martedì 2 aprile 2019

Messico - Un funerale senza il cadavere

In Messico, il presidente López Obrador continua a dire di voler liquidare l’era neoliberista e lascia credere che sia davvero convinto che per farlo sia sufficiente raggiungere il governo dello Stato. Il cambiamento degli uomini al comando delle istituzioni, in America latina come ovunque, può generare grandi e pericolose illusioni: sembra che cambi tutto proprio perché non cambi nulla di veramente importante. Il caso del corridoio commerciale nell’Istmo di Tehuantepec, la striscia di terra messicana con la distanza minima tra i due oceani, è esemplare. Si proclama ai quattro venti che il piano del mega-progetto tiene conto dell’interesse nazionale e del benessere delle popolazioni della regione, ma l’analisi del suo contenuto e le modalità con cui è stato realizzata una farsesca consultazione mostrano chiaramente che segue la logica degli interessi privati e minaccia le popolazioni indigene, i loro modi di vivere e le loro speranze. La consultazione promossa oggi dal governo serve solo a ratificare una decisione già presa, sarà disertata dalla gran parte delle persone direttamente colpite dal progetto, che però non tarderanno a far sentire, nelle forme che sceglieranno in autonomia, la propria voce
foto nomada.gt

di Gustavo Esteva


Hanno decretato il funerale del neoliberismo, ma non sappiamo quale cadavere seppelliranno.

Il presidente López Obrador ha manifestato ancora una volta il suo desiderio di liquidare l’era neoliberista, a cui attribuisce con ragione buona parte dei mali che opprimono il paese. La sua convinzione è chiara. Ma la sua definizione personale del nemico rimette in discussione le sue intenzioni.

López Obrador sembra persuaso che basti recuperare la dirigenza dello Stato per uscire dal mondo neoliberista. Rinunciare a funzioni fondamentali dello Stato per consegnarle alle corporation private, in un modo tanto corrotto quanto incompetente, è stato uno degli errori più gravi commessi dai governi messicani dal 1982. Ma prima di celebrare il recupero abbiamo bisogno di sapere che cosa significa. Sembra che cambi tutto… perché non cambi niente. Si usa questa dirigenza per consegnare alle corporation stesse i programmi pubblici e adattarsi alla rotta segnata da loro.

Uno degli esempi più chiari è quello dell’Istmo di Tehuantepec. Si proclama ai quattro venti che il nuovo piano tiene conto dell’interesse nazionale e del benessere delle popolazioni della regione. Ma anche l’analisi più superficiale del suo contenuto fa vedere che è un dispositivo che inserisce più profondamente il paese in una logica che non è la sua ma quella degli interessi privati. Costituisce una minaccia molto reale per le popolazioni della regione, perché mette a rischio i loro modi di vivere, le loro tradizioni, le loro speranze.


Quando Porfirio Díaz concepì per la prima volta l’idea, sembrava possibile che il Messico utilizzasse strategicamente il progetto, che aveva suscitato un grandissimo interesse fra gli statunitensi. 

In qualche momento di tensione con gli Stati Uniti, Díaz Ordaz scoprì che enormi porzioni dell’Istmo erano in mani straniere e organizzò un’assegnazione massiccia di terreni ejidali (comuni di uso pubblico) e comunitari come pretesto per l’esproprio. Era troppo rischioso per il Messico che quelle terre non fossero nostre.

Quando López Portillo pensò che gli toccava amministrare l’abbondanza, fece preparare il progetto per investire in esso i profitti del petrolio. A uno stadio molto avanzato scoprirono che i soldi erano finiti e che l’attuazione comportava molti rischi. Oggi, in condizioni totalmente diverse, si cerca di riorganizzare l’attività nell’Istmo per inserirla in un’operazione di cui potranno farsi carico soltanto le grandi corporation e che cancella un cammino autonomo.

Il protocollo per la procedura di consultazione libera, previa e informata delle popolazioni e delle comunità indigene dell’Istmo di Tehuantepec negli Stati di Oaxaca e Veracruz sul Programma di Sviluppo dell’Istmo di Tehuantepec è un documento che merita un esame accurato. È un caso esemplare delle forme che assume lo stato di eccezione quando si usa la legge per violarla, per distorcerla. Cita le disposizioni legali pertinenti e si dilunga sul valore giuridico della buona fede, per poi descrivere il modo in cui tutto questo verrà tradito sia nello spirito che nella lettera.

