domenica 27 settembre 2009

“A 90 DÍAS DE LUCHA AQUÍ NADIE SE RINDE”


Comunicato n.24 del Frente Nacional de Resistencia Contra el Golpe de Estado

Alla comunità nazionale e internazionale:

  1. Denunciamo l'azione repressiva del regime 'di fatto' che in violazione dei diritti umani più elementari continua con l'imposizione di coprifuoco illegali, irruzioni nelle case, detenzione arbitraria di persone, compresi minori, torture fisiche e psicologiche, utilizzo di armi da fuoco per disperdere manifestazioni pacifiche, e continue provocazioni e sabotaggi ai media indipendenti.

  2. Chiediamo la libertà immediata delle 13 persone che stanno per essere processate illegalmente dagli organi di giustizia del paese, con l'intento di intimidire i membri della Resistenza.

  3. Denunciamo che durante lo sgombero violento dei e delle militanti della Resistenza che si trovavano nei dintorni dell'ambasciata del Brasile nella mattina del 22 settembre, militari e polizia hanno distrutto beni pubblici e privati. Atti che sono stati attribuiti ai militanti della Resistenza.

  4. Chiediamo che finiscano le provocazioni e gli attacchi alle persone che si trovano nell'ambasciata del Brasile, contro le quali sono state usate diverse armi da guerra, compresi dispositivi ad alta tecnologia per l'emissione di ultrasuoni e agenti tossici che potrebbero contenere particelle radioattive, come il cesio 132.

  5. Riconosciamo le iniziative dei nostri compagni e compagne in tutto il paese, che sfidano ogni giorno la repressione e i coprifuoco, con atti di disobbedienza civile che dimostrano la dignità irrefrenabile del popolo.

  6. Ribadiamo la posizione del Frente Nacional de Resistencia Contra el Golpe de Estado, di voler ristabilire il Presidente legittimo Manuel Zelaya Rosales, condannare i violatori dei diritti umani e istallare l'Assemblea Nazionale Costituente democratica e popolare.

A 90 DÍAS DE LUCHA AQUÍ NADIE SE RINDE”

Tegucigalpa, M.D.C. 25 de septiembre de 2009

Copenhagen: Azioni di disobbedienza

Sabato 26, azione di disobbedienza per chiudere la centrale a carbone. Verso il vertice sul clima COP15

2000 attivisti assediano la centrale energetica a carbone e invadono l'area. La polizia danese interviene: cariche e 150 arresti.

Updates and reports in italiano and in english from modkraft.dk:

ore 19.00 last news

Dopo aver cercato per alcune ore di sfondare i cordoni di protezione della polizia per entrare nella centrale energetica a carbone e fermare la produzione, gli attivisti sono tornati a Christianshavns Torv. Tannie Nyboe, portavoce della rete Shut It down dichiara:
"Siamo molto soddisfatti che così tante persone abbiano mostrato la loro opposizione alla produzione danese di energia derivata dal carbone ed ai suoi effetti devastanti sul nostro clima. Questo dimostra che ci sono moltissime persone che non sono disposte ad aspettare che siano i politici a fare qualcosa per risolvere i problemi. Oggi abbiamo mandato un segnale forte, non possono piu' far finta di nulla sui cambiamenti climatici. Devono subito intervenire, e fermare le centrali a carbone."
"Questo è solo l'inizio"- conclude - "Ci sono moltissime centrali a carbone in Danimarca che stanno distruggendo il clima. Non ci fermeremo adesso!"

Materiali video:

corteo e scontri

invasione dell'area

cariche

arresti di massa

L'intera cronaca della giornata

ore 18:54

La compagnia energetica svedese Vattenfall che possiede la centrale di carbone di Copenhagen ha dichiarato che la giornata "climate action" è stata uncomfortable sia per gli impiegati che per la compagnia.

ore 18:10

E' notizia confermata che 150 sono i manifestanti arrestati. Numerosi manifestanti stanno per essere "accompagnati" negli autobus della polizia, mentre altri stanno facendo resistenza passiva seduti in gruppi, ma circondati da poliziotti in assetto antisommossa.

ore 18.00

la situazione è caotica. La polizia ha cercato di disperdere i manifestanti e di effettuare numerosi arresti. Fonti non ufficiali parlano di almeno 100-150 arresti.

ore 17:45

C'è una situazione bizzarra nel campo sulla sinistra della centrale di carbone. Poliziotti e manifestanti si strattonano reciprocamente in cordoni. Come ci riferisce un giornalista di Modkraft sembra un tango collettivo.
Un manifestante è stato arrestato. Il camion con il soundsystem del corteo è ora circondato dalla polizia.

ore 17:44

5 blindati della polizia sono sopraggiunti all'entra di Amagerværket a Kraftværksvej. La polizia è scesa dai mezzi e sta attaccando un blocco di 3-400 persone che si trovano in quel punto. Scontri diffusi tra polizia e manifestanti. Molti possono essere arrestati.

ore 17:37

La polizia continua ad urlare: "Usate i manganelli! Manganellateli!!!" Più di 200 persone hanno invaso il campo vicino a Amagerværket e occupato l'area. "La situazione è nel caos" riporta un giornalista di 'Modkraft.dk'

ore 17:12

La polizia sta attaccando i manifestanti. La carica è violenta e stanno manganellando indiscriminatamente. "E' di una violenza inaudita" testimona un reporter di Modkraf.

