Si sta svolgendo in Chiapas, Messico la seconda edizione del Festival CompArte per l’Umanità "Contro il capitale, i suoi muri: tutte le arti".
Il Festival, che vede la partecipazione di messicani e internazionali,
accompagnati da una ampia delegazione zapatista si svolge, nella sua
prima parte, presso le strutture del Cideci a San Cristobal per poi spostarsi il 28 e 29 luglio nel Caracol di Oventic.
L’iniziativa non si fermerà qui: dal 1 agosto il CompArte viaggerà in rete in una edizione digitale come sfida e domanda sulla possibilità di un utilizzo radicalmente altro della rete, come proposto dall’Ezln con il comunicato Arte, resistenza e ribellione nella rete.
"È possibile un altro internet, cioè un’altra rete? Si può lottare anche lì? O forse quello spazio senza una geografia precisa, è già occupato, cooptato, legato, annullato, ecceterato? Non possono esserci, anche lì, resistenza e ribellione?
Si può fare Arte nella rete? Com’è quest’Arte? Si può ribellare?
L’Arte nella rete può resistere alla tirannia dei codici, delle password, dello spam come motore di ricerca predefinito, degli MMORPG delle notizie nelle reti sociali dove vincono l’ignoranza e la stupidità con milioni di like?
L’Arte nella, dalla e per la rete banalizza la lotta e la trivializza, o la potenzia e la intensifica, o “niente a che vedere, la mia è arte, non una cellula militante”?
L’Arte nella rete può graffiare i muri del Capitale e ferirli con una crepa o scavare e perseverare in quelle che già ci sono?
L’Arte nella, dalla e per la rete può resistere non solo alla logica del Capitale, ma anche alla logica dell’Arte “conosciuta” e dell’“arte reale”?
Il virtuale è virtuale anche nelle sue creazioni? Il bite è la materia prima della sua creazione? È creato da un essere individuale? Dov’è il superbo tribunale che, nella Rete, detta cos’è e cosa non è Arte? Il Capitale cataloga l’Arte nella, dalla e per la rete come ciberterrorismo, ciberdelinquenza?
La Rete è uno spazio di dominio, di domesticazione, di egemonia e omogeneità? O è uno spazio di disputa e di lotta? Possiamo parlare di materialismo digitale?"
Si allarga così il campo della ricerca e dello stimolo che gli zapatisti offrono a tutti noi per pensare l’alternativa.
Le scienze l’arte nel reale e nel virtuale sono strade e piste da percorrere per riflettere ed agire di fronte alla “tormenta” rappresentato dall’Idra capitalista, ovvero la moderna e multipla forma del potere.
Fuori da dogmi e retoriche scontate CompArte, così come ConCiencias, lo scorso dicembre sono spazi di possibilità: "camminare domandando" e soprattutto allargare il campo delle domande per trovare risposte non scontate, banali e ripetitive.
In questi primi giorni al Cideci musica, teatro, pittura, installazioni, incontri, documentari, arti visuali, arti circensi, si sono mischiate all’insegna della condivisione, dell’interazione , affrontando i temi della denuncia della militarizzazione e repressione in Messico e nel mondo, il dramma delle migrazioni, la necessità del cambiamento sociale, della resistenza e dei futuri percorsi, come la campagna per la candidata indigena del CNI alle elezioni presidenziali del 2018.
.. nei prossimi giorni ad Oventic saranno protagonisti gli zapatisti che giungeranno da tutti i Caracol e poi .. la parola passa alla rete.
L’iniziativa non si fermerà qui: dal 1 agosto il CompArte viaggerà in rete in una edizione digitale come sfida e domanda sulla possibilità di un utilizzo radicalmente altro della rete, come proposto dall’Ezln con il comunicato Arte, resistenza e ribellione nella rete.
"È possibile un altro internet, cioè un’altra rete? Si può lottare anche lì? O forse quello spazio senza una geografia precisa, è già occupato, cooptato, legato, annullato, ecceterato? Non possono esserci, anche lì, resistenza e ribellione?
Si può fare Arte nella rete? Com’è quest’Arte? Si può ribellare?
L’Arte nella rete può resistere alla tirannia dei codici, delle password, dello spam come motore di ricerca predefinito, degli MMORPG delle notizie nelle reti sociali dove vincono l’ignoranza e la stupidità con milioni di like?
L’Arte nella, dalla e per la rete banalizza la lotta e la trivializza, o la potenzia e la intensifica, o “niente a che vedere, la mia è arte, non una cellula militante”?
L’Arte nella rete può graffiare i muri del Capitale e ferirli con una crepa o scavare e perseverare in quelle che già ci sono?
L’Arte nella, dalla e per la rete può resistere non solo alla logica del Capitale, ma anche alla logica dell’Arte “conosciuta” e dell’“arte reale”?
Il virtuale è virtuale anche nelle sue creazioni? Il bite è la materia prima della sua creazione? È creato da un essere individuale? Dov’è il superbo tribunale che, nella Rete, detta cos’è e cosa non è Arte? Il Capitale cataloga l’Arte nella, dalla e per la rete come ciberterrorismo, ciberdelinquenza?
La Rete è uno spazio di dominio, di domesticazione, di egemonia e omogeneità? O è uno spazio di disputa e di lotta? Possiamo parlare di materialismo digitale?"
Si allarga così il campo della ricerca e dello stimolo che gli zapatisti offrono a tutti noi per pensare l’alternativa.
Le scienze l’arte nel reale e nel virtuale sono strade e piste da percorrere per riflettere ed agire di fronte alla “tormenta” rappresentato dall’Idra capitalista, ovvero la moderna e multipla forma del potere.
Fuori da dogmi e retoriche scontate CompArte, così come ConCiencias, lo scorso dicembre sono spazi di possibilità: "camminare domandando" e soprattutto allargare il campo delle domande per trovare risposte non scontate, banali e ripetitive.
In questi primi giorni al Cideci musica, teatro, pittura, installazioni, incontri, documentari, arti visuali, arti circensi, si sono mischiate all’insegna della condivisione, dell’interazione , affrontando i temi della denuncia della militarizzazione e repressione in Messico e nel mondo, il dramma delle migrazioni, la necessità del cambiamento sociale, della resistenza e dei futuri percorsi, come la campagna per la candidata indigena del CNI alle elezioni presidenziali del 2018.
.. nei prossimi giorni ad Oventic saranno protagonisti gli zapatisti che giungeranno da tutti i Caracol e poi .. la parola passa alla rete.