lunedì 18 maggio 2009

G8 Torino - L’Onda non si ferma: città bloccata, cariche della polizia. 3 studenti fermati

da Uniriot.org

Non si ferma la mareggiata dell’Onda Anomala contro il G8 dell’università di Torino. Seconda giornata di mobilitazione contro il G8 University Summit, iniziato ieri, in parallelo con l’entrata nel vivo della contestazione degli studenti e delle studentesse al Block G8 Building, in giro per la città.
Questa mattina l’Onda si mossa da palazzina Aldo Moro occupata in direzione del parco del Valentino, all’interno del quale è situato il castello che sta ospitando il vertice dell’università. Gli studenti si sono divisi in 3 gruppi, effettuando diversi blocchi della viabilità cittadina. La polizia, presente in forze a protezione del summit, si è schierata ed è stata nuovamente "inOndata" da gavettoni d’acqua e uova. Ciò ha scaturito la reazione della celere che ha caricato gli studenti, facendo 3 fermi, 2 ragazzi greci ed 1 di Milano.
L’Onda ha quindi ripreso il suo cammino verso il centro cittadino, passando da via Marconi, esigendo l’immediata liberazione dei 3 studenti fermati. E’ stato effettuato quindi un nuovo blocco in corso Vittorio Veneto, arteria cruciale del traffico cittadino, che è stato mandato nuovamente in tilt. Anche qui una polizia nervosa si è ri-schierata, pronta a riprendere in mano i manganelli. L’Onda ha perseverato nella sua principale pratica, il blocco dei flussi di viabilità metropolitana, che hanno caratterizzato tutto l’autunno di mobilitazione studentesca, dirigendosi e paralizzando il vialone antistante la stazione di Porta Nuova.
Nell’imprevedibilità che sta caratterizzando gli studenti e le studentesse in mobilitazione contro il G8 è proseguita l’azione di disturbo dell’Onda, che si è spostata all’imbocco di via Roma, corso-vetrina della città, continuando ad alimentare la situazione di caos della viabilità che permane dal primo mattino. La celere ha qui nuovamente e violentemente caricato a freddo gli studenti dell’Onda, provocando diversi feriti ed effettuando alcuni fermi: grazie alla determinazione degli studenti, che hanno improvvisato una barricata lungo la strada con cassonetti e transenne, i fermati sono stati rilasciati in pochi minuti.
L’Onda si è poi diretta verso il Block G8 Building, sfilando in corteo per le vie del centro e fermandosi al rettorato dell’università di Torino, teatro l’altro giorno del sequestro del rettore Ezio Pelizzetti a fronte della chiusura d’autorità di Palazzo Nuovo, tornando a denunciare l’illeggittimità e l’insostenibilità del G8 torinese, e rivendicando gli spazi universitari e cittadini come luoghi di giusta espressione del dissenso. Nel frattempo, i 2 studenti greci sono stati liberati e si sono ricongiunti al resto degli studenti.
La giornata di ieri ed oggi non sono che l’inizio di una mobilitazione contro il G8 University Summit, che è appena entrata nel vivo: nel pomeriggio proseguiranno i dibattiti a palazzina Aldo Moro occupata, in serata si svolgerà il confronto tra le esperienze di lotta studentesca europee, in preparazione del corteo nazionale di domattina...!Ascolta la corrispondenza con Ennio [ audio ]
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Nicaragua - ANAIRC: due mesi di lotta a Managua

