sabato 3 dicembre 2016

Messico - Nonostante gli attacchi la Consulta va

COMUNICATO CONGIUNTO DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO E DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
2 dicembre 2016

AL POPOLO DEL MESSICO:

AI POPOLI DEL MONDO:

AI MEZZI DI COMUNICAZIONE LIBERI:

Sono grandi i passi dei nostri popoli, sono saggi quando sono collettivi, e il Congresso Nazionale Indigeno ricorre con il suo attento udito per ascoltarci nel pensiero di ciò che siamo, la parola e gli accordi del V CNI, mentre proseguiamo in assemblea permanente, percorrendo in questi momenti tutti gli angoli del nostro paese, il Messico.

La nostra assemblea permanente sorge e avviene nei popoli, nazioni e tribù di tutte le lingue che parla il Congresso Nazionale Indigeno, in grandi e piccole assemblee, in riunioni di consigli comunali, in riflessioni profonde di famiglie disperse, in forum regionali e in luoghi di cerimonie sacre. Con le parole collettive concludiamo una volta di più che è l’ora dei popoli e che tremi nei suoi centri la terra.

Ed è tanta la paura dei potenti, delle imprese estrattive, dei militari, dei narcoparamilitari, che la nostra consultazione sta venendo aggredita e minacciata dove i nostri popoli si stanno riunendo per discutere e decidere i passi da fare come CNI, ragione per cui denunciamo:

Che nella comunità indigena nahua di Santa María Ostula, Michoacán, c’è una recrudescenza delle aggressioni narcoparamilitari da parte del cartello dei cavalieri templari, che attraverso una carta firmata in data 19 novembre 2016, la stessa data in cui un’assemblea regionale discuteva nella costa michoacana le risoluzioni della prima tappa del V CNI, minacciano di fare “un repulisti” di chi partecipi a mobilitazioni insieme ai comandanti della polizia comunitaria.

Che i compagni che per accordo dell’assemblea del V CNI nel mese di ottobre 2016 si sono sparpagliati in diverse geografie del paese in cui i popoli originari hanno voluto dialogare con delegate e delegati di altri popoli rispetto alla nostra proposta politica, sono stati vittime di aggressioni e minacce da parte di bande di delinquenti o di sconosciuti, come l’incendio di abitazioni nei loro luoghi di origine, o aggressioni di altri veicoli per cercare di farli uscire dalle strade che devono percorrere.

Che mentre le imprese straniere pretendono di impadronirsi di 12 pozzi petroliferi nel territorio Zoque del nord del Chiapas, il passato 23 novembre 2016 un gruppo di uomini armati, che si sono fatti passare per professori del governo e con il benestare del Sottosegretario dell’Educazione Federalizzata del Chiapas, Eduardo Campos Martínez, e del capo, Delfino Alegría García, ha sequestrato un gruppo di professori indigeni del Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione (CNTE) della zona nord del Chiapas, oltre ad avere attaccato con armi ad alto potenziale gli spazi esterni dell’ufficio della Segreteria di Educazione nel municipio di Ixtacomitán, Chiapas. Il vile attacco ha tolto la vita al professore zoque Roberto Díaz Aguilar, originario di Chapultenango, Chiapas, e altre tre persone sono rimaste ferite.

Che il professor Irineo Salmerón Dircio, Coordinatore della Casa di Giustizia di San Luis Acatlán e membro del Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie (CRAC-PC) è stato sequestrato-fatto sparire da un gruppo armato nel municipio di Tixtla, Guerrero; e due giorni dopo il suo corpo è stato ritrovato senza vita nel municipio di Chilapa, Guerrero, alcuni giorni dopo che in quello stesso municipio almeno 15 comunità del Consiglio Indigeno e Popolare del Guerrero – Emiliano Zapata avevano celebrato un’assemblea come parte della consultazione che stiamo portando avanti.

Dal cuore collettivo dei popoli originari del Congresso Nazionale Indigeno, ci pronunciamo per il rispetto assoluto del territorio del popolo Sioux, a Standing Rock, Nord Dakota, dove più di 200 tribù si sono organizzate per bloccare il saccheggio che pretendono di fare i capitalisti attraverso l’imposizione di Oleodotti che distruggono le fonti d’acqua e i luoghi sacri. Ripudiamo la brutale repressione di cui sono stati oggetto lo scorso 20 novembre e quella che pretendono di realizzare annunciando un ultimatum per sgomberare le loro terre. 

Perù - Una "strada della morte" promossa da un prete italiano

L'organizzazione Survival International ha denunciato "una nuova strada della morte" che dividerà in due le terre di diverse tribù indigene incontattate nel cuore della Frontera Amazzonica, sotto l'egida e la promozione di un "controverso" prete italiano. 

"Si prevede che il Congresso peruviano approvi rapidamente la strada, che attraverserà 270 km di una delle regioni più ricche di biodiversità e fragile dell'Amazzonia", ha denunciato l'organizzazione.

Il sacerdote cattolico è Michele "Miguel" Piovesan, che da anni sostiene il progetto in considerazione del fatto che le popolazioni indigene della regione sono "preistoriche".

Nel 2012 il Congresso peruviano ha respinto la strada, ma la costruzione ha continuato illegalmente e ora il progetto è riproposto dal deputato Carlos Tubino, del partito Fuerza Popular dice Survival International.

Emilio Montes, presidente dell'organizzazione indigena FECONAPU, con sede a Puerto Esperanza, ha detto: "Sulla strada non accettiamo questo tipo di progetti, la rifiutiamo nettamente. Non avremo nessun beneficio ma piuttosto ci saranno benefici per i trafficanti di legname, le imprese minerarie e del petrolio e anche per il traffico di droga illegale. Si mette in pericolo la vita dei nostri fratelli isolati, come il Mashco-Piro. [si prevede il ] saccheggio delle nostre risorse naturali e della flora e della fauna. Piuttosto noi rispettiamo il nostro territorio ancestrale (...) per il nostro futuro dei nostri figli. Abbiamo bisogno di un altro tipo di sviluppo, con una gestione sostenibile delle nostre risorse, al fine di vivere la vita in pieno, anche per il nostro futuro."

I popoli indigeni che saranno colpiti dalla costruzione della strada sarebbe in aggiunta al Mascho-Piro, i Chitonahuas, i Mastanahuas e i Sapanawas, che continuano con una vita di tipo nomade isolata.

Padre Piovesan ha ripetutamente negato l'esistenza di tribù indigene incontattate. Il suo bollettino parrocchiale ha dichiarato: "Noi non accettiamo l'idea di ISOLAMENTO come un desiderio naturale per loro. Non è verificato. Sono fantasie di coloro che conoscono gli indigeni solo quando sono in visita o per fare ricerca ma solo sulla base di ipotesi che non è mai controllata sul campo. "

Secondo Survival International, la strada collegherà Puerto Esperanza con l'autostrada interoceanica che attraversa Perù e Brasile. "Gli indigeni incontattati hanno chiaramente espresso il loro desiderio di rimanere isolati. Il progetto non può essere effettuato senza il loro consenso e viola il loro diritto di decidere del proprio futuro ", ha concluso.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!