venerdì 15 giugno 2012

Cina - Di contadini e di rivoluzioni


di Gabriele Battaglia
Tutto nasce da Wukan, il villaggio del Guangdong dove nei mesi scorsi l’intera comunità ha lottato e vinto contro la sacra alleanza di funzionari locali e palazzinari che volevano espropriarla dei terreni. Una storia simile a mille altre, in un Paese dove gli “incidenti” – rivolte, jacquerie, repressione e vittime – sono ormai quasi 100mila ogni anno. Ma a Wukan, la popolazione è riuscita a scongiurare la repressione dura e pura, dimostrando che la propria lotta non intendeva destabilizzare il Paese, attaccare il partito o la struttura fondamentale dello Stato. Era una protesta radicale, irriducibile, ma non “politica”, bensì molto pratica.
“Gli appelli degli abitanti del villaggio di Wukan nascono dalla preoccupazione per il proprio sostentamento, non da qualche forma di astio contro il partito o il sistema politico cinese”, scrive Ou Ning – poliedrico “lavoratore della cultura” (come ama definirsi) basato a Pechino ma originario di un piccolo villaggio proprio del Guangdong – in un articolo che vede nel caso Wukan una pietra miliare: qui, infatti, si assiste secondo lui all’ingresso sulla scena di nuovi, inediti, protagonisti e alla dimostrazione che l’autogoverno delle comunità rurali non è necessariamente sinonimo di caos.
Abbiamo già incontrato e intervistato Ou, per Inside Beijing, un progetto di E il Mensile sulla capitale cinese. Ma oggi la sua mente sembra lontana dalla metropoli: vaga nelle campagne, che da un po’ di tempo sono tornate al centro della sua riflessione politica, prima ancora che culturale.
“Spero che più gente lasci la città per tornare in campagna, in modo che si crei un rapporto più intimo tra queste due realtà”, ci confessa.

Egitto - Oggi manifestazioni contro spettro golpe

Tensione alta. In migliaia si riverseranno in Piazza Tahrir per protestare contro l'annullamento delle elezioni legislative che puzza di colpo di stato.


A 24 ore dal voto per scegliere il nuovo capo dello stato, l'Egitto è rimpiombato nel caos politico. Intellettuali, esponenti politici ma soprattutto i Fratelli Musulmani, descrivono come una sentenza politica, se non addirittura un golpe, la decisione presa ieri dalla Corte Costituzionale di dichiarare nulle le votazioni legislative dello scorso inverno, vinte dagli islamisti. 

Secondo i massimi giudici egiziani, i partiti hanno invaso anche i seggi destinati agli indipendenti, invalidando tutto il voto e rendendo necessario sciogliere l'intera Assemblea del Popolo. 
La Giunta militare che guida la transizione politica, ha subito ripreso il controllo del potere legislativo.
E' stato uno choc per milioni di egiziani. Molti sospettano che il passo sia volto ad annullare la vittoria elettorale dei Fratelli musulmani che, peraltro, con Mohammed Morsy hanno la possibilità di conquistare anche la presidenza. 

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!