Riportiamo di seguito un articolo comparso sulla rivista messicana on line Controlinea il 26 maggio che analizza quanto avverrà con il prossimo dispiegamento della nuova forza armata voluta dal presidente López Obrador sopratutto nei territori zapatisti, riportando nei fatti la militarizzazione del territorio indietro di 25 anni
--------------------------------------------
di Zósimo Camacho
Anche le Camere dei 32 stati della Repubblica hanno dato il loro immediato avallo e così il presidente della Repubblica, Andrés Manuel López Obrador, lo scorso 26 marzo ha decretato la creazione della Guardia Nazionale.
Giovedì scorso, di nuovo e in maniera unanime, i legislatori federali (senatori e deputati) hanno concluso l’approvazione delle leggi che regolano la stessa Guardia Nazionale.
Cioè, “c’è consenso” tra chi governa e chi contende il potere di dispiegare in tutto il territorio nazionale gli effettivi militari. E c’è consenso tra i poteri di fatto: le camere imprenditoriali, i consorzi mediatici, i gruppi finanziari e, tra gli altri, la gerarchia ecclesiastica hanno celebrato l’instaurazione della nuova Forza auspicando che, per il bene della nazione, abbia successo nella lotta al crimine e nell'instaurazione della pace.
Come abbiamo già detto in questo spazio, il confronto reale del governo di López Obrador non è con i suoi avversari panisti, priisti, perredisti, industriali, finanziari o ministri, magistrati e giudici del Potere Giudiziario. Esiste, ma sui fondamenti sapranno giungere ad accordi, come con il dispiegamento militare in tutta la Repubblica.
Bisogna riconoscere che la lotta alla corruzione non è da meno: genererà importanti frizioni tra alcuni gruppi che avevano abusato oscenamente delle risorse pubbliche. Solo un esempio: come ha rivelato Contralínea nella rubrica Oficio de Papel, Televisa nella precedente legislatura ha ricevuto ufficialmente più di 9 mila milioni di pesos per pubblicità governativa. A ciò bisogna sommare quanto incassato per altri “servizi” offerti al governo di Enrique Peña Nieto e, il colmo, la devoluzione milionaria – documentata da Reforma – di imposte all’impresa stessa ed altre del suo stesso gruppo, come la tv satelitare Sky ed il club di calcio professionista Águilas del América.
Certo è importante la lotta alla corruzione ma da sola non cambierà il rapporto tra sfruttatori e sfruttati. Il meccanismo che genera le disuguaglianze economiche sociali rimarrà intatto.
Per la creazione della Guardia Nazionale si è dovuto intervenire su 12 articoli della Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani. In sintesi, questa legge prevede che le persone si armino con il pretesto di preservare la propria sicurezza. L’articolo 10 della Magna Carta messicana ora dice: “Gli abitanti degli Stati Uniti Messicani hanno diritto a possedere armi nel proprio domicilio, per la loro sicurezza e legittima difesa […].
Nella Costituzione e nei decreti attuativi si insiste che il nuovo corpo è di carattere poliziesco e civile. Ma negli articoli si stabilisce che queste truppe svolgeranno principalmente compiti di Polizia Militare e Polizia Navale. In misura minore, di quello che resta di Polizia Federale. Cioè, ieri erano militari ed oggi, ascritti alla Guardia Nazionale, sono civili. Come se un cambio di uniforme bastasse a trasformare un militare in un poliziotto. Inoltre, la norma autorizza il presidente della Repubblica a disporre dell’Esercito Messicano, dell’Armata del Messico e della Forza Aerea Messicana per svolgere compiti di pubblica sicurezza.