sabato 31 gennaio 2015

Messico - Nuova intervista a Omar, uno dei portavoce degli studenti di Ayotzinapa.

A quasi una settimana dalla grande giornata internazionale di mobilitazione del 26.01 e la successiva conferenza stampa della Procura Generale della Repubblica messicana che ha dichiarato che i 43 studenti sarebbero morti e quindi per loro il caso è chiuso, #20ZLN
ha intervistato Omar Garcia per capire con lui le valutazioni a “caldo” ed il proseguimento della mobilitazione. 
Riportiamo l'audio originale e la traduzione a cura di #20ZLN che ringraziamo.


Ciao. Pensate che la conferenza stampa della Procura Generale della Repubblica è una risposta all’ Ottava giornata di mobilitazione globale per Ayotzinapa del 26 di gennaio?
La conferenza della Procura Generale della Repubblica è una cosa molto complessa, la PGR è dal 7 di novembre dell’anno scorso che dà la stessa versione, stavolta però la rinforza e aggiunge nuovi dati, dati di cui era già in possesso e che arrivano direttamente dai delinquenti al loro servizio, dagli assassini dei nostri compagni. La versione ufficiale non tiene conto delle nostre deposizioni, quelle dei testimoni delle vittime. Prendono il “meglio” di quello che gli conviene per costruire una verità. Un’operazione politica per risolvere il problema così da recuperare la credibilità politica e la governabilità persa in questi quattro mesi.

Come ha reagito la popolazione messica a questa falsa verità della PGR?
C’è stata una reazione che la PGR non si aspettava. Le persone hanno mantenuto ferma la loro posizione d’appoggio e solidarietà con noi e la nostra lotta. Allo stesso tempo, mentre la PGR alla conferenza affermava che i nostri compagni erano tutti morti, avvertivano che non avrebbero permesso nessuna nuova manifestazione. Anche stamattina ci è arrivato l’avviso che non si permetterà più nessuna manifestazione spiegando che non avrebbero permesso nuove violenze. Ciò a cui stiamo assistendo è un nuovo passa avanti nella politica repressiva, stanno cercando di creare una sorta di controffensiva non tollerando più il dissenso perché la loro verità è che i nostri compagni sarebbero già morti. Però noi non ci crediamo. Noi continuiamo a portare avanti la nostra posizione ovvero che i nostri compagni sono vivi e ci sono molte irregolarità nelle indagini.

mercoledì 28 gennaio 2015

Kurdistan - Comunicato ufficiale delle Unità di Difesa del Popolo per la liberazione di Kobane

La città di Kobanê in Rojava (Kurdistan Ovest) è stata oggi completamente liberata dai terroristi di Daesh (ISIS).
Per 134 giorni le nostre forze hanno espresso un'eroica resistenza contro il terrorismo di Daesh, e non hanno lasciato cadere le speranze del nostro popolo e dell'umanità. Le nostre forze hanno conseguito la promessa di vittoria, questo successo è una vittoria per la Rivoluzione della Rojava, una vittoria per una Siria democratica, una vittoria per l'umanità e una vittoria per la libertà contro la barbarie e la brutalità di Daesh.
Per 134 giorni i nostri combattenti delle Unità di Difesa del Popolo (YPG) / Unità di Difesa delle Donne (YPJ), uomini e donne del Kurdistan, amanti della libertà dalle quattro parti del Kurdistan e da altri paesi, hanno sostenuto una pesante battaglia e condotto una straordinaria resistenza contro il terrorismo di Daesh. Molti dei nostri combattenti, giovani uomini e donne, sono stati martirizzati durante questa resistenza, ma alla fine il loro spirito puro ha prevalso. Le Unità di Difesa del Popolo hanno provato ancora una volta che nessuno potrà mai conquistare la Rivoluzione della Rojava, hanno provato ancora una volta che è questa la forza autentica che difende il popolo curdo e gli altri popoli di questa regione.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!