giovedì 23 ottobre 2008


GIOVEDI' 23 OTTOBRE
PRESSO
*LABORATORIO OCCUPATO SKA*
'LA LUCHA SIGUE!'

In Chiapas, Mexico sud orientale, la resistenza e la lotta delle comunità indigene zapatiste e dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale continua e si rinforza ogni giorno, nonostante la forte repressione del governo mexicano, schiavo degli u.s.a, attraverso la militarizzazione delle zone libere e ribelli da parte dell'esercito e dei gruppi paramilitari

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AGGIORNAMENTO SULLA REALTA' ZAPATISTA

Con un medico di Base di ritorno dal Chiapas e l'intervento telefonico di un rappresentante dell'EZLN
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CONVOCAZIONE AL PRIMO FESTIVAL MONDIALE DELLA RABBIA DEGNA

Con motivo del 25 anniversario della nascita dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, dei 15 anni dell'inizio della guerra contro l'oblio, il quinto anno delle 'juntas' di buon governo e il terzo anno della 'otra campaña' e la 'zezta internacional'

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Intervengono partecipanti alla Carovana Nazionale e Internazionale di Osservazione e Solidarietà con le comunità zapatiste del Chiapas

VIDEO – APERITIVO PRECARIO – MUSICA

Carovana “In movimento”

Dicembre 2008 – Gennaio 2009 Messico Chiapas

In tutto il mondo, sullo sfondo della crisi della globalizzazione, movimenti sociali, reti, comunità costruiscono nei conflitti una strada diversa: quella della propria indipendenza, libertà per costruire una dimensione “ comune”.Lotte per la difesa dei beni comuni, per la conquista di spazi di libertà, per rompere lo sfruttamento e la repressione, per nuovi diritti, per l’affermazione delle differenze … un insieme di esperienze,sperimentazioni, passioni che, anche senza conoscersi, parlano lo stesso un linguaggio.
Quello di chi non accetta il presente, sogna l’utopia, costruisce un futuro diverso.
Dai nostri fratelli e sorelle zapatiste arriva un invito che guarda a tutto questo.

L’invito al Primo Festival Mondiale della Rabbia Degna da svolgersi in Messico - Chiapas dal 26 dicembre 2008 al 4 gennaio 2009.

Un occasione di incontro, uno spazio per tanti, che noi vogliamo attraversare per raccontare, insieme a molti altri, quello che accade nei nostri territori.

Ripartiamo per il Messico nel mese di dicembre per partecipare al Primo Festival Mondiale della Rabbia Degna

Alla conclusione resteremo nelle comunità zapatiste per continuare il sostegno ed i progetti con le Giunte del Buongoverno zapatiste.

In particolare :

Nella Zona Selva - Caracol de La Realidad
* Per seguire i Progetti di potabilizzazione dell'acqua e salvaguardia ambientale Progetto Lluva es vida, curato a Associaione Ya Basta Trento e Progetto Agua es vida a cura Associazione Ya Basta Monfalcone
* Per la Brigata Sanitaria a sostegno del Sistema di Salute Autonomo
La presenza è coordinata da Associazione Ya Basta NordEst
Info yabasta@sherwood.it

Nella Zona Los Altos - Caracol di Oventic
Brigata di Raccolta del caffè a sostegno delle cooperative zapatiste
La presenza è coordinata da Associazione Ya Basta Milano
Info yabastaonlus@gmail.com

Coordinamento Generale Carovana "In movimento":
Associazione Ya Basta! Nord Est yabasta@sherwood.it
Associazione Ya Basta! Moltitudia Roma moltitudia_yabasta@yahoo.it
Associazione Ya Basta! Milano yabastaonlus@gmail.com
Associazione Ya Basta! Napoli yabastanapoli@yahoo.it
Associazione Ya Basta! Marche yabastamarche@libero.it

In collaborazione con
Coordinamento Toscano di sostegno alla lotta zapatista
coordinamento-toscano-zapatista@inventati.org

mercoledì 22 ottobre 2008

Proteste in tutta Europa

Dopo che si è saputo che Abdullah Öcalan è stato attaccato fisicamente sull’isola prigione e minacciato di morte non si interrompono le proteste. Con dimostrazioni, occupazioni, scontri di piazze, incendi i Kurdi vogliono far sentire la loro voce in Europa e nel Medio-Oriente. Ogni attacco ad Abdullah Öcalan è visto come un attacco a loro stessi. Il governo dell’ AKP deve rendere conto di tutto questo.

Nel Kurdistan decine e decine di migliaia di persone sono scese in piazza. La manifestazione più grande si è tenuta ad Amed. Alla fine della manifestazione, dopo che il locale presidente del DTP aveva valutato i maltrattamenti nei confronti di Öcalan lesivi della dignità umana e inaccettabili e criticato l’atteggiamento del governo, i manifestanti sono stati attaccati con i gas lacrimogeni. I manifestanti hanno reagito con lanci di pietre. Gli scontri ad Amed e in altre città si sono protratti per tutta la notte. Ci sono stati diversi fermi. E’ stato appiccato il fuoco nelle metropoli turche a diverse autoveicoli.

