettivo di espropriare la terra recuperata dai popoli zapatisti”, denuncia il rapporto.

Tra i principali effetti sulla vita delle comunità BAEZLN (N.d.T. Basi di Appoggio dell’EZLN) c’è l'impedimento a seminare e raccogliere i loro alimenti, il controllo costante e le molestie, principalmente alle donne, oltre alla distruzione di attrezzature e impianti per svolgere i lavori collettivi negli orti, sulle terre coltivate e negli allevamenti di bestiame.

Nel rapporto presentato l'11 novembre 2020, i membri della Carovana di Solidarietà e Documentazione hanno individuato sette meccanismi di violenza nella guerra integrale di logoramento nei confronti dei popoli zapatisti.

Questi sono: 1) Invadere le terre e distruggere Madre Natura; 2) Accerchiamento con recinzioni e clima di violenza con continue sparatorie; 3) Violare il diritto di accesso all'acqua; 4) Causare fame; 5) Distruggere l'economia autonoma; 6) Violenta opera di diffamazione, calunnia e disinformazione e 7) Meccanismi di violenza sui corpi-territori delle donne.

Per il periodo da dicembre 2020 a febbraio 2021, il rapporto ne individua quattro di seguito.

1) La modalità di dominio e terrore che consegue l'espropriazione e l'impunità garantita dai tre livelli di governo nei confronti dei gruppi invasori ha portato le famiglie zapatiste ad abbandonare le proprie case e concentrarsi in un riparo sicuro. Le famiglie si sono rifuggiate in tre quarti di ettaro e lì continuano a resistere con il lavoro collettivo della falegnameria, con la clinica, la scuola, il negozio e la chiesa.

2) Il logoramento psicosociale per le donne è in aumento. Situazione che le pone in uno stato di vulnerabilità in quanto non possono muoversi liberamente e sono sotto intimidazioni permanenti da parte dei capi degli invasori.

3) Come conseguenza assistiamo alla trasformazione del territorio comune in proprietà privata. Invadere, circondare e dividere la terra recuperata per generare terrore e scoraggiamento una volta trasformati tutti gli spazi vitali-elementari per la riproduzione della vita comunitaria e autonoma in spazi esclusivi di proprietà privata dove il rapporto con Madre Natura cambia il suo utilizzo diventando merce.

4) Nuovi leader latifondisti, catechisti, ex poliziotti e proprietari terrieri offrono terreni recuperati a persone esterne alla comunità, mettono in vendita il terreno parallelamente alla continua diffamazione, calunnia e disinformazione sul progetto di vita e sulla forma organizzativa autonoma dei popoli zapatisti.

Attacchi a Nuevo San Gregorio

In una conferenza stampa di accompagnamento alla pubblicazione del rapporto, organizzazioni e gruppi che difendono i diritti umani hanno presentato testimonianze e denunce delle famiglie basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (BAEZLN), sugli attacchi alla loro comunità a Nuevo San Gregorio, Municipio Autonomo Ribelle Zapatista (MAREZ) Lucio Cabañas.

 “Adesso siamo qui da quasi otto giorni, sequestrati in un solo posto. Tutto quello che le famiglie tengono, le loro case, i loro animali o quello che ogni persona o famiglia ha, in questo momento, è abbandonata”, dice una testimonianza raccolta il 7 febbraio di quest'anno, dopo l'escalation degli attacchi per costringere le famiglie zapatiste ad abbandonare le loro case.

I responsabili delle violenze sono identificati dalle BAEZLN come "I 40 invasori". Questo gruppo è composto da persone che provengono dagli ejidos (N.d.T. - terreni comuni) di San Gregorio Las Casas, San Andrés Puerto Rico, Ranchería Duraznal e Rancho Alegre e alcuni dei suoi membri hanno anche incarichi comunali ed ecclesiali, oltre ad essere proprietari terrieri nei loro ejidos.

Tra i leader sono stati identificati Nicolás Pérez Pérez, ex consigliere del PRD nel Municipio di Huixtán dal 2008 al 2010; Sebastián Bolom Ara, ex funzionario di Huixtán nello stesso periodo, nonché Pedro Hernández Gómez, ejidatario a San Gregorio Las Casas e Javier Gómez Pérez, ejidatario in Ranchería Duraznal.

