venerdì 4 settembre 2009

Ecuador, accuse alla Chevron: danni ambientali per 27 miliardi di dollari

Alessandro Grandi - Peacereporter

Botta e risposta fra l’amministrazione ecuadoriana e la compagnia petrolifera statunitense Chevron, una delle maggiori aziende del mondo. La compagnia Usa è stata denunciata una decina d’anni fa per via di alcune procedure poco chiare nello smaltimento dei rifiuti tossici e di petrolio grezzo che riversava nelle acque del Rio delle Amazzoni, causando danni irreparabili alla popolazione locale e alla natura circostante. Danni che secondo il governo di Quito potrebbero ammontare a più di 27 miliardi di dollari, il doppio del bilancio 2008 del paese andino. Insomma, un periodo nero, sicuramente più del petrolio che maneggia, per la compagnia statunitense che se la deve anche vedere con un film che uscirà nelle sale il prossimo 18 settembre e che avrà come soggetto una delle maggiori stragi ambientale che l’umanità abbia conosciuto: i danni di Chevron in Amazzonia. Il film "Crude" racconta di come la popolazione che ha vissuto nelle aree di estrazione usate da Chevron abbia sofferto di malattie come cancro, aborti spontanei, malformazioni. Danni riconducibili all’inquinamento emesso dalla compagnia petrolifera. Che oggi cerca di fare tutto quanto possibile per bloccare la diffusione del film. Forse perchè teme ripercussioni. Di certo perchè è consapevole di aver sfruttato in modo scostumato la zona ecuadoriana.
Insomma, un film che smaschera le attività inquinanti della Chevron dettate dalla corsa al profitto e appoggiate dalla politica estremamente neoliberista.

Per mettere un freno alla diffusione delle notizie sui danni causati, oggi, i responsabili della compagnia Usa hanno fatto sapere di essere entrati in possesso di una serie di video in cui alcuni rappresentanti del governo ecuadoriano tentavano di corrompere un giudice del tribunale che si occupa della causa contro la Chevron per farle perdere il processo per danni ambientali.
Le immagini sarebbero, a dire della Chevron, eloquenti. Si vedrebbero, infatti, il giudice Juna Nuñez, Carlo Garcia, deputato della maggioranza e altri due uomini mentre discutono di una mazzetta da qualche milione di dollari che sarebbe stata spartita una volta terminato il processo con una condanna alla compagnia Usa.
Un tentativo, a dire dell’amministrazione di Quito, utile solo a sviare l’attenzione sul dibattimento che con tutta probabilità potrebbe far emergere una seria condanna all’azienda petrolifera.
Quito, intanto, conferma: mai e poi mai si è cercato di influenzare gli apparati di giustizia nazionale.

Corazon del tiempo - Arriva in Italia il film che porta nel cuore profondo della Resistenza Zapatista


Corazon del Tiempo è la storia di un amore che ci porta, attraverso le passioni, i sentimenti, le scelte delle donne e degli uomini, a conoscere il cuore profondo di quell@ che dal 1 gennaio 1994 conosciamo come "gli zapatisti".

In Italia il film arriva accompagnato da Hermann Bellinghausen, giornalista de La Jornada, che ne ha scritto la sceneggiatura.

Proiezioni a cura dell'Associazione Ya Basta! dal 25 settembre a Venezia e poi a Milano, Toscana, Roma, Napoli.


Trama

In un villaggio del Chiapas, nel più profondo della Selva Lacandona, Sonia mette tutti di fronte alle intime rivoluzioni del suo cuore nel tempo della lotta e della resistenza.

“Promessa” nella maniera tradizionale di sposarsi con Miguel, valoroso dirigente giovanile della comunità, che conosce dall'infanzia, Sonia si innamora, ricambiata del tenente insurgente Julio.

Intorno a Sonia si muove, in un mondo quasi magico, la sorella minore Alicia, insieme alla nonna Zoraida, che con l'esperienza della vita vissuta, riporta sulla terra gli occhi avidi e sognatori della nipote.

La decisione di Sonia mette alla prova le volontà e le convinzioni.

Come in un onda espansiva la commozione si allarga alla famiglia, alla comunità ed anche alla stessa organizzazione armata che si nasconde nelle montagne.

Intanto il mondo si muove. L'Esercito del Governo occupa le terre ribelli e cerca di stringere l'assedio. Sotto il rumore degli elicotteri di guerra, le donne indigene fermano i soldati facendo muro con i loro corpi.

L'elettricità che il Governo non ha mai voluto dare sta per arrivare alla comunità: Miguel riceve l'incarico di far passare la turbina attraverso l'assedio militare.

Fedeli al fatto di essere se stessi e di cambiare costantemente, i moderni Maya della Selva Lacandona hanno intrapreso una trasformazione profonda per il Messico e forse per il mondo.

Con questa intensità trascorrono i giorni del tempo indigeno.

Mezzo secolo prima l'amore aveva permesso a Zoraida di lasciare la schiavitù dei suoi antenati nel latifondo per andarsene a “fondare” la selva insieme al suo uomo. Ora alla fine del secolo, l'amore fa sì che Sonia sfidi la tradizione ed anche le nuove “abitudini” rivoluzionarie.

Mateo è il tormentato padre di Sonia, Alice ed anche dell'ironico Valente.

Susanna, la madre, vive le contrarietà che la mettono di fronte alle insoddisfazioni del suo passato.

Mateo, Susanna così come gli altrio padri e madri della comunità appartengono alla generazione che ha rotto i ponti e ha detto "Ya Basta!" il Primo Gennaio del 1994. Loro sono quelli che videro e vissero la necessità di ribellarsi contro il “mal governo” .

Anche la natura partecipa alla storia. La milpa, i fiumi, le montagne e gli animali sono personaggi che influiscono nel destino dei Tojol Winik , gli uomini “verdaderos”,

La famiglia, l'assemblea comunitaria e l'esercito insurgente, immersi nell'occhio dell'uragano della storia, dovranno vivere la commozione di Sonia innamorata.

In un mondo in cui tutto cambia, in una terra straordinaria di indigeni liberi, che hanno deciso di non arrendersi, la passione di una donna si gioca il senso della sua libertà nel cuore del tempo.

Vedi il trailer

Il film è sottotitolato in italiano

Equipe

Regia Alberto Cortes

Sceneggiatore Hermann Bellinghausen

Direttore della fotografiaMarc Bellver

Direttrice Artistica Ana Solares

Addetto al suono Emilio Sebastian Cortes Guerra

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!