ore 16:49

Il green-block ed il purple-block si sono adesso congiunti nella Vindmøllevej street.
Adesso sono quindi raddoppiati. Ci sono meno poliziotti nella Vindmøllevej, ci si aspetta quindi che il tentativo di sfondare i cordoni di polizia possa avvenire in questo punto a breve.

ore 16.34

Gli attivisti stanno tagliando le recinzioni. Ma non sono ancora dentro la centrale.

ore 16:25

Il green-block ha forzato il primo cordone di polizia. E' successo dopo lo slogan collettivo "Noi adessi ci muoviamo. Avanti!". C'è un'altro dispiegamento di polizia a 50 metri, dove la polizia sta aspettando con mezzi blindati. Ci sono anche poliziotti nel campo e sui tetti. Gli attivisti avanzano urlando: "It's not your business, not your business"
Il green-block sta strattonando i cordoni della polizia.

ore 16:24

La polizia ha caricato il purple-block il quale risponde muovendosi verso l'entrata principale. Circa un centinaio gli attivisti che fanno parte di questo gruppo. Un'altro gruppo di 50 manifestanti si è diretto invece verso la seconda entrata della centrale.
L'atmosfera è tuttavia calma, ma tesa.

ore 16:20

Il green-blocks adesso è di fronte alle recenzioni della centrale. La polizia ha avvisato i manifestanti di fermarsi e rispettare i divieti. I manifestanni stanno urlando "Shut it down, shut it down!!"

ore 16:17

Il purple-block è adesso a 50 metri dal cordone della polizia. La polizia dagli altoparlanti avvisa che se saranno rotte le recinzioni la polizia caricherà senza indugio.
La manifestazione si muove lentamente.

ore 16:07

La manifestazione si è ora divisa in alcuni gruppi. Il purple block corre verso la centrale dalla strada "Kraftværksvej" puntando all'entrata principale. Il green-block invece si dirige verso Forlandet, ossia puntando al lato sinistro della centrale stessa.ore 16:06

Il purple-block che costituisce la testa del corteo ha cominciato ad equippagiarsi con protezioni e maschere.

ore 16.00

Il corteo sta per arrivare in prossimità della centrale di carbone. I manifestanti si stanno dispiegando in gruppi di affinità dislocandosi nell'area intorno alla centrale. Stanno per cominciare le azioni di disobbedienza. La disposizione dei gruppi ricorda la tattica a 5 fingers già utilizzata a Rostock.

ore 15.18

Circa 1500-2000 attivisti stanno marciando verso la centrale di carbone.
La rete Shut It Down ha chiesto in una conferenza stampa alle forze di polizia danesi di non incrementare la tensione quando gli attisti provaranno a invadere la centrale.
"Chiediamo che la polizia non usi violenza e che non renda più tesa la situazione. Abbiamo annunciato pubblicamente che sarà organizzata un'azione pacifica di disobbedienza per interrompere la combustione di carbone nella centrale energetica, che sta danneggiando il clima" Dice Sophie Werenskiold della rete Shut It Down.

Ore 14.47

2 elicotteri della polizia stanno sorvolando la centrale Amagerværket. Gli elicotteri sorvolano tutte le imbarcazioni per controllare se ci siano attivisti a bordo.
Al concentramento di Christianshavns Torv ci sono tra i 500 ed i 1000 manifestanti in questo momento. Si susseguono interventi della rete Shut it Down che sostengono che le centrali energetiche a carbone minacciano il clima globale e che ogni azione di disobbedienza civile è legittima.

Circa 30 attivisti del cosiddetto purple-block si sono vestiti in tuta bianca e si stanno attrezzando con protezioni corporali per difendersi dalla violenza della polizia.

Anche il green-block è pronto a partire.

ore 14.01

5 attivisti del gruppo acquatico Shut It Down sono stati fermati dalla guardia costiera quando hanno tentato di raggiungere a nuoto la centrale da Refshalevej.
Altri 3 attivisti stanno raggiungendo via mare la centrale da Christianshavns Torv da dove parte la manifestazione. Sono attrezzati con mute ed attrezzature subacquee.

ore 13.46
La polizia ha completamente riempito l'area intorno alla centrale Amagerværket, compreso il mare. A poche centinaia di metri dalla centrale c'è una piccola nave e diverse imbarcazioni veloci della polizia.
La militarizzazione dell'area si fa sempre piu' serrata.

ore 13.30

4 pullman e numerosi blindati della polizia si sono concentrati all'entrata di
Amagerværket, la centrale di carbone. Ci sono circa 30 poliziotti per ogni mezzo che stanziano alll'ingresso mentre altri ufficiali muniti di cani e a cavallo presidiano l'area interna. Alcuni gendarmi sono piazzati anche sul tetto della centrale.
La centrale è controllata anche con elicotteri e a 100 metri dall'area è stata costruita una recinzione di ferro fissata su blocchi di cemento rivolti verso il mare in entrambi i lati della centrale. Questo per difendere la stessa da eventuali incursioni dal mare.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!