sabato 13 dicembre 2008

236 collettivi si sono iscritti al Primo Festival della Rabbia Degna

Articolo di Hermann Bellinghausen da La Jornada
L’agenda culturale prevede la partecipazione di 54 gruppi musicali
Il gruppo di appoggio alla Commissione Sesta ed Intergalattica dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) per organizzare il Festival della Degna Rabbia, che si svolgerà l’ultima settimana di dicembre ed i primi giorni di gennaio prossimo, ha informato che si sono registrati 154 collettivi ed organizzazioni del Messico e 82 del resto del mondo.
Questi "vengono a raccontarci e condividere come lottano e si organizzano dalla degna rabbia, in basso e a sinistra", dichiarano gli organizzatori del festival, convocato dall’EZLN nel 15° anniversario dell’insurrezione zapatista, a Città di Messico e San Cristóbal de las Casas, Chiapas.
Dal Messico hanno confermato la loro presenza gruppi di Aguascalientes, Baja California, Bassa California Sur, Campeche, Chiapas, Coahuila, Chihuahua, Colima, Distrito Federal, estado de México, Guanajuato, Jalisco, Michoacán, Morelos, Nuevo León, Puebla, Oaxaca, Querétaro, Quintana Roo, San Luis Potosí, Tabasco, Tamaulipas, Tlaxcala, Veracruz, Yucatán e Zacatecas.
Sono attesi inoltre gruppi da Argentina, Brasile, Canada, Cile, Costa Rica, Colombia, Ecuador, Stati Uniti, Guatemala, Panama, Venezuela, Germania, Belgio, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Norvegia, Olanda, Paesi Baschi, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Nuova Zelanda e Iran.
Parteciperanno come espositori o in attività culturali sotto il teatro Tenda di Iztapalapa, a Città del Messico. L’ingresso a tutte le attività del festival "è libero ed aperto".
Nell’agenda culturale ci sono 54 gruppi musicali di diversi generi (hip hop, jazz, reggae, ska, rock, afrocaraibica, classica, popolare, rockabilly, infantile, blues, punk) sette compagnie teatrali e due gruppi di danza.
Altre attività si svolgeranno in "una piccola sala di esposizioni para video", e ci saranno spazi per laboratori e mostre. Ci saranno diverse mostre fotografiche: Momentos. La otra campaña (sul viaggio dell’EZLN nei diversi stati della Repubblica), di Sandra Gayou; Otra mirada (sullo stesso argomento, del collettivo La otra mirada; Tierna furia (immagini dell’insurrezione zapatista), di Yuriria Pantoja, e la mostra collettiva 69 miradas sobre Polifemo (137 fotografie dall’insurrezione ribelle al 2004).
Il pittore Homero Santamaría esporrà Tejiendo caminos. Di grafica: Ekos para lxs otrxs (mostra collettiva di e disegni, volantini e poster) e lo spazio per graffiti Pinta tu rabia.
Intanto, il secondo Incontro Europeo di Solidarietà in Difesa della Lotta dei Popoli Zapatisti e dell’Altra Campagna in Messico, svolto a Barcellona, questa settimana ha inviato un saluto al Festival della Degna Rabbia "che speriamo serva per stringere i nostri legami".
I gruppi che hanno partecipato all’incontro dichiarano che lottano "in basso e a sinistra per una Europa realmente autonoma; cioè, giusta, libera, democratica ed anticapitalista". Hanno espresso la loro solidarietà col popolo della Grecia, esempio della resistenza civile contro la "criminalizzazione progressiva" della protesta sociale in diversi stati.
L’incontro ha inoltre sottoscritto le lotte universitarie "contro la mercificazione e l’elitarismo dell’insegnamento in tutta l’Europa", così come la resistenza degli immigranti "che incontrano sempre più barriere, frontiere ed ostacoli legali nello sviluppo della loro vita come persone e lavoratori", tutto questo dovuto al modello di "Europa fortezza" imposto dalla cosiddetta "Direttiva della Vergogna" ed altre leggi contro lo straniero dell’Unione Europea.
Si auspica che il festival convocato dall’EZLN sia l’incrociarsi di strade delle resistenze e della "rabbia creativa" nel mondo.
(Traduzione "Maribel" – Bergamo)

martedì 9 dicembre 2008

A Pando fu un massacro. L'UNASUR conferma.


di Annalisa Melandri










L’ Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) ha presentato il 3 dicembre il suo rapporto sugli scontri avvenuti a Pando in Bolivia lo scorso mese di settembre, dove almeno 30 persone furono uccise e dove si registrarono numerosi feriti e casi di persone scomparse a causa della violenza dei gruppi di separatisti legati all’ex prefetto Leopoldo Fernández, attualmente in carcere a La Paz con l' accusa di omicidio, terrorismo e associazione a delinquere.

I leader dei paesi che aderiscono all’Unione delle Nazioni Sudamericane, dopo i violenti scontri si riunirono infatti straordinariamente in Cile, paese al quale spetta la presidenza di turno dell’Unione, e confermando l’appoggio incondizionato al presidente boliviano Evo Morales dichiararono, in quella che è nota come la Dichiarazione della Moneda, di voler dar vita a una commissione investigativa che potesse far luce sugli avvenimenti di Pando.
Nel rapporto finale, consegnato il 27 novembre alla presidenta cilena Michelle Bachelet, secondo UNASUR dunque non si trattò di decessi dovuti a scontri tra diverse fazioni, ma di vere e proprie esecuzioni sommarie ed extragiudiziali realizzate da persone vicine alla prefettura del dipartimento di Pando, che rispondevano ad un preciso piano destabilizzatore e criminale.

Rodolfo Matatrollo, rappresentante della Commissione dell’ UNASUR, ha dichiarato che a Pando “si è svolto un massacro, e questa è proprio la parola esatta perchè è così che si definiscono nei protocolli internazionali questo tipo di fatti”.Tra le conclusioni del rapporto si legge che secondo la commissione il massacro dei contadini fu premeditato e si configura pertanto come un crimine contro l’umanità.
Si evidenzia anche il ruolo passivo della Polizia durante quei giorni, atteggiamento che ha permesso al clima di violenza generale di degenerare pesantemente, verificandosi inoltre casi di vera e propria complicità con gli aggressori dei contadini.

Le testimonianze raccolte, i video visionati e numerose fotografie hanno dimostrato inquivocabilmente le torture inflitte da funzionari statali ai contadini boliviani dopo il loro arresto o mentre venivano condotti agli ospedali con lo scopo di obbligarli a incriminare altre persone di quanto avvenuto.

Ovviamente la presentazione della relazione finale della Commissione, è stata accompagnata in Bolivia dai settori dell’opposizione al presidente Evo Morales, da numerose polemiche.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!