Ad Amed e in altre città i negozi sono rimasti chiusi, e diverse strade sono state occupate. Vi sono stati diversi feriti e morti. A Dogubeyazit nel corso di una manifestazione un uomo è morto, colpito da colpi d’arma da fuoco e molti altri sono rimasti feriti. A Yüksekova la polizia ha fatto uso di armi da fuoco. Un 28enne ha riportato gravi feriti al capo e altre persone sono rimaste ferite colpite duramente dai manganelli della polizia.

Le forze di difesa dell’HPG hanno annunciato qualora non vi fosse una dichiarazione di scuse ad Ocalan e al popolo kurdo attacchi ai membri del governo e alla “elite burocratica”.

Anche in Europa si è levata la voce della protesta. Vi sono state dimostrazioni a Colonia, Amburgo, Mannheim, Dortmund, Strasburgo, Bordeaux, Parigi, Zurigo, Vienna, Graz, L’Aja, Londra, Bruxelles e Liegi.

In diverse città sono scoppiati incendi presso istituzioni nazionali turche, presso i consolati, agenzie di viaggio e vi è stata una momentanea occupazione di strade, dell’ingresso dell’edificio dove ha sede l’ONU a Vienna e dove hanno sede reti televisive a Modena, Parma e Liegi.

Il Consiglio per la pace in Turchia ha chiesto al governo di rilasciare una dichiarazione a riguardo. Ogni giorno vi sono perdite di vite umane e il governo non fa nessun passo per una soluzione democratica della questione kurda. Anche l’IHD ha chiesto un’immediata dichiarazione del governo sui fatti di Imrali. E’ chiaro che non si tratta di un fatto isolato ed individuale ad opera di qualche funzionario del carcere.

Il ministro della giustizia Mehmet Ali Sahin ha annunciato di fronte al presidente del DTP che si è occupato della faccenda e poi ha dichiarato alla stampa che le sue ricerche hanno constatato che non si è trattato di nessun maltrattamento nei confronti di Ocalan.

domenica 19 ottobre 2008

Chiapas - Aggressione dell’OPDDIC a un bambino zapatista

Articolo di Hermann Bellinghausen da La Jornada

Los tres agresores ya tenían órdenes de aprehensión sin ejecutar, asegura la CDHFBC.
Niño zapatista fue herido con un machete por integrantes de la Opddic, denuncian

Además de atentar contra su vida, el ataque fue con premeditación, alevosía y ventaja, afirma Hermann Bellinghausen

El Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) reveló que el 10 de octubre tuvo conocimiento de la agresión contra Carmelino Navarro Jiménez, de 9 años de edad, herido con machete por tres integrantes de la Organización para la Defensa de los Derechos Indígenas y Campesinos (Opddic), en el poblado tzeltal Bayulubmax, Chiapas, donde el año pasado las mismas personas perpetraran una agresión armada contra bases de apoyo zapatistas.

En el acta de denuncia del municipio autónomo Olga Isabel consta el testimonio del menor, de familia zapatista: “Salió de su casa y cargaba pozol batido en un vaso de refresco de dos litros; se dirigía adonde estaba trabajando su papá, en el cafetal en compañía de su cuñada Manuela, y en el camino se encontraron con Juan Navarro Aguilar, quien portaba machete, y José Navarro Deara y José Manuel Navarro Gómez, con armas de fuego”. Los tres, por cierto, dirigentes de la Opddic en la comunidad con órdenes de aprehensión no ejecutadas.

Cuando pasaron cerca, salieron a perseguir al niño y su cuñada. “El niño cayó porque traía cargado su morralito y allí lo ‘apuñalaron’ con el machete”. Navarro Deara y Navarro Gómez corrieron tras la mujer. “Quien apuñaló a Carmelino es Juan Navarro Aguilar”.

Manuela Morales Gómez alcanzó a pedir auxilio en los cafetales donde trabajaban su esposo, sus cuñados y su suegro. Estos encontraron al niño “tirado en el camino, sangrando de un costado y casi sin sentido”.

Reporte médico

El reporte del promotor de salud de la clínica municipal autónoma da cuenta de las lesiones: “Herida punzocortante con entrada de cuatro centímetros y salida de tres centímetros, con una trayectoria de arriba hacia abajo que tiene 17 centímetros y profundidad de tres centímetros, afectando la piel, tejido adiposo y músculo dorsal”.

El CDHFBC destacó que la herida mereció una sutura de 15 puntos. “Además de atentar contra la vida del menor, fue producida con premeditación, alevosía y ventaja”. Los agresores ya contaban con órdenes de aprehensión (averiguación previa 112/2007) por hechos ocurridos el 10 de agosto de 2007, cuando intentaron asesinar y lesionaron gravemente a balazos y machetazos a Leonardo Navarro Jiménez y Juan Navarro Jiménez, padre y hermano de Carmelino”.