Messico - Nuova simulazione di consultazione per imporre mega progetti


COMUNICATO DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO E CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO E DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE SULLA NUOVA SIMULAZIONE DI CONSULTAZIONE PER IMPORRE MEGA PROGETTI NELL’ISTMO DI TEHUANTEPEC

Al popolo del Messico
Ai popoli del mondo
Alle Reti di Appoggio al CIG
Alle Reti di Resistenza e Disobbedienza
Alla Sexta Nazionale edInternazionale
Ai mezzi di comunicazione

Di fronte all’agenda di spoliazione e distruzione dei malgoverni per imporre quello che in alto chiamano “Programma di Sviluppo dell’Istmo di Tehuantepec”, e che per noi popoli originari è l’annuncio della tragedia che vogliono diffondere nei territori dei popoli in tutta la regione dell’Istmo.

Noi del CNI-CIG respingiamo e non riconosciamo qualunque simulazione che si proponga l’imposizione dei megaprogetti di morte, come la presunta consultazione che i malgoverni vogliono tenere in diverse comunità dell’Istmo di Tehuantepec nei giorni 30 e 31 marzo.

Denunciamo le pratiche corrotte che i malgoverni realizzano attraverso l’Istituto Nazionale dei Popoli Indigeni per cercare dividere, ingannare ed intimidire le nostre comunità, dove offrono programmi e progetti in cambio del sì alle loro presunte consultazioni, come se quello che è in gioco non fossero il territorio e le risorse naturali. 

Noi popoli originari Binizzá, Ikoot, Chontal, Zoque, Nahua e Popoluca che viviamo nell’Istmo di Tehuantepec, negli stati di Oaxaca e Veracruz abbiamo già detto NO ai megaprogetti di morte, respingiamo la distruzione che vogliono portare nei nostri territori e che sta uccidendo la nostra madre terra.

Respingiamo l’invasione delle imprese minerarie che vogliono distruggere i monti, le sorgenti dei fiumi e l’aria, delle imprese eoliche che sottraggono le nostre terre e negoziano col vento. Non vogliamo i loro treni che trasporteranno la morte, né la violenza repressiva militare o paramilitare che aleggia sui nostri territori.

Ribadiamo che la nostra lotta per proteggere la madre terra, le comunità e i territori indigeni non si fermerà per quante simulazioni che il malgoverno capitalista neoliberale voglia fare per imporre, con la guerra, i progetti che puntano sul denaro a costo della morte della natura e dei popoli originari. Al contrario, continueremo ad organizzarci in resistenza e disobbedienza con quelle e quelli in basso.

Di conseguenza, invitiamo i collettivi e le organizzazioni oneste, le reti di appoggio al Consiglio Indigeno di Governo e la Sexta Nazionale e Internazionale a restare vigili e solidali di fronte a questo nuovo tentativo di imposizione e spoliazione.

Distintamente

Marzo 2019

Per la Ricostituzione Integrale dei Nostri Popoli 

Mai Più Un Messico Senza Di Noi

Congresso Nazionale Indigeno

Consiglio Indigeno di Governo

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale


Traduzione “Maribel” – Bergamo

Testo originale: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2019/03/29/comunicado-del-cni-cig-y-el-ezln-ante-nueva-situacion-de-consulta-para-imponer-mega-

lunedì 18 marzo 2019

Messico - A 100 anni dall'assassinio di Emiliano Zapata

CONVOCAZIONE

ALLE GIORNATE DI LOTTA

“ZAPATA VIVE, SAMIR VIVE, LA LOTTA CONTINUA”

A 100 ANNI DALL'ASSASSINIO DEL GENERALE EMILIANO ZAPATA SALAZAR

Considerato che nostro fratello Samir Flores Soberanes è stato ucciso dal regime neoliberale; non sappiamo se il governo, gli imprenditori, i loro cartelli criminali o se i tre insieme;

