martedì 17 luglio 2012

Palestina - L'apartheid dell'acqua


di Gideon Levy (*)

Avi fa il coordinatore delle ispezioni per conto dell'amministrazione civile, cioè - parlando senza eufemismi -dell'organizzazione che gestisce l'occupazione israeliana dei Territori palestinesi. Presumibilmente ama il suo lavoro. Forse ne va perfino fiero. Non si disturba a precisare il suo cognome sul modulo che firma. E perché mai dovrebbe? La sua firma - "Avi", con uno svolazzo - è sufficiente a rendere operativi i suoi ordini. E quelli di Avi sono tra i più brutali e disumani mai imposti da queste parti. Avi confisca i serbatoi d'acqua che servono a centinaia di famiglie palestinesi e beduine che abitano nella valle del Giordano.
Per queste persone, i serbatoi sono l'unica fonte d'acqua. Nelle ultime settimane Avi ne ha confiscati una quindicina, lasciando decine di famiglie con bambini soffrire la sete nella calura spaventosa della valle del Giordano. I moduli che si preoccupa tanto di compilare in stile fiorito dicono: "Vi è motivo di sospettare che costoro si siano serviti degli articoli citati per commettere un reato". A quanto sostengono i capi di Avi, il "reato" è il furto d'acqua da una conduttura. Ecco perché i serbatoi vengono confiscati: senza indagini, senza processo. Benvenuti nel paese dell'illegalità e della malvagità. Benvenuti nel paese dell'apartheid. Israele non permette a migliaia di sventurati di allacciarsi alle condutture idriche. Quest'acqua è solo per gli ebrei. Neanche i più abili propagandisti israeliani potrebbero negare la separazione nazionalista e diabolica che viene realizzata qui.
L'asse del male si trova a circa un'ora di auto dalla casa di molti israeliani, ma essendo emotivamente distante e lontano dal cuore, non suscita nessuna "protesta sociale". Ed è quanto di peggio vi sia sulla scala della malvagità israeliana. Puntellato da formulari e burocrazia, applicato da ispettori apparentemente non violenti, non comporta una goccia di sangue, ma non lascia neanche una goccia d'acqua.

Spagna - Cresce la protesta contro le misure del governo


L'annuncio dellle nuove misure di austerity, come l'aumento dell'Iva e il  piano di tagli proposto per il pubblico impiego, fatte dal governo spagnolo ha suscitato una ondata di proteste. Blocchi stradali, presidi, iniziative sotto il Parlamento e sotto le sedi dei partiti hanno caraterizzato il fine settimana, anche con scontri con gli agenti antisommossa. Protagonisti della protesta, che segue l'ampio appoggio dato alla Marcia Negra dei minatori, sono i lavoratori pubblici. Impiegati nei servizi, nelle amministrazioni, negli ospedali a cui si sono aggiunti pompieri ed anche poliziotti. Anche le associazioni di categoria di militari hanno emesso una nota  in cui denunciano "lo smantellamento dei diritti che non avremmo mai dovuto perdere". I tagli agli stipendi dei lavoratori pubblici, che colpiscono tutti gli statali con l'eliminazione della tredicesima e la riduzione delle ferie colpiscono infatti anche loro. La nota continua criticando il governo e sottolineando come "la nostra capacità di sopportazione ha un limite"
Nella giornata di ieri numerose sono state le proteste.
I lavoratori del comune di Madrid si sono dati appuntamento a Piazza Nettuno e hanno dato vita ad una "marcia funebre" bloccando le vie del centro.Il corteo era aperto da un bara con la scritta "RIP derechos laborales y RIP servicios públicos".La manifestazione degli impiegati pubblici del Comune, che ha visto anche la partecipazione dei pompieri, fa parte della cosidetta "marea negra municipal  " che si oppone da un mese e mezzo ai tagli previsti dall'Amministrazione Comunale.Ogni venerdì infatti i lavoratori comunali vanno sul posto di lavoro vestiti di nero per protestare contro gli inutili tagli e in difesa dei servizi pubblici".Il piano di tagli è stato confermato due giorni fa dall'attuale sindaco di Madrid  Botella a cui sono dedicati non pochi slogan come "Tapa la BotellaTapa los recortes y el despilfarro".

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!