lunedì 4 maggio 2009

Cina. Amnesty, sopravvissuti a sisma intimiditi se protestano

I sopravvissuti al terribile terremoto che un anno fa ha devastato la Cina ora rischiano di finire in carcere o di subire intimidazioni se protestano per il crollo delle scuole, per la corruzione o si lamentano per altri problemi, secondo quanto riferito da Amnesty International. Mentre Pechino sta spendendo miliardi di dollari nella ricostruzione delle città nella provincia del Sichuan rase al suolo dal sisma dello scorso 12 maggio, il governo ha lanciato anche una campagna, meno pubblicizzata, contro quei cittadini che si lamentano più del dovuto per il crollo di molte scuole in cui sono morti migliaia di bambini, secondo quanto riferito dal gruppo che tutela i diritti umani. “Bloccando i genitori dei bambini morti (nei crolli), il governo sta creando più miseria per la gente che in alcuni casi ha detto di aver perso tutto nel terremoto del Sichuan”, ha detto Roseann Rife di Amnesty in una nota diffusa via e-mail assieme al rapporto, oggi. La settimana prima dell’anniversario del sisma, che ha provocato la morte di circa 80 mila persone, la disputa tra le autorità locali e i sopravvissuti, descritta da Amnesty, potrebbe intensificarsi. Nel weekend, diversi genitori delle vittime del sisma a Juyuan, dove è crollata una scuola, hanno detto a Reuters che le cerimonie che avevano in programma per ricordare i loro bambini sono state bloccate dalla polizia.“La polizia e i funzionari della città ci hanno detto che non dovevamo fare tutte queste storie”, ha detto un genitore, Yang Rengui, il cui bambino è morto nel crollo. Alla vigilia dell’anniversario, i media ufficiali stanno elogiando gli sforzi per la ricostruzione mentre il rapporto di Amnesty mette in evidenza le tensioni lasciate dal sisma.

DTP - Sciopero della fame

Il nostro impegno è per il dialogo, non per la violenza.
Il sindaco di Diyarbakir, Osman Baydemir, nella sua dichiarazione rilasciata alla stampa in occasione dello sciopero della fame di due giorni che il DTP sta svolgendo da ieri, ha detto che "Il nostro impegno è per il dialogo, non per la violenza". Anche i detenuti, arrestati nell'ambito della grande operazione contro il DTP di due settimane fa, sono in sciopero della fame per dimostrare la loro vicinanza ai sostenitori del DTP che numerosi si sono avviati dalle altre città verso Diyarbakir. I politici del DTP considerano questa azione come una maniera potente per dimostrare al paese la propria sincerità nei confronti della pace. Nella sua dichiarazione Baydemir ha enfatizzato gli sforzi in atto, affinché le armi restino in silenzio e si mantenga la possibilità di una soluzione politica nell'agenda. Attualmente l'opportunità per il dialogo è buona e dovrebbe essere usata per dei buoni propositi, come la pace e il cessate il fuoco, prima che sia troppo tardi.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!