sabato 23 maggio 2009

Ecuador: si rompe oleodotto nella foresta amazzonica

Sversate ingenti quantità di petrolio dalla compagnia Repsol

Ancora un volta la rottura di un oleodotto sta riversando nell’Amazzonia ecuadoriana ingenti quantità di petrolio greggio. L’incidente è avvenuto questa mattina nell’area amazzonica piu’ colpita dagli impatti ambientali dell’industria petrolifera e dalle estese monoculture di Palma Africana: la zona di Lago Agrio. [ vedi mappa ]

Le responsabilità della fuoriuscita di petrolio e dell’impatto sugli ecosistemi tropicali è da attribuirsi alla compagnia spagnola REPSOL YPF, concessionaria dal vicino lotto petrolifero numero 16, area petrolifera che si sovrappone al territorio indigeno Wuaorani ed a una delle regioni con più alta biodiversità del pianeta: la Riserva della Biosfera Yasuni.
Nell’area amazzonica della Riserva della Biosfera si concentrano infatti le attività industriali per l’estrazione e la produzione petrolifera, suddivise in lotti concessionati a numerose compagnie petrolifere transnazionali, tra cui l’italiana ENI-AGIP. [ vedi cartografia del petrolio ]
Questa porzione dell’Oriente amazzonico, storico avamposto nell’espansione della frontiera petrolifera durante il boom degli anni ottanta, mostra, nei residui del bosco umido tropicale, i segni profondi della deforestazione conseguente alla colonizzazione dell’area. [ Vedi immagine satellitare ]
Secondo l’agenzia di stampa adn tecnologia la compagnia REPSOL ha già proceduto ad effettuare i controlli sul posto, ma non sono stati in grado di stimare il volume di petrolio riversatosi nell’ambiente nè di determinare le possibili cause.
Nonostante l’investimento di enormi capitali e l’impiego della cosiddetta "tecnologia di punta" le compagnie petrolifere spesso non riescono ad individuare nè isolare la perdita di greggio dagli oleodotti, cosicchè gli sversamenti di idrocarburi vengono segnalati delle popolazioni indigeno-campesine titolari dei terreni contaminati. (vedi toxi tour)
L’ultima rottura dell’oleodotto OCP, gestito da un corsozio di multinazionali tra cui anche l’AGIP, è avvenuto nel tratto cosidetto a basso impatto, ossia interrato lungo la fascia pedemontana andina. La rottura dell’OCP ha provocato una fuoriscita che fonti ufficiali quantificavano in 16 mila barili di petrolio greggio, riversatosi nel fittissimo reticolo fluviale dell’Amazzonia ecuatoriana. La dispersione dei contaminanti idrocarburici è stata così elevata e a lungo distanza da far sospendere il servizio idrico nell’intera città di Coca per una settimana.

Guarda il video

Approfondimenti:

Repsol Mata
Riserva della Biosfera Yasuni: campagna El Oro Verde
Amazonia por la vida

Birmania - Non c’è limite alle provocazioni contro San Suu Kyi


Il regime usa subdole menzogne per continuare a reprimere

Il regime militare birmano arriva ad insinuare che la stessa San Suu Kyi abbia organizzato l’intrusione nella sua casa dello statunitense, John William Yettaw e i generali birmani hanno la faccia tosta di dire che lo avrebbe fatto perché l’americano era il suo amante. "La cosa piu’ probabile e’ che siano elementi antigovernativi interni ed esterni ad aver pianificato l’incidente per aumentare la pressione internazionale Su Myanmar", ha detto il ministro degli Esteri birmano, Nyan Win, in una conversazione telefonica al suo omologo giapponese, Hirofumi Nakasone, secondo il quotidiano controllato dal potere, "La Nuova Luce di Myanmar". Ma il console generale di Nyanmar ad Hong Kong si e’ spinto oltre, postando una lettera su internet suggerendo che l’americano possa essere "un agente segreto o il suo fidanzato", il tutto scritto in grassetto e sottolineato.

Ieri, nella quarta e ultima udienza prevista per la settimana nel processo alla leader dell’opposizione birmana, e’ stato presentato al processo contro Yettaw un video registrato nella casa di Suu Kyi, in cui lui stesso dice che la proprietaria gli ha negato il permesso. "E’ nervosa, e si vede", dice lo stesso Yettaw durante la registrazione, secondo quanto ha successivamente raccontato uno degli avvocati di Aung San Suu Kyi, Nyan Win. Durante il suo processo, lo statunitense ha anche detto di essersi introdotto nella casa della dissidente birmana perche’ aveva avuto una premonizione, che Aung San Suu Kyi sarebbe stata "assassinata": "Sono venuto per mettere in guardia le autorita’ dal pericolo". La difesa insiste invece nel sostenere che lei gli abbia permesso di trascorrere la notte nell’abitazione per compassione, perche’ sembrava molto stanco dopo la nuotata nel lago Inya e la colpa dell’intrusione e’ delle autorita’, che avevano in carica la sua sicurezza.

Ricordiamo che dopo l’”intrusione è avvenuta il 3 maggio scorso quandoWilliam Yethaw, cittadino americano mormone, ha raggiunto a nuoto la casa in cui il Premio Nobel per la pace è costretta agli arresti domiciliari attraversando il lago Inya. Il 14 maggio la giunta militare ha arrestato e processato Aung San Suu Kyi per violazione degli arresti domiciliari. Il termine dei domiciliari e la liberazione dell’attivista birmana dall’ultimo arresto sarebbero scaduti il 21 maggio. Secondo buona parte della stampa internazionale e la stessa Lega nazionale per la democrazia, l’impresa di Yethaw è stato il pretesto usato dalla giunta militare per mettere fuori gioco Aung San Suu Kyi prima di sottoporre il popolo birmano alla votazione di un referendum per l’approvazione di un testo costituzionale che, di fatto, sancisce la continuazione del potere dei militari sotto forme civili, escludendo del tutto la Lega nazionale per la democrazia.

Ancora una volta si mostra il volto brutale del Regime Birmano e al di là delle formali prese di posizione internazionali niente di reale viene concretizzato per appoggiare un processo democratico nel paese … sono troppo forti gli interessi economici e geopolitici che sorreggono l’esistenza di questa vera e propria dittatura.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!