lunedì 27 ottobre 2014

Kurdistan - Der Speigel: i curdi soli contro il terrore dell'ISIS

La copertina di questa settimana di Der Spiegel è stata riservata alla lotta del PKK contro l'ISIS. Il settimanale di notizie tedesco ha pubblicato un articolo delineando l’importanza dello spostamento della posizione del PKK, sia regionalmente che globalmente, nella nuova dinamica che si sta costituendo in Medio Oriente.
Il titolo di copertina della rivista è :”Soli contro il terrore” esplicidando come il PKK è stato lasciato solo nella guerra contro il terrore sia nel Kurdistan iracheno che in quello siriano. 
Il sottotitolo è persino più chiaro:”l’avanzata di ISIS e la guerra solitaria dei curdi”.

Il PKK è sceso all’inizio dell’estate dalla catena montuosa di Kandil per difendere i curdi del Kurdistan del Sud, quando l'Isis ha attaccato le città di Mahkmur, Sinjar e Kirkuk. L’avanzata dell'ISIS è stata fermata e persino respinto in luoghi come Mahkmur, dove il presidente del Governo Regionale Curdo Massud Marzani ha visitato e ringraziato i guerriglieri del PKK per i loro sforzi.
Anche nel Kurdistan siriano i curdi stavano combattendo l'ISIS molto prima che fosse riconosciuto dall’Occidente (dai suoi governi e dai media). I curdi hanno difeso con successo il loro territorio dall' ISIS e hanno anche ripulito alcune regioni dalla loro presenza.

domenica 26 ottobre 2014

Kurdistan - Stato Islamico, Hizbullah turchi e altre strutture mafiose – gruppi di contrasto (*) di oggi



Un’analisi di Michael Knapp, storico, Kurdistan Solidaritätskomitee Berlin.  

Con gli attacchi a Kobanê e le rivolte di massa a essi collegati, in particolare da parte della popolazione curda in Turchia e nel Kurdistan settentrionale, torna alla luce con gravissime violenze, fino ad arrivare all’omicidio, l’organizzazione parastatale che si pensava sciolta da tempo: "Hizbullah", un gruppo che anche i corrispondenti dal Medio Oriente sembrano non conoscere. Non si tratta di una filiale degli Hezbollah sciiti iraniani, ma di un prodotto in proprio dell’anti-insurrezione turca. La parola Hizbullah corrisponde grosso modo al concetto "soldati di Allah".

Per via dei suoi stretti collegamenti con lo stato turco, soprattutto da parte di attiviste e attivisti curdi viene definita come Hizbul-Kontra– un’allusione al suo ruolo nell’ambito della "controinsurgencia", la repressione delle insurrezioni. Accanto al servizio segreto JITEM, Hizbullah era uno dei principali strumenti contro la lotta di liberazione curda e operava in particolare nelle regioni di Amed (Diyarbakir) e Êlih (Batman). Mentre questo gruppo esiste già dagli anni ‘70, soprattutto negli anni ‘90 si è guadagnato una terribile fama come organizzazione della parte occulta dello stato.

La pratica di Hizbullah somiglia a quella di IS. All’apice del terrore di Hizbullah, persone venivano sistematicamente rapite, fatte a pezzi, decapitate, torturate a morte e eseguiti attentati dinamitardi.[1]
Il loro obiettivo dichiarato era la costituzione di uno stato islamico ispirato all'Iran.[2]

Hizbullah – il terrore sotto l’ombra di Iran e Turchia
Hizbullah è stato creato dall’Ayatollah Mahmut Gaffari come struttura clandestina secondo il modello delle organizzazioni marxista-leniniste sotto la guida di un consiglio della Shura. Nel 1979 l’organizzazione si è diffusa in modo massiccio con l’appoggio dell‘Ayatollah Khomeini.[3]
Con l’inizio della rivolta curda sotto la guida del PKK il 15 agosto 1984, Hizbullah divenne sempre di più uno strumento dello stato turco nell’ambito delle attività di "controinsurgencia". Miliziani di Hizbullah venivano istruiti sistematicamente nei campi di addestramento dello stato.

sabato 25 ottobre 2014

Messico - Dichiarazione congiunta del Congresso Nazionale Indigeno e dell'EZLN



(NOTA: questo testo è stato letto da membri del Congresso Nazionale Indigeno durante una delle mobilitazioni che sono state realizzate in Messico il 22 ottobre 2014 e non, come riportato da qualche media prezzolato, da rappresentanti dell’EZLN).

Messico, 22 ottobre 2014.

