mercoledì 31 luglio 2013

Messico - Votán II - SubComandante Marcos

VOTÁN II.
LE/I GUARDIAN@
Luglio 2013

Bene, ora vi spiego la faccenda della scuola (la lista del materiale scolastico, la metodologia, le/i maestr@, il programma, gli orari, ecc.), quindi la prima cosa è…

Il necessario.
La sola cosa di cui avete veramente bisogno per frequentare la scuola zapatista (oltre ad essere stati invitat@, chiaro, ed i cento pesos per il pacchetto libro-dvd) è la disposizione ad ascoltare.

Quindi, non c’è bisogno di seguire i consigli e le raccomandazioni di quelle persone, per quanto ben intenzionate, che vi dicono di portarvi questo o quello, perché loro “sì, sono stati in comunità”.

Chi davvero c’è stato in comunità, non lo ostenta, e sa bene che quello che in realtà serve è saper guardare e ascoltare. Perché di gente che è venuta per parlarci (e pretendere di guidarci o per offrirci elemosine in denaro o “saggezza”) ce n’è stata e ce ne sarà tanta, troppa. E quelli venuti ad ascoltare sono molto pochi. Ma di questo vi parlerò in un’altra occasione.

Quindi, non portate niente in particolare (ho letto che qualcuno ha solo delle vecchie scarpe da tennis, figo). Portatevi dei quaderni ed una penna o matita. Non è obbligatorio avere il computer, lo esmarfon, il tablet o quello che si usa adesso, ma se vi va potete portarli. Dove andrete non c’è campo per i cellulari. In qualche caracol c’è internet ma la sua velocità è, come dire… quella di “pegaso”, il cavallo di Durito. 

Messico - Votán I - SubComandante Marcos

Votán I.
UNO SCARABEO IN RETE
(Durito versione freeware)
Luglio 2013
Prima di spiegarvi della scuola (qualcosa tipo una “guida” o un “manuale di cattive maniere” o “manuale di sopravvivenza”), andiamo a vedere che cosa fanno là sopra. Non perché siamo distratti (lo siamo, senza dubbio), ma perché noi cerchiamo di guardare i loro calendari e geografie, cioè, tentiamo di capire.

Dunque, siate gentili e pazienti, e accompagnateci in questo sguardo da qua fino al loro là. Vediamo… mmm…

Tanta congiuntura-storica che cerca, invano, di catturare l’attenzione con titoli di prima pagina. L’impostura mediatica ora sconfitta dagli hashtag – o come si chiamano – (“virali” si dice, perché di massa, non perché nocivi… o no?).

Ah, la disperazione degli esperti di comunicazione, politologi, editorialisti, direttori di giornali: non toccano più gli argomenti di “attualità”, segnalano, impongono le loro analisi – non poche volte ben lubrificate da banconote di tutti i colori -, ma ognuno a modo suo, col proprio calendario, la propria geografia.

Lasciamo da parte per un momento quel patetico rapporto tra personalità dello spettacolo e della politica a tutti i livelli – reali, ministri, presidenti, governatori, legislatori – della cui “trascendenza” si occupa solo il giornalismo frivolo (cioè, quello a pagamento). Le riflessioni di politologi e giornalisti su questo argomento attraggono solo i sempre più scarsi “professionisti del pettegolezzo”.

Frase “tuitera” di Durito: “Della relazione tra il mondo dello spettacolo e la politica, vale a dire: photoshop li crea e poi li accoppia”.
Perché ora sembra che alla gente (quella massa ribelle che non guarda dove le viene ordinato di guardare, né ascolta quello che le viene ordinato di ascoltare) è venuta la mania di mettere il quotidiano in primo piano: come pettinarsi, cosa mi è successo in quel posto, quello che mi piace o non mi piace, quello che ho visto-sentito-mi hanno detto, i crimini che non appaiono sui mezzi di comunicazione a pagamento, la continua ridicolaggine dei governanti (prima nascosta da montagne di denaro nei camerini della comunicazione a pagamento), ora esposta senza controllo.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!