lunedì 4 gennaio 2010

Di ritorno dalla Gaza Freedom March




Diario di viaggio


Come molti altri abbiamo deciso di partecipare alla Gaza Freedom March perché la Striscia resta la più grande e inaccettabile prigione a cielo aperto del mondo e perché è tanta la complessità di questo pezzo di mondo, così come almeno noi l’abbiamo sempre percepito, che cercare di vedere, conoscere è necessario e la proposta della Marcia poteva, in parte, aiutarci a capire oltre ad essere dalla parte della popolazione civile palestinese.

Arrivo a Il Cairo
Quando arrivi con il volo sopra la capitale dell'Egitto ti rendi conto della smisurata ampiezza di questa megalopoli che si dice essere moderna e che ti accoglie, dall’alto, sorvolando le piramidi di 3000 anni fa.
I dati ufficiali parlano di 8 milioni di abitanti che diventano 15 nell'area urbana e che diventano più di 20 milioni se domandi in giro. E' la tredicesima metropoli del mondo.
Già arrivando in città dall'aeroporto ti rendi conto dell'inesauribile continuum rappresentato dal traffico ininterrotto, rumoroso: migliaia di auto, non certo nuove, si muovono incessantemente lungo le lunghe arterie, molte sopraelevate, che attraversano la città coperta di smog.
Si sa già che il Governo egiziano ha notificato agli organizzatori il divieto, per “motivi di sicurezza”, di raggiungere il valico di Rafah per entrare a Gaza.
Siamo partiti consapevoli del divieto ma aspettiamo di incontrare tutti i partecipanti per tentare di partire insieme, magari arrivare nelle vicinanze di Rafah e lì venire fermati. In realtà il divieto delle autorità egiziane è ben più pesante: non sono ammesse partenze collettive verso Rafah e non è ammesso nessun “assembramento” in città.

Marocco - Arresti domiciliari per la Gandhi Sahrawi

Le autorità marocchine hanno circondato la sua abitazione, rifiutandosi di dare spiegazioni 

 

Da quando ha fatto rientro nel suo paese, dopo 32 giorni di sciopero della fame, Aminatou Haidar si trova agli arresti domiciliari.


Non è finita. L'attivista sahrawi Aminatou Haidar, si trova agli arresti domiciliari dal 18 dicembre scorso, data del suo rientro nel Sahara Occidentale, dopo 32 giorni di sciopero della fame. La polizia marocchina avrebbe circondato la sua casa, tenendola agli arresti.
Nessun commento giunge per il momento da Rabat.
La "Gandhi Sahrawi" era rientrata a El Aiun ormai in fin di vita dopo più di un mese di sciopero della fame. La donna era stata espulsa dalle autorità marocchine il 14 novembre scorso, a Lanzarote, nelle isole Canarie.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!