giovedì 23 aprile 2009

Striscia di Gaza, l'assedio trasforma i bambini in mendicanti.

A pagare il prezzo delle dure condizioni di vita e della difficile situazione economica che sta vivendo la Striscia di Gaza sotto assedio sono anche i bambini, in particolare quelli di Gaza. Per poter sopravvivere insieme alle loro famiglie (per chi ha ancora una famiglia), i piccoli palestinesi sono costretti a fare i venditori per strada e nei mercati.
Il corrispondente di Infopal.it ha incontrato decine di loro: molti hanno accettato di farsi intervistare, altri hanno rifiutato per l’imbarazzo. Vediamo qui di seguito alcune testimonianze.
Ahmad, dieci anni, vende prezzemolo al mercato di az-Zawiyah. È un bambino come tutti gli altri della sua condizione: vestiti strappati, capelli spettinati, viso stanco. Ha dovuto lasciare la scuola, ma spera di poterci andare ancora, come i suoi coetanei; intanto, va a lavorare al mercato ogni mattina, per tornare a casa la sera. Ha riassunto la sua esperienza in poche parole: ‘"l-hayaa sa‘ba!" (‘La vita è difficile!’). I suoi sogni? Avere un vestito nuovo e un cellulare.
Baha, con il suo instancabile sorriso, vende invece mais, e a quasi tutte le domande risponde subito: "La a‘rif" (‘Non so’), come se volesse fuggire dalla realtà. Noi però abbiamo insistito nel chiedergli delle sue speranze in questa vita, e lui finalmente ha risposto: "Fare l’insegnante, perché l’insegnante non si stanca come noi, va a scuola la mattina e torna a mezzogiorno, mentre io vengo al mercato ogni giorno alle otto del mattino e torno a casa la sera: qualche volta mi lavo, altre dormo direttamente tanto sono stanco, senza nemmeno cenare".
Proseguendo il giro, assistiamo a una scena triste, per certi versi difficile da comprendere: un uomo, apparentemente di tutto rispetto, sta fermo a un lato della strada, mentre in un angolo, vicino a lui, scorgiamo un bambino dall’aspetto di mendicante, ma che vende le sigarette alle macchine di passaggio. Cosa c’entra l’uomo con il bambino? ci siamo chiesti. L’amara realtà è che l’uomo è il padre del bambino, e continuamente gli domanda: "Cosa hai venduto? Dammi i soldi! Cerca di vendere ancora di più!".
Ecco come il bisogno ha spinto un padre e un figlio a una misera vita, fatta solo di sopravvivenza.
Infopal

Francia - Operai della Continental assaltano la Prefettura

Più di 200 operai della Continental (multinazionale tedesca di pneumatici) martedì scorso 21 aprile hanno assaltato e danneggiato i locali dell’ufficio della Prefettura di Compiègne dopo che il tribunale di Sarreguemines (dipartimento della Moselle) ha respinto la richiesta di annullare o bloccare momentaneamente la chiusura della fabbrica di Clairoix causando così il licenziamento di 1.120 operai entro il 2010. Appena avuta la notizia della decisione del tribunale motivata da vizi di forma nella richiesta, è scoppiata la protesta. Gli operai hanno distrutto i computer, rovesciato tavoli e carte, causando anche seri danni alla proprietà. Subito dopo un ufficio nei pressi della fabbrica di Clairoix è stato danneggiato da altri operai scontenti dalla decisione del giudice (video).
Giovedì 23 aprile la protesta si sposterà ad Hannover. Qui si sono dati appuntamento gli operai delle fabbriche della Francia e della Germania per manifestare la loro rabbia davanti alla sede centrale della multinazionale dei pneumatici. Gli stessi dipendenti della fabbrica di Clairoix a marzo durante i primi scioperi avevano prima lanciato uova ai dirigenti, impedendo una riunione e poi, alcuni giorni dopo, impiccato dei manichini con le facce dei dirigenti. (video)

Il servizio di France 2

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!