Visto che la cosiddetta “Quarta Trasformazione” iniziata con Miguel de la Madrid Hurtado, approfonditasi con Carlos Salinas de Gortari, proseguita nella sua guerra di conquista con Ernesto Zedillo Ponce de León, Vicente Fox Quezada, Felipe Calderón Hinojosa ed Enrique Peña Nieto, ed ora continua con il progetto trans-sessennale di Andrés Manuel López Obrador e il Partido Movimiento de Regeneración Nacional, e che per i popoli originari l’unico “vero cambiamento” è l’aumento delle menzogne, degli inganni, delle persecuzioni, delle minacce, degli arresti, della sopraffazione, degli omicidi, delle umiliazioni e del disprezzo, dello sfruttamento umano e della distruzione della natura; insomma: l’annichilimento della nostra vita collettiva;

Accertato che il governo neoliberale guidato da Andrés Manuel López Obrador ha gli occhi puntati sui nostri villaggi e territori dove, con l’Istituto Nazionale dei Popoli Indigeni, si estende una rete di cooptazione e disgregazione che apre la strada alla guerra industriale, fatta di progetti e violenze che, poggiata sulle corporazioni militari e sulla prossima Guardia Nazionale tesse un’oscura ragnatela di morte e distruzione tra i popoli originari del paese;

Ribadendo la nostra decisa opposizione alle politiche neoliberali di vecchi e nuovi governi, la nostra opposizione alle consultazioni, o come si vogliano chiamare, che non hanno altro fine che la sottrazione dei nostri territori; la nostra opposizione al settore minerario, al contenimento dei nostri fiumi, alla costruzione di autostrade, all’accelerata speculazione immobiliare sulle nostre terre, ai megaprogetti neoliberali di morte come il Proyecto Integral Morelos, il Corridoio Transistmico o il Treno Maya;

Ricordando che la lotta guidata dal Generale EMILIANO ZAPATA SALAZAR e dall’Esercito Libertador del Sur y Centro 

sabato 9 marzo 2019

Messico - Samir vive, la lotta continua!

SAMIR VIVE, LA LOTTA CONTINUA!
PRONUNCIAMENTO DELLA TERZA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO, CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO ED EZLN.

Ai popoli del mondo
Alle organizzazioni e collettivi in resistenza e ribelli
Alle reti di resistenza e ribellione
Alla sexta nazionale e internazionale
Ai mezzi di comunicazione

A quasi 100 anni dall'assassinio del generale Emiliano Zapata, i popoli ayuuk, binizza, chinanteco, chol, chontal, guarijío, maya, mayo, mazahua, mazateco, mixteco, nahua, nayeri, otomí, popoluca, purépecha, raramuri, tepehuano, tlapaneco, tojolabal, totonaco, tzeltal, tsotsil, wixárika, yaqui, zoque e quichua (Ecuador) siamo qui riuniti per celebrare la Terza Assemblea Nazionale del Congresso Nazionale Indigeno e Consiglio Indigeno di Governo, nel dolore e nella rabbia per la guerra contro i nostri popoli e per l’assassinio del compagno Samir morto per difendere la terra ed il suo popolo. 

Dalla nostra assemblea nazionale mandiamo un abbraccio solidale e di lotta alla sua famiglia ed alla comunità di Amilcingo, Morelos. Il CNI-CIG e l’EZLN mandano un abbraccio solidale, e per noi il compagno sarà sempre una candela accesa.

Samir è stato ucciso dal regime neoliberale; non sappiamo se è stato il governo, gli impresari, se i loro cartelli criminali o se i tre insieme. Le offerte fatte da AMLO non a chi sta sotto, ma ai padroni del denaro e del potere e le velate minacce contro chi difende la vita, hanno gettato le basi per il vile omicidio. Questo, nel caso del nuovo titolare dell’Esecutivo federale, è la promessa di consegnare alle grandi imprese ed alle cupole militari quello che non sono riusciti a sottrarci il capitalismo neoliberale ed i suoi malgoverni che vanno e vengono. Agli impresari offre di mettere a loro disposizione la terra con la presunta nuova Legge di Sviluppo Agrario, per smantellare definitivamente la proprietà e l’organizzazione collettiva, chiamando “sviluppo” il furto sfacciato e la distruzione, minacciando militarmente le nostre comunità con la sua Guardia Nazionale e riconfigurando il nostro paese.

