giovedì 14 maggio 2009

Continua la guerra israeliana contro la Striscia di Gaza.

Questa notte, le forze di occupazione israeliane hanno bombardato le case dei cittadini palestinesi situate ad est del campo profughi al-Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza.
Secondo fonti locali e testimoni oculari, "mezzi meccanici e carrarmati che stazionano in prossimità della postazione militare israeliana 'Meghen', al confine orientale della Striscia, hanno aperto il fuoco all’impazzata, utilizzando mitragliatrici pesanti, verso le case e le proprietà dei cittadini palestinesi situate ad est del campo profughi, causando ingenti danni materiali. Non ci sono segnalazioni di vittime".
Le forze di occupazione israeliane di stanza lungo la frontiera di Gaza sparano ogni giorno contro i cittadini, soprattutto contro gli agricoltori che lavorano le loro terre.
Nella città di Khuza'a a est della città di Khan Youis, nel sud della Striscia di Gaza, i testimoni oculari hanno riferito che durante la notte hanno udito violenti scontri tra resistenti palestinesi e le forze israeliane penetrate nella zona.
In un comunicato stampa, le Brigate al-Quds, il braccio armato del Jihad islamico, hanno affermato di aver sventato un tentativo di invasione, da parte delle forze di occupazione, nella zona a est della cittadina di Khuza'a. Hanno parlato anche dell’esplosione di due ordigni contro una forza di fanteria israeliana. Nel nord di Gaza, i testimoni oculari hanno riferito che "gli aerei da guerra israeliani sorvolano a bassa quota e massicciamente il cielo a nord-est della Striscia di Gaza".
da Infopal

Repressione per esponenti kurdi in Europa

Contro il popolo kurdo la Turchia, l'Iran e la Siria stanno mettendo in atto forme di negazione e distruzione della via politica, attraverso le operazioni militari, gli attentati e gli arresti minano le condizioni per una soluzione della questione kurda. Le nostre preoccupazioni si fanno sempre più gravi, soprattutto negli ultimi tempi, dopo le recenti elezioni amministrative in Turchia, in particolare con le operazioni e gli arresti nei confronti del DTP. Il popolo kurdo ha dimostrato democraticamente alle elezioni di non volersi arrendere ed è difficile per lo Stato turco accettare questa situazione. Anche i kurdi che vivono in Europa si ritrovano di fronte alle stesse politiche applicate dalla Turchia, gli stati europei per decenni hanno messo da parte i diritti democratici del popolo kurdo, e si sono occupati solo dei propri interessi economici e politici. Quello che sta facendo lo Stato turco nei confronti dei rappresentanti del DTP, viene fatto allo stesso modo dagli Stati europei. In questi ultimi giorni due esponenti politici kurdi, l’ex deputato del DEP Remzi Karatal ed Eyup Doru, sono stati prima arrestati, e hanno poi avuti concessi gli arresti domiciliari dal Governo spagnolo, che ha comunque avallato l’ipotesi della loro estradizione in Turchia, purtroppo siamo sicuri che queste procedure continueranno. Si tratta di una decisione totalmente politica, per lo stesso motivo Remzi Kartal era già stato arrestato in Germania per poi essere rilasciato su ordine del Tribunale. Ovviamente, questo atteggiamento da parte del Governo spagnolo è per noi inaccettabile. Invece di passare a una fase di risoluzione del problema kurdo, i paesi europei con questo atteggiamento portano all’allontanamento della soluzione pacifica e, soprattutto, lasciano agli stati coloniali la libertà di infierire nei confronti del popolo kurdo. In un quadro di diritti universali e leggi europee decisioni di questo tipo non dovrebbero essere prese e non possono essere tollerate. Per questo, consideriamoinaccettabile l'atteggiamento del Governo spagnolo e chiediamo al Governo turco di rivedere immediatamente la decisione nei confronti dei rappresentanti del partito DTP, di concedergli il diritto alla libertà politica. A questo proposito, facciamo appello affinché l'Unione Europea intraprenda le necessarie iniziative, e che allo stesso tempo per i nostri esponenti politici arrestati in Europa si possano far valere le disposizioni della Convenzione di Ginevra del 1951 sui diritti dei rifugiati, che sono legati allo status che già gli era stato riconosciuto e di cui sono entrambi titolari. A causa della violazione di tali diritti l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati dovrebbero intervenire immediatamente. Ugualmente chiediamo di prendere posizione alle organizzazioni per i diritti umani e alla società civile d’Europa. Gli Stati coloniali, in particolare la Turchia, costringono i kurdi a lasciare il loro paese a causa della repressione, per questo sono costretti a rifugiarsi inEuropa, ci appelliamo alle autorità della Spagna ed europee affinché si lavori per una soluzione della questione kurda e si avvii un rapporto di amicizia con il popolo kurdo in tutti i settori e nei diversi modi possibili, per tentare di migliorare questa situazione attraverso le varie forme di espressione che la democrazia ci offre.
Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!