sabato 11 novembre 2017

Messico - Seconda edizione del “ConScienze per l'Umanità” sul tema “Le scienze di fronte al muro"

Alla comunità scientifica del Messico e del mondo:

Alla Sexta Nazionale e Internazionale:

Informazione sulla seconda edizione del
ConCiencias por la Humanidad” con il tema Las ciencias frente al muro, che si terrà dal 26 al 30 dicembre 2017 al CIDECI-UniTierra, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Messico.

  1. Finora hanno confermato la propria partecipazione 51 scienziate e scienziati di 7 paesi: Germania, Austria, Canada, USA, Francia, Messico (Bassa California, Quintana Roo, Città del Messico, Puebla, Jalisco, Morelos, Chiapas, Querétaro, Stato del Messico) e Uruguay.
  2. I campi di cui si occupano sono: Agroecologia, Astrofisica, Astronomia, Biologia, Biochimica, Cosmologia, Ecologia, Pedologia, Etnomicologia, Fisica, Genetica, Geofisica, Matematica, Medicina, Microbiologia, Neuroscienze, Ottica, Chimica, Vulcanologia.
  3. Il 26 dicembre 2017 potranno registrarsi le e gli scientifici e partecipanti. Le attività inizieranno il 27 dicembre alle 10:00 e si concluderanno il 30 dicembre.
  4. L’indirizzo di posta elettronica per iscriversi come uditore/spettatore è: conCIENCIAS@ezln.org.mx

Gruppo di Appoggio alla Commision VI

martedì 31 ottobre 2017

Messico - Il mondo indigeno in resistenza

Intervista a Mikeas Sanchez, attivista di etnia Zoque, che racconta le lotte contro l'estrattivismo di un popolo dimenticato ed emarginato, in un Paese devastato dalla violenza politica.
di Riccardo Carraro e Filippo Taglieri
In un Messico travagliato da violenza politica, sfruttamento selvaggio del territorio e, ultimamente, terremoti, si avvicina l’anno delle elezioni presidenziali. In vista di questo appuntamento, per la prima volta nella storia del paese, le popolazioni indigente, grazie allo stimolo dell’EZLN, sono riuscite a riunirsi in un Congresso Nazionale Indigeno (CNI) realmente rappresentativo. Il CNI ha permesso non solo di scegliere una rappresentante candidata per le elezioni, Marychuy, ma sopratutto ha facilitato la messa in rete, per la prima volta, delle diverse istanze delle popolazioni originarie, dando visibilità mutua a lotte e resistenze altrimenti dimenticate ed emarginate. Tra le varie etnie che si sono unite al CNI, vi è anche il popolo indigeno Zoque originario di una zona a nord della capitale dello stato del Chiapas, Tuxla Gutierrez. Una zona talmente remota e dimenticata che non era stata neppure coinvolta nella rivolta zapatista del 1994. Abbiamo incontrato Mikeas Sanchez, poetessa e attivista del “Centro de Lengua y Cultura Zoque”, di passaggio a Roma durante un giro politico per l’Europa, per raccontarci la loro resistenza a progetti estrattivisti e la loro partecipazione al CNI.
Cosa puoi racontarci del tuo popolo?
Noi Zoques siamo originari di una vasta zona che includeva anche stati limitrofi (Veracruz, Tabasco, Oaxaca) ora siamo rimasti solo in una zona chiamata Valle Zoque, al nord del Chiapas, composta da 12 municipi. La nostra resistenza dura da più di 500 anni, ed è composta dal fatto di parlare la nostra lingua, mantenere abitudini tipiche e rimanere contadini. Infatti anche se alcuni di noi sono riusciti ad andare all’università, abbiamo mantenuto vivo il desiderio di ritornare alla nostra comunità e infatti siamo tornati in tanti. Molti poi, nel 1982 quando il Vulcano Chichonal ha eruttato, hanno dovuto fuggire dalla valle, ora e sono dispersi in varie parti del mondo, ma rimangono attenti a quello che accade alla nostra popolazione, e c’è nostalgia.
Quali sono le resistenze che attualmente state portando avanti?
Ora stiamo affrontando varie minacce, quella più immediata riguarda l’estrazione di idrocarburi. I primi ad aiutarci e a dirci cosa stava avvenendo sono stati proprio alcuni zoque che erano migrati dalla valle. Alcuni di loro ci hanno avvisato che per opere di estrazione di idrocarburi vi era la minaccia concreta di trasferire forzatamente la popolazione di alcuni municipi, anche se non c’era stata nessuna consultazione seria della popolazione coinvolta, ma solo l’ordine di iniziare questi lavori. Ci siamo allora organizzati assieme a loro per capire come fermare questa minaccia. Gli idrocarburi che vogliono estrarre sono sopratutto olii combustibili e gas metano. Li sottraggono dalla terra in una zona interamente montuosa e coperta da foreste. Prima che arrivasse questo progetto c’erano già alcune miniere e l'avvento dell'allevamento estensivo. Ci sono comunità in cui si è passati dall’agricoltura allo sfruttamento per fini di allevamento (di carne che poi viene esportata). Questo è un passaggio fondamentale, perché l’estrattivismo è sempre favorito dalla riduzione della vegetazione a causa degli allevamenti.
Torniamo agli idrocarburi, come vogliono poter sfruttare quelli del Valle Zoque?
E’ stato fatto un bando pubblico chiamato Ronda 2.2. Esso è finalizzato a permettere alle imprese vincitrici di ottenere le concessioni per l’estrazione. Questa Ronda 2.2 riguarda lo sfruttamento di tutti 12 i municipi zoque. Abbiamo allora iniziato un movimento di protesta, 10 mesi fa, per provare a bloccarla.
A che punto sta ora il movimento?

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!