“All'inizio di febbraio, il gruppo de “I 40 invasori”, munito di machete, coltelli, mazze, ricetrasmittenti, binocoli e cellulari, ha allestito posti di controllo in varie posizioni: in diversi terreni e spazi di lavoro della comunità, per strada, all'ingresso della sorgente d’acqua e davanti al centro comunitario. Uno degli invasori, Miguel Bolom Ara, si veste da poliziotto mentre sorveglia le famiglie zapatiste che, per evitare ogni tipo di confronto, si sono concentrate nel centro del villaggio”.

Le organizzazioni sociali hanno sottolineato che l'intenzione degli attacchi è di espropriare le terre delle BAEZLN. Va notato che un anno e tre mesi fa il gruppo dei "40 invasori" è arrivato nella città di Nuevo San Gregorio e tra i suoi membri vi sono ex poliziotti del Municipio di Huixtán.

Autonomia

Il villaggio di Nuevo San Gregorio, situato su terreni recuperati dall'EZLN, ha una superficie di 155 ettari, compreso il centro dell'ex fattoria chiamata “Casa Grande” e appartiene al Caracol 10 “Florezando la Semilla Rebelde”.

In 27 anni, la comunità è riuscita a rafforzare diverse attività vitali per il suo processo di autonomia, come i progetti di agroecologia, salute, alimentazione, istruzione, giustizia ed economia.

Per questo le BAEZLN hanno realizzato molteplici lavori collettivi, che vanno dall'amministrazione di un negozio di alimentari, alla produzione e vendita di artigianato, vasellame, falegnameria, bestiame, ortaggi, alberi da frutto e piante medicinali.

“Si vive una vita dignitosa dalla pratica dei popoli in resistenza-ribellione che costruiscono auto-sostentamento con il lavoro collettivo per una vita salutare e integrale, dove le famiglie esercitano il diritto ad una alimentazione e salute equa ed equilibrata. I fiumi e le lagune non sono contaminati, il terreno è fertile, le montagne, i boschi, la selva e gli alberi secolari sono ancora in piedi, le donne. I giovani. Bambine e bambini praticano arte, cultura ed educazione. I popoli decidono la loro forma di governarsi”, dice il rapporto sullo stile di vita zapatista che è sotto costante assedio.

Le organizzazioni hanno visitato la comunità di Nuevo San Gregorio per raccogliere le denunce, che hanno permesso loro di affermare "l'impunità, la complicità di questo sistema che viene eseguito dai tre livelli di governo", ha detto Diana Itzu Gutiérrez del Centro de Derechos Humanos de la Mujer de Chiapas (N.d.T. - Centro per i diritti umani della donna del Chiapas).

Tra le organizzazioni membri delle carovane di solidarietà e documentazione ci sono: Centro de Derechos de la Mujer Chiapas A.C., Colectivo Anarcista El Pueblo (Grecia),  Desarrollo Económico y Social de los Mexicanos Indígenas, A.C., Desarrollo Tecnológico y Servicios Comunitarios El Puente, S.C., Enlace Civil, A.C., Espacio de Lucha Contra el Olvido y la Represión, Grupo de trabajo No Estamxs Todxs, Lumaltik Herriak, Médicos del Mundo, Suiza-México, Memoria Viva, Promedios de Comunicación Comunitaria A.C., Red de Resistencia y Rebeldía Ajmaq,  Salud y Desarrollo Comunitario, A.C.,BIZILUR y TxiapasEKIN Plataforma.

articolo originale https://avispa.org/organizaciones-denuncian-estrategias-de-contrainsurgencia-de-la-4t-hacia-a-los-zapatistas/

Traduzione Cooperazione Rebelde Napoli


lunedì 22 febbraio 2021

Messico - ¡Felicidades, comandante Pablo ­Contreras!

 ¡Felicidades, comandante Pablo ­Contreras!

L'impegno sociale e la congruenza etica di Pablo González Casanova

L’11 di febbraio Pablo González Casanova, l'intellettuale più rinomato e riconosciuto del Messico contemporaneo, ha celebrato 99 anni di una vita piena di contributi al pensiero critico di una scienza sociale impegnata a favore degli oppressi e sfruttati, dei popolazioni indigene e del socialismo.

In pochi tratti autobiografici González Casanova rievoca le radici formative che hanno segnato le linee guida della sua azione e del suo pensiero: un padre che eredita dal figlio il suo spirito di ribellione, idee socialiste, pluralismo ideologico, il rispetto delle credenze religiose altrui e le scelte intellettuali; una madre che insegnava l'ordine e la disciplina, la puntualità e le faccende domestiche come compito anche degli uomini, l'arte di vivere e risolvere problemi concreti, il piacere per le lingue e il rafforzamento della volontà.