La ANAIRC (Asociación Nicaragüense de Afectados por Insuficiencia Renal Crónica) accusa l’impresa Nicaragua Sugar Estates Ltd., proprietaria delle piantagioni dell’Ingenio San Antonio e partecipante al consorzio Grupo Pellas, di aver fatto un uso indiscriminato di pesticidi che hanno inquinato le risorse idriche della zona, provocando questa epidemia di insufficienza renale cronica tra gli ex lavoratori.
In base ai dati riportati dalla ANAIRC, al 10 maggio 2009 sono 3.326 le persone decedute a causa della IRC. Tra il 14 marzo 2005 ed il 10 maggio 2009 sono decedute 2.319 persone, con una media di 46 persone al mese negli ultimi quattro anni.
Dopo aver passato quasi due anni ad inviare lettere all’impresa ed al presidente del Grupo Pellas, Carlos Pellas Chamorro, nominato tra l’altro Console onorario d’Italia nella città di Granada in Nicaragua, i membri della ANAIRC hanno deciso di andare a Managua per intensificare la lotta ed esigere l’apertura di una negoziazione per poter essere indennizzati per i danni subiti.
Sono passati due mesi e l’impresa continua a non volere ascoltare gli ex lavoratori organizzati e le vedove della ANAIRC.
A livello internazionale si stanno moltiplicando le dimostrazioni di solidarietà con i cañeros della ANAIRC ed è iniziata una forte campagna di boicottaggio al principale prodotto del Grupo Pellas: il rum Flor de Caña che viene prodotto dalla Compañía Licorera de Nicaragua SA, anch’essa del Grupo Pellas.
Lettere di protesta a importatori e distributori nel mondo
Gruppo di Boicottaggio del rum Flor de Caña estendono protesta

Il gruppo di giovani che, solidarizzandosi con i membri della Asociación Nicaraguense de Afectados por Insuficiencia Renal Crónica, Anairc, ha iniziato una campagna di boicottaggio al famoso rum nicaraguense Flor de Caña, ha ora deciso di ampliare la campagna inviando lettere di protesta alla Compañía Licorera de Nicaragua SA (CLNSA), impresa che produce questo rum e che insieme alla Nicaragua Sugar Estates Ltd. (NSEL) ed all’Ingenio San Antonio (ISA) appartiene al potente Grupo Pellas, ed alle imprese che nel mondo importano e distribuiscono il rum Flor de Caña.
Dalle pagine di Facebook (http://www.facebook.com/group.php?gid=76399022845) più di 350 persone di vari paesi tra cui l’Italia, si sono unite - il numero continua a crescere ogni giorno di più- per portare avanti questa forma di pressione nei confronti di queste imprese, affinché accettino di cambiare la loro logica imprenditoriale e permettano agli ex lavoratori delle piantagioni di canna da zucchero ammalati d’insufficienza renale cronica ed alle vedove della Anairc di sedersi a un tavolo di trattativa. Da circa due mesi i membri della Anairc sono a Managua per protestare contro l’insensibilità della Nicaragua Sugar Estates Ltd e del Grupo Pellas, e per ottenere un indennizzo per i danni arrecati da queste imprese alla loro salute.
Adesso, attraverso la pagina web della Rete di Comunicazione Alternativa Mesoamericana (http://rcam.ws/leer.php/8809162), il gruppo di Boicottaggio al rum Flor de Caña informa di questa nuova iniziativa con la quale vuole far crescere la protesta.
"In Nicaragua un consorzio di imprese chiamato Grupo Pellas possiede vaste piantagioni di canna da zucchero, l’Ingenio San Antonio, da cui ottiene la materia prima per produrre il rum Flor de Caña. Le condizioni di lavoro e l’uso di pesticidi in queste piantagioni hanno condannato a morte più di 3 mila ex lavoratori. A ciò si aggiunge l’inquinamento delle acque, suolo ed aria nella zona occidentale del Nicaragua.
Questa impresa -continua il testo che si sta diffondendo attraverso la pagina web- è la più potente del Nicaragua ed è molto difficile riuscire a farle cambiare la sua politica corporativa, soprattutto perché ha la pretesa di farsi passare come un’impresa responsabile e ambientalista, comprando l’opinione pubblica attrverso programmi sociali corporativi. Per questo chiediamo a chi ci legge di dimostrare la propria solidarietà attraverso la denuncia e la divulgazione", sostengono i giovani nicaraguensi.
Per i membri del gruppo, adesso è il momento di coinvolgere le imprese che a livello mondiale importano e distribuiscono il rum Flor de Caña, ed hanno preparato lettere tradotte in varie lingue, affinché ogni persona che desideri fare propria la protesta ed esprimere il proprio sdegno possa scrivere alla Compañía Licorera de Nicaragua SA ed agli importatori e distributori del rum Flor de Caña del proprio paese.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!