Agli studenti della Normale Rurale Isidro Burgos, di Ayotzinapa, Guerrero

Alla Tribù Yaqui
 
Alla Sexta Nazionale e Internazionale
Ai popoli del mondo

PERCHE’ E’ CON RABBIA E RIBELLIONE,
E NON CON RASSEGNAZIONE O CONFORMISMO,
CHE CI DOGLIAMO NOI DI SOTTO.
EZLN. 19 ottobre 2014

Da popoli che siamo a partire dalle nostre lotte di resistenza e ribellione, inviamo la nostra parola che rispecchia quella parte di questo paese che nominiamo Congresso Nazionale Indigeno, riuniti perché il dolore e la rabbia ci chiamano giacché ci fanno male.

La scomparsa dei 43 compagni studenti della Normale Rurale Isidro Burgos di Ayotzinapa, Guerrero, sequestrati-fatti sparire dai Malgoverni, impone una penombra di lutto, di angoscia e di rabbia. La speranza della ricomparsa dei compagni è il dolore che ci unisce ed è la rabbia che si fa luce nella veglia che si mobilita in tutto il paese, portando con sé un grido di dignità e di ribellione nel Messico di Sotto.

Sappiamo che, mentre i criminali governano questo paese guidati dal capo supremo dei paramilitari Enrique Peña Nieto, coloro che forgiano la coscienza esercitando e difendendo l’educazione vengono assassinati e fatti sparire, e coloro che difendono l’acqua per un popolo eroico e millenario come la Tribù Yaqui sono in carcere.

Il governo messicano ha preteso di minimizzare la criminale repressione ai danni dei compagni normalisti come non fossero che vittime tra le tante della delinquenza, come ha fatto svariate volte in tutto il paese. Qualche morte in più per i mezzi di comunicazione… ma noi popoli che abbiamo sofferto la repressione sotto molte forme sappiamo che i delinquenti sono all’interno di tutti i partiti politici, nella camera dei deputati e senatori, nelle presidenze municipali, nei palazzi di governo.

Kurdistan - Comunicato delle YPG: Niente armi inviate dal regime siriano

Le Ypg hanno fatto un breve comunicato sulle segnalazioni che circolano nei media che sostengono il regime siriano ha inviato armi alle YPG a Kobane.

Un comunicato scritto è stato diramato dal comande delle YPG di Kobane. 

Il comunicato dice: ”Niente armi o munizioni sono state fornite al cantone di Kobane da parte del regime siriano. Queste affermazioni sono completamente infondate e non hanno niente a che fare con la verità”.

martedì 21 ottobre 2014

Messico - L’EZLN si unisce alla giornata del 22 in appoggio ad Ayotzinapa e al popolo Yaqui

Comunicato del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno - Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Messico.

19 Ottobre 2014:

Ai compagni di studi, ai maestri e ai famigliari dei morti e degli scomparsi della scuola normale “RAÚL ISIDRO BURGOS”, di Ayotzinapa, Guerrero, Messico.

Al Popolo Yaqui:

Al Congresso Nazionale Indigeno:

Alla Sexta Nazionale e Internazionale:

Ai Popoli del Messico e del Mondo:

Sorelle e Fratelli:

Compagne e Compagni:

Chiedendo la presentazione in vita dei 43 studenti della normale scomparsi ed il castigo dei responsabili degli omicidi e della sparizione forzata, così come l'esigenza di libertà incondizionata per i fratelli Yaqui Mario Luna Romero e Fernando Jiménez Gutierrez, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale si unirà alle azioni del 22 ottobre 2014 alle ore 18.

Come parte di tale giornata globale, noi popoli zapatisti illumineremo con la nostra piccola luce alcuni dei cammini percorsi dai nostri passi.

Al bordo di strade, sterrati, stradine e varchi, noi popoli zapatisti uniremo la nostra indignazione a quella dei nostri fratelli di Ayotzinapa e all'eroico popolo Yaqui.

Anche se piccola, la nostra luce sarà un modo per abbracciare coloro che oggi mancano e coloro a cui duole la loro assenza.

Che questa luce mostri che non siamo soli nel dolore e nella rabbia che rivestono il suolo del Messico di sotto.

Perché è con rabbia e ribellione, e non con rassegnazione e conformismo, che ci dogliamo noi di sotto.

Facciamo appello alla Sexta in Messico e nel mondo, e al Congresso Nazionale Indigeno, affinché, secondo le proprie possibilità partecipino a questa giornata.

DEMOCRAZIA!

LIBERTA’!

GIUSTIZIA!

Dalle montagne del Sudest Messicano.

Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Subcomandante Insurgente Moisés.

Messico, ottobre 2014. Nell’anno 20 dall’inizio della guerra contro l’oblio.



Traduzione a cura dell’Associazione Ya Basta! Milano

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!