Con il governo di Andrés Manuel López Obrador (AMLO), il modello di contro insurrezione in Chiapas “è più cinico, poiché viola diritti umani, accordi, trattati e patti nazionali e internazionali, utilizzando una presunta legittimità elettorale per fare lo stesso lavoro criminale dei precedenti”, così recita il secondo rapporto della Carovana di Solidarietà e Documentazione, formata da decine di organizzazioni, reti e collettivi.
Il documento è il risultato di quanto registrato
nelle visite alle comunità zapatiste effettuate da ottobre 2020 a febbraio di
quest'anno. In esso si sottolinea che in Chiapas la guerra di contro
insurrezione a partire dalla “quarta trasformazione” non solo continua nella
pratica, ma si manifesta in modi diversi, in ambito economico, politico, agricolo,
psicologico e militare-paramilitare.
“La strategia è quella di articolare varie tattiche
che vanno da una campagna informativa basata sul discredito e denigrazione nei
confronti dell'EZLN, strettamente correlata alla presenza della Guardia
Nazionale e dei gruppi armati, alla realizzazione di megaprogetti, ad un programma
di disboscamento e deforestazione come “Sembrando Vida” fino alle molestie ai
membri del CNI (Congresso Nazionale Indigeno), con l’obbiettivo di espropriare
la terra recuperata dai popoli zapatisti”, denuncia il rapporto.
Tra i principali effetti sulla vita delle comunità
BAEZLN (N.d.T. Basi di Appoggio dell’EZLN) c’è l'impedimento a seminare e raccogliere
i loro alimenti, il controllo costante e le molestie, principalmente alle
donne, oltre alla distruzione di attrezzature e impianti per svolgere i lavori
collettivi negli orti, sulle terre coltivate e negli allevamenti di bestiame.
Nel rapporto presentato l'11 novembre 2020, i membri
della Carovana di Solidarietà e Documentazione hanno individuato sette
meccanismi di violenza nella guerra integrale di logoramento nei confronti dei
popoli zapatisti.
Questi sono: 1) Invadere le terre e distruggere
Madre Natura; 2) Accerchiamento con recinzioni e clima di violenza con continue
sparatorie; 3) Violare il diritto di accesso all'acqua; 4) Causare fame; 5)
Distruggere l'economia autonoma; 6) Violenta opera di diffamazione, calunnia e
disinformazione e 7) Meccanismi di violenza sui corpi-territori delle donne.
Per il periodo da dicembre 2020 a febbraio 2021, il
rapporto ne individua quattro di seguito.
1) La modalità di dominio e terrore che consegue l'espropriazione
e l'impunità garantita dai tre livelli di governo nei confronti dei gruppi
invasori ha portato le famiglie zapatiste ad abbandonare le proprie case e concentrarsi
in un riparo sicuro. Le famiglie si sono rifuggiate in tre quarti di ettaro e
lì continuano a resistere con il lavoro collettivo della falegnameria, con la
clinica, la scuola, il negozio e la chiesa.
2) Il logoramento psicosociale per le donne è in
aumento. Situazione che le pone in uno stato di vulnerabilità in quanto non
possono muoversi liberamente e sono sotto intimidazioni permanenti da parte dei
capi degli invasori.
3) Come conseguenza assistiamo alla trasformazione
del territorio comune in proprietà privata. Invadere, circondare e dividere la
terra recuperata per generare terrore e scoraggiamento una volta trasformati
tutti gli spazi vitali-elementari per la riproduzione della vita comunitaria e
autonoma in spazi esclusivi di proprietà privata dove il rapporto con Madre
Natura cambia il suo utilizzo diventando merce.
4) Nuovi leader latifondisti, catechisti, ex
poliziotti e proprietari terrieri offrono terreni recuperati a persone esterne
alla comunità, mettono in vendita il terreno parallelamente alla continua
diffamazione, calunnia e disinformazione sul progetto di vita e sulla forma
organizzativa autonoma dei popoli zapatisti.
Attacchi a Nuevo San Gregorio
In una conferenza stampa di accompagnamento alla pubblicazione del rapporto,
organizzazioni e gruppi che difendono i diritti umani hanno presentato
testimonianze e denunce delle famiglie basi di appoggio dell'Esercito Zapatista
di Liberazione Nazionale (BAEZLN), sugli attacchi alla loro comunità a Nuevo
San Gregorio, Municipio Autonomo Ribelle Zapatista (MAREZ) Lucio Cabañas.
“Adesso siamo
qui da quasi otto giorni, sequestrati in un solo posto. Tutto quello che le
famiglie tengono, le loro case, i loro animali o quello che ogni persona o
famiglia ha, in questo momento, è abbandonata”, dice una testimonianza raccolta
il 7 febbraio di quest'anno, dopo l'escalation degli attacchi per costringere
le famiglie zapatiste ad abbandonare le loro case.
