domenica 30 luglio 2023

Messico - I parenti degli scomparsi di Ayotzinapa non cesseranno la lotta per verità e giustizia

Un giorno dopo la presentazione del sesto e ultimo rapporto del Gruppo Interdisciplinare di Esperti ed esperte Indipendenti (GIEI), che si ritira dal caso per il rifiuto dell'Esercito di consegnare documenti fondamentali per le indagini, i parenti dei normalisti scomparsi di Ayotzinapa hanno marciato a Città del Messico per chiedere la consegna di questi documenti, che sono fondamentali per sapere dove si trovano i giovani. Sotto una pioggia battente, i parenti hanno marciato dall'Ángel de la Independencia all'Hemiciclo a Juárez.

Questo il messaggio dei parenti prima del rapporto del GIEI e il loro ritiro dall'inchiesta: che la società civile e le organizzazioni sociali non smettano di chiedere al governo di Andrés Manuel López Obrador di ordinare alle forze armate di consegnare i documenti individuati dal GIEI e che le indagini possano continuare in modo serio e imparziale.

Nonostante le indagini del GIEI siano state gravemente ostacolate dall'opacità delle forze armate, che ha reso impossibile l'individuazione del luogo in cui si trovano i normalisti, il loro ultimo rapporto ha portato ad una conclusione molto importante nel caso: la definitiva affermazione della complicità e partecipazione del Ministero della Difesa (Sedena), il Segretariato della Marina (Semar) e di tutte le forze dell'ordine nella sparizione forzata dei normalisti unitamente al gruppo criminale Guerreros Unidos, con la complicità di varie istanze dei tre livelli di governo nel travisare, manipolare e nascondere i fatti.

L'indizio fondamentale per scoprire dove si trovano i normalisti sono i rapporti stilati dal Centro Regional de Fusión de Inteligencia (CRFI), dipendente dal Ministero della Difesa. Tuttavia, ci sono stati molti sforzi da parte della Sedena per impedire che questi rapporti diventassero pubblici. In primo luogo, negando l'esistenza stessa del CRFI nel 2014, affermando che è stato creato solo nel 2015, il che è stato smentito dalle prove scoperte dal GIEI. Successivamente, negando che le comunicazioni fossero intercettate; in seguito, affermando che la CRFI dipendeva dal Cisen, e non dal Sedena. E infine rifiutandosi di consegnare i documenti CRFI che sono fondamentali per l'indagine.

Il rapporto GIEI è devastante in termini di responsabilità delle Forze Armate non solo nella scomparsa dei normalisti, ma nell'occultamento delle prove e nell'ostruzionismo della ricerca della verità e della giustizia. In un contesto in cui il presidente Andrés Manuel López Obrador ha dato un potere all'Esercito mai visto prima nel Messico post-rivoluzionario, le rivelazioni GIEI sul caso Ayotzinapa sono un segnale d'allarme che nessun cittadino dovrebbe prendere alla leggera. 

Così l'appello delle famiglie dei normalisti alle organizzazioni sociali e alla società civile in generale a mobilitarsi per chiedere trasparenza alle forze armate non è solo una richiesta di verità e giustizia in questo caso particolare, ma anche un'esigenza collettiva in un paese sempre più autoritario e violento.


Le immagini della marcia: La marcia dei famigliari per verità e giustiziae/DD1F5I0ZsjQ

sabato 24 giugno 2023

Messico - Il Presidente della Repubblica mente


Il Presidente della Repubblica nella sua conferenza stampa di questa mattina mente e nasconde la violenza in Chiapas ed è complice delle aggressioni alle comunità.

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas 23 giugno 2024

Il governo federale è complice della violenza nello stato e delle aggressioni ai popoli e alle comunità.

Dal Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba), esprimiamo la nostra preoccupazione e ci dispiace per la diffamazione contro le organizzazioni della Società Civile e dei Diritti Umani in Chiapas avvenuta oggi nella sua conferenza stampa da parte del Presidente Andrés Manuel López Obrador (AMLO), che mette a rischio il nostro lavoro in mezzo a una profonda violenza che si è intensificata negli ultimi anni nello stato, e che continua a crescere, consolidandosi come un elemento strutturale nei territori dei popoli degli Alti, della Costa, della grave violenza nel confine meridionale, settentrionale e nella giungla dello stato, che ha avuto un impatto sui popoli, molti dei quali sono comunità indigene e storiche che si organizzano pacificamente e in opposizione alla politica dello Stato messicano in mezzo a una diversificazione e opacità di gruppi armati, gruppi di criminalità organizzata, successori dei paramilitari che utilizzano la violenza per il controllo sociale, politico, economico e territoriale, segnata dalla continuazione di una violenza diffusa e di una strategia contrainsurgente.[1]

La negazione di questa violenza da parte di AMLO approfondisce l'impunità promossa da attori municipali, statali e federali che contribuiscono allo spossessamento, allo sfruttamento e alla marginalizzazione sociale, oltre ad aggravare la crisi dei diritti umani in cui ci troviamo e promuovere in particolare attacchi sistematici al progetto politico di autonomia dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), guidati da gruppi armati corporativisti, che hanno perpetrato dal 2019 ad oggi più di 110 attacchi armati contro le comunità appartenenti alla regione zapatista di Moisés e Gandhi, che fa parte della Giunta di Buon Governo Nuova Alba in Resistenza e Ribellione per la Vita e l'Umanità, del Caracol 10 Floreciendo la Semilla Rebelde, nella zona di Patria Nueva, nel comune ufficiale di Ocosingo, Chiapas, Messico.

Questi attacchi hanno incluso l'incendio di scuole e magazzini di caffè, aggressioni armate, torture, sequestri e gravi ferite con armi da fuoco, che sono stati denunciati dai popoli zapatisti e documentati dal Frayba, oltre ad aver fatto interventi presso le autorità dei governi statali e federali, a cui abbiamo rivolto forti appelli per il rispetto e la garanzia della vita e dell'integrità fisica e psicologica dei popoli e delle comunità appartenenti alla Regione di Moisés e Gandhi. I governi sono stati negligenti, mentre il gruppo armato agisce con totale impunità, continuando le aggressioni nel sinistro silenzio delle istituzioni del governo messicano.

È importante aggiungere che i membri di questi gruppi armati corporativisti fanno parte della struttura governativa del comune di Ocosingo del Partito Verde Ecologista del Messico e ottengono risorse dai programmi sociali come Sembrando Vida, la cui implementazione nel territorio di Chiapas ha generato conflitti e tensioni, scontrandosi tra coloro che lottano per un controllo basato sul diritto all'autonomia e autodeterminazione e coloro che cercano di accedere alle risorse della terra attraverso il controllo statale e la riorganizzazione territoriale, con una gestione della terra estranea alle necessità dei popoli indigeni.

Ricordiamo al governo messicano che in Chiapas ci troviamo in mezzo a un conflitto politico-militare irrisolto e che è ancora in sospeso il rispetto delle terre e dei territori dei popoli, che continuano a essere invisibili, inseriti sia nei diritti sanciti dai trattati e dalle dichiarazioni internazionali, sia in quanto stabilito dagli Accordi di San Andrés; per questo motivo, le cause che hanno provocato la sollevazione dell'EZLN rimangono ancora valide.

[1] Rapporto Frayba 2023. Chiapas un disastro. Tra violenza criminale e complicità dello Stato: https://frayba.org.mx/sites/default/files/Informes/Informe-Frayba-2023/Informe-Frayba-2023_Chiapas-un-desastre.pdf

fonte: Frayba

Traduzione: Cooperazione Rebelde Napoli

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!