A seguire articolo di Hermann Bellinghausen. Enviado. San Cristóbal de las Casas, Chis.,
La religiosa Patricia Moysén Márquez, conosciuta da anni nella regione di Altamirano per il suo lavoro nell'ospedale San Carlos e la sua vicinanza con le comunità indigene, racconta quanto accaduto: "Intorno alle 7,30 abbiamo ricevuto una chiamata di soccorso in aiuto dei feriti nella comunità 10 de Abril. E’ subito partita l’ambulanza con l’autista, un medico e una sorella. L’ho seguita in un pick up, non sapendo il numero di possibili feriti. Al crocevia di San Miguel ci siamo imbattuti in moltissima gente di 20 de Noviembre armati di bastoni e machete.
Un altro gruppo li ha intercettati più avanti.
“Suor Martha Rangel Martínez ed io viaggiavamo dietro l’ambulanza. Ci siamo identificate ed abbiamo detto che stavamo andando a soccorrere dei feriti. La loro risposta allora è stata che avrebbero bruciato l’auto perché eravamo del governo e così il problema si sarebbe risolto più rapidamente. Noi abbiamo ribattuto che non siamo governo ma apparteniamo alla Chiesa.
Allora ci hanno detto che eravamo zapatisti che stavamo andando in aiuto del nostro gruppo. Noi abbiamo detto che stavamo andando a soccorrere dei feriti di qualunque religione o partito fossero. Il problema che avevano loro non era affare nostro, ma ci preoccupavamo solo dei feriti.”
Hanno fatto scendere l’autista dall'ambulanza ed alcuni hanno detto che potevamo proseguire ma che dovevamo prenderci i feriti delle due parti, altrimenti avrebbero portato l’autista l’andavano a 20 de Noviembre. Ho detto loro che era meglio che andasse l’ambulanza e di prendere noi. Ma è arrivato un altro gruppo che ha detto che non sarebbe passato nessuno perché il governo doveva risolvere la questione e che avrebbero bruciato sia l’ambulanza che l’auto.
Suor Patricia prosegue:
Siccome non volevo consegnare la chiave né scendere dall'auto, hanno minacciato di rovesciare l’auto. Abbiamo insistito molto sull'urgenza di andare a salvare la vita di chiunque fosse ferito. Dopo un attimo l’ambulanza è tornata guidata da una persona di 20 de Noviembre. Hanno cominciato a percuotere la nostra auto con i bastoni tentando di aprire le portiere. Sono riusciti ad aprire la portiera del passeggero ed hanno preso Suor Martha. Ho dovuto caricare alcuni di loro insieme a Suor Martha e portarli fino al crocevia, dove sono scesi, ma io non ho voluto consegnare le chiavi, le ho messe nella tasca del mio abito, perché ho visto che con l’ambulanza si sono diretti verso 20 de Noviembre.
Allora, prosegue il suo racconto la religiosa, le donne dello stesso gruppo hanno cominciato ad insultarci ed hanno tentato di prendermi le chiavi. Siccome facevo resistenza, hanno cominciato a spogliarmi. Ci hanno infilato le mani ovunque bloccandoci le braccia. Ci hanno ferito, hanno stracciato il mio giubbotto, si sono presi le chiavi ed il mio portafoglio dove tengo i documenti. Ho chiesto che me lo restituissero ma si sono rifiutati di farlo.
Poco dopo i cioaquistas sono partiti con l’auto e tutti i loro veicoli, che erano tanti e tutti pieni di gente, in maggioranza uomini di 20 de Noviembre; Suor Martha ed io siamo tornate di corsa ad Altamirano a dare l’allarme. Mentre stavamo riferendo sui fatti in ospedale, sono arrivate due persone che si sono identificate come politici del governo dello stato in servizio ad Altamirano, Juan Baldemar Navarro Guillén, sotto delegato, e Jorge Alfredo Jiménez, operatore politico. Verso le 11:40 sono riusciti a tornare l’autista, il dottore e la prima religiosa, ma ambulanza ed il pick up sono rimasti a 20 de Noviembre. Il presidente municipale di Altamirano si è impegnato a recuperarli.
La JBG aveva lanciato l’allarme
Il tentativo di impossessarsi delle terre zapatiste da parte della Cioac è iniziato a sfuggire dal controllo il 13 novembre scorso (http://chiapasbg.com/2013/11/14/jbg-morelia-denuncia/) ma come riferisce questo sabato la JBG del Caracol Torbellino de nuestras palabras, la prima volta che hanno tentato di rubarci le terre recuperate nel 1994 risale al 2007. Il 18 ottobre 2013, coloni di 20 de Noviembre ci hanno riprovato.
La più recente provocazione contro le basi zapatiste di 10 de Abril è del 27 gennaio, quando 250 persone della Cioac democratica hanno distrutto le insegne all'ingresso dell’ejido ed hanno abbattuto alberi che appartengono alla riserva ecologica, riferisce la JBG, con cinque motoseghe: nove pini, 40 roveri, 35 piante di caffè e tre di banano. Hanno rubato inoltre attrezzi, tavole, legname, non per usarli ma per venderli, ed hanno riempito 41 furgoni. http://www.jornada.unam.mx/2014/02/03/politica/011n1pol
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)