I responsabili delle violenze sono identificati dalle
BAEZLN come "I 40 invasori". Questo gruppo è composto da persone che
provengono dagli ejidos (N.d.T. - terreni comuni) di San Gregorio Las Casas,
San Andrés Puerto Rico, Ranchería Duraznal e Rancho Alegre e alcuni dei suoi
membri hanno anche incarichi comunali ed ecclesiali, oltre ad essere
proprietari terrieri nei loro ejidos.
Tra i leader sono stati identificati Nicolás Pérez
Pérez, ex consigliere del PRD nel Municipio di Huixtán dal 2008 al 2010;
Sebastián Bolom Ara, ex funzionario di Huixtán nello stesso periodo, nonché
Pedro Hernández Gómez, ejidatario a San Gregorio Las Casas e Javier Gómez
Pérez, ejidatario in Ranchería Duraznal.
“All'inizio di febbraio, il gruppo de “I 40 invasori”, munito di machete, coltelli, mazze, ricetrasmittenti, binocoli e cellulari, ha allestito posti di controllo in varie posizioni: in diversi terreni e spazi di lavoro della comunità, per strada, all'ingresso della sorgente d’acqua e davanti al centro comunitario. Uno degli invasori, Miguel Bolom Ara, si veste da poliziotto mentre sorveglia le famiglie zapatiste che, per evitare ogni tipo di confronto, si sono concentrate nel centro del villaggio”.
Le organizzazioni sociali hanno sottolineato che l'intenzione degli attacchi è di espropriare le terre delle BAEZLN. Va notato che un anno e tre mesi fa il gruppo dei "40 invasori" è arrivato nella città di Nuevo San Gregorio e tra i suoi membri vi sono ex poliziotti del Municipio di Huixtán.
Autonomia
Il villaggio di Nuevo San Gregorio, situato su
terreni recuperati dall'EZLN, ha una superficie di 155 ettari, compreso il
centro dell'ex fattoria chiamata “Casa Grande” e appartiene al Caracol 10
“Florezando la Semilla Rebelde”.
In 27 anni, la comunità è riuscita a rafforzare
diverse attività vitali per il suo processo di autonomia, come i progetti di
agroecologia, salute, alimentazione, istruzione, giustizia ed economia.
Per questo le BAEZLN hanno realizzato molteplici
lavori collettivi, che vanno dall'amministrazione di un negozio di alimentari,
alla produzione e vendita di artigianato, vasellame, falegnameria, bestiame,
ortaggi, alberi da frutto e piante medicinali.
“Si vive una vita dignitosa dalla pratica dei popoli
in resistenza-ribellione che costruiscono auto-sostentamento con il lavoro
collettivo per una vita salutare e integrale, dove le famiglie esercitano il
diritto ad una alimentazione e salute equa ed equilibrata. I fiumi e le lagune
non sono contaminati, il terreno è fertile, le montagne, i boschi, la selva e
gli alberi secolari sono ancora in piedi, le donne. I giovani. Bambine e
bambini praticano arte, cultura ed educazione. I popoli decidono la loro forma
di governarsi”, dice il rapporto sullo stile di vita zapatista che è sotto
costante assedio.
Le organizzazioni hanno visitato la comunità di
Nuevo San Gregorio per raccogliere le denunce, che hanno permesso loro di affermare
"l'impunità, la complicità di questo sistema che viene eseguito dai tre livelli
di governo", ha detto Diana Itzu Gutiérrez del Centro de Derechos
Humanos de la Mujer de Chiapas (N.d.T. - Centro per i diritti
umani della donna del Chiapas).
Tra le organizzazioni membri delle carovane di solidarietà
e documentazione ci sono: Centro de Derechos de la Mujer Chiapas A.C.,
Colectivo Anarcista El Pueblo (Grecia), Desarrollo Económico y Social de
los Mexicanos Indígenas, A.C., Desarrollo Tecnológico y Servicios Comunitarios
El Puente, S.C., Enlace Civil, A.C., Espacio de Lucha Contra el Olvido y la
Represión, Grupo de trabajo No Estamxs Todxs, Lumaltik Herriak, Médicos del
Mundo, Suiza-México, Memoria Viva, Promedios de Comunicación Comunitaria A.C.,
Red de Resistencia y Rebeldía Ajmaq, Salud y Desarrollo Comunitario,
A.C.,BIZILUR y TxiapasEKIN Plataforma.
articolo originale https://avispa.org/organizaciones-denuncian-estrategias-de-contrainsurgencia-de-la-4t-hacia-a-los-zapatistas/
Traduzione Cooperazione Rebelde Napoli