La autoridad judicial sólo cumplió con cuatro aprehensiones y dejó libres a nueve atacantes más, entre ellos Navarro Aguilar, Navarro Deara y Navarro Gómez. El padre y el hermano de Carmelino resultaron heridos el año pasado con armas de fuego por estas mismas personas. A Leonardo “la bala le cruzó la mandíbula, dejándole una lesión permanente que le afecta el habla y le dificulta la masticada de alimentos, mientras a Juan el proyectil le quedó en el hombro y recibió un machetazo en la cabeza, a la altura de la frente, que le dejó una cicatriz permanente”, añade el reporte del municipio zapatista. No fueron asesinados gracias a la intervención de otros pobladores de su comunidad.’

Deficiente averiguación previa

De acuerdo con el CDHFBC, las órdenes de aprehensión en contra de los agresores de la Opddic no fueron ejecutadas a tiempo por los agentes ministeriales adscritos al Ministerio de Justicia de Chiapas, por “deficiente integración de la averiguación previa e insuficiente fundamentación y motivación del juez local en la emisión de las órdenes de aprehensión”.

El abogado y asesor jurídico de la Opddic, David Gómez, quien anteriormente fue destituido como subprocurador de Justicia Indígena del estado por su responsabilidad –“que hasta ahora se le encontró”– en la masacre de Acteal, interpuso una demanda de amparo y la Federación otorgó protección a los agresores.

Attacco a Öcalan nel carcere di Imrali

Secondo le dichiarazioni dell'avvocato Asrin Hukuk Burosu dell'ufficio di difesa del leader kurdo Abdullah Öcalan, da nove anni è in stato di detenzione in isolamento sull'isola prigione di Imrali, il leader kurdo viene colpito fisicamente dal personale di guardia. L'ufficio di difesa ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Il nostro assistito è da nove anni in isolamento, in qualità di unico prigioniero sull'isola prigione di Imrali e vive terribili condizioni di detenzione. Negli ultimi cinque anni molto spesso è stato spedito nella cella bunker. Si tratta di una cella nella cella. Oltre a questi trattamenti disumani e contrari ad ogni norma di legge la scorsa settimana è stato oggetto di attacco fisico e di maltrattementi.

E ancora:

La sua cella, con il pretesto di una perquisizione è stata letteralmente fatta a pezzi. Di fronte alle sue rimostranze la risposta è stata: " Stai zitto, non devi parlare, tu non hai il diritto di parlare." E' stato afferrato da due funzionari e condotto in un'altra cella. Uno degli impiegati colpendolo alla schiena lo ha fatto cadere. Il nostro assistito ha risposto che è meglio la morte che i maltrattamenti. A quel punto le minacce si sono fatte più insistenti e uno dei funzionari gli ha detto: "non ti preoccupare la morte verrà, verrà".

Come nell'82 nella prigione di Diyarbakir

Nella dichiarazione del difensore di Abdullah Ocalan si legge: "E' senza dubbio questo accadimento, che succede per la prima volta in nove anni di detenzione, da ritenere un trattamento disumano. Riteniamo che l'attacco fisico contro il nostro assistito non sia un caso, anzi è da mettere in relazione con l'escalation che sta avvenendo in Turchia. Non è un caso che recentemente il personale di guardia del carcere di Imrali sia stato sostituito. Siamo convinti che quello che sta succedendo non è una iniziativa del personale di guardia del carcere, ma che gli ordini vengono da fuori.

Lo status giuridico del carcere di Imrali come pure tutte le norme amministrative che lo regolano non dipendono dal Ministero della Giustizia bensì dalla cosiddetta "unità di crisi", che a sua volta dipende dallo Stato Maggiore del Consiglio di Sicurezza Nazionale e dunque dall'Ufficio della Presidenza del Consiglio. Quello che sta accadendo, lo si deve dunque al Presidente del Consiglio. Somiglia ai fatti avvenuti nella prigione di Diyarbakir nel 1982. I responsabili devono essere individuati. Inoltre il nostro assistito ha dichiarato che egli di fronte a queste provocazioni farà appello alla sua ragione.

"E' chiaro che si tratta di provocazioni. Non accetterò queste provocazioni per il senso di responsabilità che mi obbliga e mi lega al mio popolo. E' evidente e tutti devono venirne a conoscenza che lo Stato è responsabilie di questi accadimenti."

Inoltre vogliamo precisare che questi accadimenti non avvengono senza la luce verde ossia senza l'autorizzazione dello Stato Maggiore del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Ne consegue che lo Stato è senza dubbio il responsabile di tutto questo. Chiediamo allo Stato di assumere una chiara posizione e di far luce sui responsabili.

http://www.kurdish-info.net/
kurdishinfo@gmail.com

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!