Quello che sopra chiamano “trasformazione” per la nostra gente ha sempre significato che noi ci mettiamo i morti in funzione degli interessi delle oligarchie e di chi detiene il potere, che sono sempre più pochi ma grandi, e che non smettono di vivere dell’oppressione, dello sfruttamento e della distruzione degli stessi di sempre.

La cosiddetta “Quarta Trasformazione” segue lo stesso percorso delle 3 precedenti, e se possibile anche con più brutalità e cinismo.

Nella guerra di Indipendenza furono gli sfruttatori locali, figli degli invasori europei coloro i quali presero il potere e si spartirono le nostre terre, cercando di rendere invisibile l’esistenza dei nostri popoli sulla base del discorso liberale che è il discorso del Potere proseguito fino ad oggi.

sabato 23 febbraio 2019

Messico - La vita non si negozia, la morte non si consulta



di Gilberto López y Rivas

Un fantasma percorre lo stato di Morelos ad un secolo dell’assassinio del generale Emiliano Zapata a Chinameca. 

Le comunità indigene-campesine morelensi che continuano a resistere per terra, acqua e vita, si sentono tradite da Andrés Manuel López Obrador (AMLO) che con il governo della Quarta Trasformazione, come i governi neoliberali precedenti, vuole imporre il Proyecto Integral Morelos (PIM), e mettere in funzione la centrale termoelettrica di Huexca.

A viva voce e attraverso La Voz de Huexca en Resistencia, un modesto giornale di coloro che in questo villaggio lottano contro la centrale termoelettrica costruita sul loro territorio senza consultazione né autorizzazione dei suoi abitanti, esprimono con tristezza e rabbia le contraddizioni programmatiche tra l’allora candidato e ora Presidente, mostrando un video del 2014 in cui AMLO enunciava: "Qui vi voglio dire che noi difenderemo con tutto quanto  in nostro potere le comunità che non vogliamo questa centrale, e non vogliamo neanche le miniere che inquinano le acque. Immaginate cosa significa questo, in questa terra dove, ad Anenecuilco, è nato Emiliano Zapata, il miglior dirigente nella storia del Messico, proprio qui vogliono realizzare una centrale termoelettrica."

Da quando è stato presentato il PIM e l’avvio dei lavori, il movimento di opposizione nei tre stati non si è mai fermato, e così la repressione. 
La lotta è organizzata fondamentalmente nel Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y Agua, Morelos, Puebla e Tlaxcala e nella Asamblea Permanente de los Pueblos de Morelos, attivi contro i progetti di sviluppo che per le comunità significano morte, sottrazione di terre e devastazione dell’ambiente. 

In Morelos la lotta contro il PIM è iniziata nel 2013. Huexca, Amilcingo, Jantetelco ed Ayala sono centri distaccati di opposizione al progetto.

Queste organizzazioni dimostrano che gli abitanti dei tre stati, 24 città e centinaia di comunità si vedranno colpiti in diverse maniere. Il gasdotto di 76 centimetri di diametro percorrerà 170 chilometri trasportando ogni giorno 9 mila metri cubi di gas naturale, con tutti i pericoli che questo implica, e considerando che il percorso è zona sismica di rischio mezzo alto per la vicinanza del vulcano Popocatépetl. 

Ugualmente per la condotta d’acqua, lunga 12 chilometri e quasi un metro di diametro con cui si saccheggerà l’acqua che alimenta la vita agricola della regione indigena-campesina di Morelos.

Il 9 febbraio di questo anno, i membri dell’Accampamento Zapatista in Difesa dell’Acqua del Fiume Cuautla, a San Pedro Apatlaco, municipio di Ayala, Morelos, hanno diffuso una lettera aperta al Presidente Andrés Manuel López Obrador, nella quale si oppongono alla controversa consultazione di questo fine settimana, informano sui loro due anni e mezzo di presidio per impedire il saccheggio dell’acqua del fiume Cuautla per la centrale termoelettrica di Huexca da parte della Commissione Federale di Elettricità, e sottolineano i ricorsi vinti per la sospensione definitiva del progetto.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!