I docenti e i corsi che hanno lasciato una buona eredità di studi giuridici con una laurea potenziata da importanti studi sulla storia nazionale. L'influenza decisiva degli insegnanti de El Colegio de México, la cui maggioranza proveniva dalla Spagna repubblicana, e che insegnavano a lavorare per pensare, ad indagare su ciò che non sapevano e scrivere di ciò che eravano sicuri, pronti a scoprire gli errori, dopo aver fatto gli sforzi per eliminarli.

 L'influenza del migliore amico di quegli anni, il comunista-martiano (n.d.t. - da José Martí) Julio Le Riverend, dal quale imparò a essere tollerante con chi non la pensava come lui, conservatori e borghesi compresi. Gli insegnamenti di vita di studente laureato in Francia con Fernand Braudel, i teatri, musei, l'arte della conversazione condita con umorismo, arguzia e riferimenti alle letture del giorno. Fu a Parigi che studiò filosofia, sociologia e marxismo. Nel marxismo si interessò a Gramsci, la cui opera completa gli fu regalata da Vicente Lombardo Toledano. “Credo”, scrive don Pablo, “che il modo di pensare libero ed onesto che mio padre mi ha lasciato sia stato rafforzato dalla magnifica filosofia di Gramsci, dal senso patriottico che le mie insegnanti delle elementari e l'intero sistema scolastico messicano hanno combinato con l'incontro del comunismo - che ho conosciuto tramite Le Riverend e un amico di tram di nome Suárez - e con il nazionalismo marxista leninista nello stile ufficiale messicano, di cui Lombardo era insegnante”.

 In una dimensione più vicina alla lotta politica - sottolinea Casanova - “con La democracia en México ho iniziato un'analisi della libertà, della partecipazione nel governo e nello Stato, del problema della sovranità nazionale e statale, e della necessaria confluenza nel progetto di chi pensa o pensava con impostazione filosofiche empiriste o marxiste ”.

 Dall'amicizia fraterna con Luis Cardoza y Aragón, che si consolidò con la difesa del Guatemala dopo il colpo di stato, González Casanova riconosce che gli deve un curioso metodo di criticare le rivoluzioni senza diventare controrivoluzionari e di sostenere le rivoluzioni senza diventare adulatore.

 In “Los caracoles zapatistas: redes de resistencia y autonomía (ensayo de interpretación)”, Pablo González Casanova afferma che il movimento zapatista ha dato un ricco contributo alla costruzione di un'alternativa. L'idea di creare organizzazioni che siano strumenti per obiettivi e valori da raggiungere e che l'autonomia e il comandare obbedendo non restino nel mondo dei concetti astratti o delle parole incoerenti. Questo progetto di potere non è costruito secondo la logica del potere statale che ha imprigionato precedenti posizioni rivoluzionarie o riformiste, lasciando il protagonista principale a digiuno di autonomia, sia esso la classe operaia, la nazione o i cittadini. Né è costruita con la logica di creare una società anarchica, quella logica che prevaleva nelle posizioni anarchiche e libertarie (e che sussiste in espressioni infelici come l'anti-potere, che nemmeno i suoi autori sanno cosa significhi), ma che è rinnovato con concetti di autogoverno della società civile dotata di una democrazia partecipativa, che sa rappresentare e sa controllare i suoi rappresentanti in tutto ciò che è necessario per il rispetto degli accordi.

 Il progetto dei caracoles è un progetto di popoli-governo che si articolano tra di loro e che cercano di imporre vie di pace, per quanto possibile, senza disarmare moralmente o materialmente i popoli-governi, se non in tempi e regioni dove gli organi repressivi dello Stato e le oligarchie locali, con i loro vari sistemi di cooptazione e repressione, stanno seguendo modelli di neoliberalismo di guerra sempre più aggressivi, crudeli e sciocchi che includono la fame, la nocività e l'ignoranza forzata della stragrande maggioranza dei popoli, sia per indebolirli, per decimarli o addirittura porvi fine se necessario, quando i sistemi di intimidazione, cooptazione e corruzione dei leader e delle masse falliscono.

Auguri, comandante Pablo Contreras!


di Gilberto López y Rivas

originale https://www.jornada.com.mx/2021/02/19/opinion/020a1pol

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!