martedì 19 maggio 2009

Torino, caricato il corteo degli studenti: l’onda non si ferma!

In 10 mila per contestare il G8 University Summit

Torino, terza giornata di contestazione contro il G8 University Summit. E’ arrivato davanti al castello del Valentino il corteo anti G8 partito da Palazzo Nuovo, sede universitaria torinese delle Facoltà umanistiche, nel castello si tiene la giornata conclusiva del Summit. Anche oggi la città è blindata. Mentre sono arrivati da tutta Italia nel corso della mattinata gli studenti che in questo momento si trovano di fronte alle reti metalliche che impediscono l’accesso all’area del castello. Anche oggi le forze dell’ordine caricano il corteo.
La cronaca della giornata 14.00 - Dopo le cariche della polizia e dei carabinieri inizia una vera e propria "caccia all’uomo" tra corso Marconi e via Nizza. Alcuni manifestanti che si erano rifugiati in alcuni palazzi sono stati inseguiti e bloccati dagli agenti. [ audio ]
13.00 - Ancora una volta l’onda sta invadendo le strade della città con radicalità e determinazione per ribadire l’illegittimità della Crui e di questo G8. "L’unico futuro per l’università è l’autoriforma che stiamo praticando, che vede forte il rifiuto di qualsiasi riformismo dall’alto". Questo il commento di Alioscia dell’onda di Roma [ audio ]
12.00 - Lanci di uova e scritte alle sedi di agenzie interinali e sedi banche. Lentamente il corteo si sta dirigendo verso piazza Castello. In corso Vittorio Emanuele, infatti, un gruppo di manifestanti ha scritto “Burn the bank” sulla vetrina di una filiale della Banca Sai, prima di bloccare la cancellata d’ingresso con dei catenacci. Uova e fumogeni, invece, contro la sede dell’Unicredit, vicino a piazza Solferino. Il corteo continua a sfilare per una Torino completamente blindata. "Quello di oggi è un passaggio importante per il movimento dell’onda" - commenta Roberto dell’onda di Bologna " Siamo in tanti, provenienti da tutta italia, una riconferma del movimento che vuole guardare avanti". [ audio ]
11.30 - "G8 stiamo arrivando: parte l’Onda, parte una nuova mareggiata”. Questo lo slogan lanciato dagli studenti che in questo momento stanno partendo in corteo. Diverse le denunce di fermi e controlli avvenuti nella mattinata. [ audio ]
Inquietante la presenza di Spartaco Mortola nei panni di vice-questore di Torino. Capo della Digos al G8 di Genova nel 2001, rinviato a giudizio per i fatti della Diaz. Alcune battute con Marco Rigamo, LiberiTutti. [ audio ]

Elezioni in India

Intervista a Ihivasundar, giornalista indipendente indiano
In seguito alle recenti elezioni in India che hanno visto la conferma del risultato elettorale per il Congress Party di Sonia Ghandi abbiamo raggiunto telefonicamente Ihivasundar, giornalista indipendente indiano.

Domanda: Nonostante le vicende di corruzione che hanno complessivamente coinvolto il sistema politico indiano ed i principali partiti , Sonia Ghandi ha vinto le elezioni di sabato scorso. Quali sono sostanzialmente i motivi che hanno determinato questo risultato elettorale?
Risposta: Ci sono varie motivazioni, una delle quali, forse la piu’ eclatante, è che semplicemente l’elettorato non è rappresentato dai partiti politici che si sono candidati. Lo conferma ad esempio il fatto che il partito di Sonia Ghandi in alcune vaste e popolate regioni del Paese non ha riscosso molto consenso, a tal punto che in queste aree il Congress rappresenta a malapena il 15%. Le principali coalizioni che a livello nazionale hanno determinato questo risultato sono due: il partito nazionalista di destra Bharatiya Janata ed il partito di Sonia Ghandi. A livello locale sono queste due coalizioni che hanno stretto alleanze elettorali con i partiti locali minori determinando critiche e contestazioni a queste elezioni. Io personalmente no penso che questo voto sia stato un voto per Sonia Ghandi, bensì sia stato dato alle rappresentanze locale che tramite le tattiche d’alleanza con i partiti locali, si è trasformato in bacino elettorale a favore del partito del Congress. Questa è la dinamica del sistema elettorale indiano a carattere maggioritario, dove se ci sono tre o quattro candidati non vincono le liste ma le coalizioni principali. Questa cosa non riflette assolutamente la situazione politica reale che c’è nel paese.

Domanda: Quindi in realtà non si puo’ parlare di un processo elettorale realmente democratico...
Risposta: assolutamente no. La situazione reale nel rapporto democratico tra rappresentanza ed elettorato si è creata solamente una volta nella storia dell’India nel 1984 con l’elezione di Indira Ghandi e mai si sono verificate condizioni di processi democratici reali.

Domanda: Quindi essenzialmente ci troviamo di fronte ad una facciata costruita dalle strategie dei grandi partiti politici indiani che vogliono mostrare il volto democratico della grande potenza economica indiana. Quali sono le contraddizioni che si possono intravedere in questo processo? Quali saranno le prospettive nell’ambito di politica internazionale messe in campo dall’India in questo nuovo assetto geopolitico che si sta conformando nelle regioni dell’estremo oriente?
Risposta: La politica economica è stata portata avanti dal "Common Minimal Programme" portato avanti dai partiti di governo di sinistra. E’ grazie all’esistenza di questo piano economico e all’integrazione finanziaria che l’India non sta vivendo la grande crisi globale che sta colpendo i Paesi occidentali. Questo è stato reso possibile da una sostanziale convergenza su questo programma di tutti i partiti politici. Il "Common Minimal Programme" era infatti condiviso ed appoggiato anche dai governi vicini geograficamente e politicamente all’India. Rispetto a questo anche la politica internazionale dell’India è stata, eccetto per il Pakistan, di natura non interventista. A questo punto però, per la logica delle coalizione opposte, il Congress Party non è piu’ nelle condizioni di appoggiare questo programma economico, e deve dare avvio a nuove politiche di sviluppo. Con il risultato politico delle ultime elezioni va a cambiare anche il ruolo che l’India assume nella geopolitica dell’estremo oriente determinando nuove relazioni con i paesi confinanti, in particolare SriLanka, Nepal e Pakistan. Con l’Afganistan vengono sostanzialmente riconfermate le relazioni politico-economiche pre-esistenti.

Domanda: A livello internazionale quindi c’e’ un ri-allineamento con le politiche economiche e di sviluppo degli Stati Uniti. Pensando invece ai movimenti delle popolazioni rurali contro i sistemi agricolo-industriali dominati dalle grandi Corporation delle biotecnologie quali sono le possibili implicazioni?
Risposta: Si, questo dato è anche confermato dall’assegnazione del Ministero delle Finanze che è molto vicino alle posizioni di Washington ed porterà la politica economica indiana verso un’economia di mercato di tipo neo-liberale. Chiaramente questo fatto andrà proprio ad influire sul tessuto sociale costituendo poichè fra la implicazioni di tale scelta c’e’ l’idea di promuovere un progetto di sviluppo rurale. Per fare delle riforme economiche sulle politiche di sviluppo Sonia Ghandi non ha piu’ dalla sua parte l’alleanza dei partiti di sinistra che portavano le istanze dei contadini, ma si trova nelle condizioni da una parte di poter decidere da sola, dall’altra di dover trovare una forma di dialogo con i movimenti rurali, scontrandosi con i problemi e le contraddizioni che esso comporta.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!