venerdì 3 aprile 2009

Francia: Strasburgo assediata dalla Nato

Alla vigilia del vertice 100 manifestanti arrestati
Parigi - Due vertici mondiali nel cuore di due città dell’Europa, il G20 a Londra e quello della NATO che si svolgerà tra Strasburgo, Baden Baden e Kehl (3-4 aprile). Entrambi mobilitano cittadini e attivisti ma anche imponenti dispositivi di controllo per la "sicurezza". L’ultimo vertice internazionale in Francia è stato quello del G8 a Evian nel 2003, lontano dal centro della città, mentre quest’anno le misure adottate dalla polizia e dall’amministrazione cittadina obbligano gli abitanti di Strasburgo a tali restrizioni della libertà di movimento che uscire di casa o andare a lavorare sono diventate missioni e scelte a rischio. In realtà la pianificazione sicuritaria è stata decisa dai governi francese e tedesco in associazione con i consulenti statunitensi della NATO scavalcando gli interlocutori cittadini, il sindaco di Strasburgo, Rolan Ries del Partito Socialista, ha dichiarato che non ha avuto scelta di fronte alle richieste degli organizzatori del vertice, accontentandosi della "scelta di Strasburgo come simbolo di pace".
I cittadini invece si sentono in una città morta e in stato d’assedio con i parcheggi vietati e l’invito a circolare solo in bicicletta perché gli autobus restano bloccati nei depositi. Moltissimi abitanti hanno protestato perché la polizia si è presentata in casa per far togliere le bandiere "NO-NATO" e per i controlli d’identità eccessivi. Funzionari zelanti eseguono costanti e abusivi controlli della circolazione pedonale nelle differenti zone che ospitano il vertice, molte scuole sono chiuse e gli occupanti del campus universitario sono stati sgomberati all’alba della vigilia dei preparativi del summit. Anche alcune autostrade di accesso alla città sono bloccate, la libera circolazione prevista dalla convenzione di Schengen è sospesa e la frontiera con la Germania temporaneamente ristabilita. Il quotidiano di Strasburgo ironizza titolando "Evitiamo di ammalarci", infatti un complesso piano di "sicurezza sanitaria" prevede che le farmacie sospendano i rifornimenti e che gli infermieri a domicilio non circolino in automobile, medici e personale ospedaliero viene ridistribuito in ospedali separati per categoria: membri delle delegazioni NATO, forze dell’ordine, manifestanti. Le donne incinte sono invitate a farsi accompagnare dai poliziotti invece che dai familiari per partorire.
Parallelamente, l’insieme delle reti di movimento franco-tedesche che si sono date appuntamento a Strasburgo hanno organizzato una zona liberata a sud di Strasburgo, un villaggio autogestito, e una piattaforma di contro-informazione per articolare i diversi interventi di protesta al contro-vertice dall’1 al 5 aprile. I primi scontri si sono verificati nel pomeriggio tra polizia e 2.000 attivisti. Partiti dal villaggio autogestito per raggiungere il centro-città "fortezza" e manifestare solidarietà alle mobilitazioni contro il G20 di Londra, nel quartiere di Neuhof (sobborgo a sud di Strasburgo) i manifestanti sono stati attaccati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa con il lancio di gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Gli attivisti si sono difesi con il lancio di pietre, barricate e fuochi d’artificio. Un centinaio di persone sono state arrestate nel bosco ad est del villaggio autogestito. Un fotografo tedesco dell’Agenzia Ddp è stato colpito da una pallotola di gomma al ventre durante gli scontri. Per sabato è prevista una grande manifestazione ma la Prefettura di Strasburgo non ha, per il momento, dato l’autorizzazione al passaggio nelle zone abitate.
Marina Nebbiolo
Foto mainstream (01) (02)
Link:sommet-otan-2009.blogspot.comhttp://www.non-otan-strasbourg.eu/http://www.dissent.fr/http://www.hns-info.net/spip.php?mot78
linksunten.indymedia.orgvillage2009.blogsport.dehttp://www.block-nato.org/http://www.block-baden-baden.int.tc/
Radio anti-Otan stream.giss.tv:8000/antinato.mp3.m3uestream.giss.tv:8000/antinato.mp3

Londra - ExCel centre, stiamo arrivando

Raid della polizia al Convergence Centre e al RampArts
La polizia rende noto il nome, dell’uomo deceduto durante le manifestazione di ieri. Si tratta di 47enne, che stava rientrando a casa. Non ancora chiare le dinamiche che hanno portato al decesso. I promotori delle manifestazioni aprono un’inchiesta indipendente. Raid della polizia al Convergence Centre e al RampArts
La giornata di ieri si è conclusa molto tardi. Mentre i media rimbalzavano la velina di Scotland Yard sulla morte di un uomo, deceduto a quanto pare per collasso cardiaco , il Climate Camp organizzato nel cuore della City è stato violentemente sgomberato. Circa 90 le persone arrestate, questo il numero ufficiale fino alle prime ore di questo pomeriggio, quando la polizia ha attaccato RampArt centre per una retata. Chi si trovava all’interno dell’edificio è stato ammanettato e identificato. Al momento è difficile capire quante siano le persone arrestate. Ufficialmente l’operazione è stata giustificata per rintracciare gli autori delle “violenze” di ieri. Nel frattempo un altro raid della polizia ha preso di mira il Earl St Convergence Centre. Circa una 40 di persone sono state ammanettate, fatte sdraiare a terra e identificate una ad una. Diverse centinaia di manifestanti si sono dati appuntamenti in Exchange Square in the City, per un corteo di commemorazione per il 30enne morto ieri. Gli organizzatori delle proteste hanno dichiarato di voler portare avanti un inchiesta indipendente sulla violenza perpetrata in questi giorni dalla polizia londinese. La city oggi torna ad essere oggetto di proteste. Per oggi era prevista un’iniziativa contro le guerre, ma in mattinata i movimenti hanno cambiato programma. Al momento migliaia di persone si stanno riunendo nei pressi della sede centrale della Banca d’Inghilterra per tentare di raggiungere l’ ExCel centre, dove si svolge il G20. Da Londra un primo report con Nicola Montagna [ audio ]

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!