venerdì 27 novembre 2009

Le elezioni non risolveranno la crisi

Honduras alle urne

La Resistenza si prepara per nuovi scenari di lotta

Mancano tre giorni alla celebrazione di elezioni che fino a questo momento solo quattro paesi nel mondo - Stati Uniti, Perù, Panama e Colombia - sembrano disposti a riconoscere come legittime. Mentre il governo di fatto invia più di 30 mila effettivi dell'esercito e della polizia in tutto il paese e richiama migliaia di riservisti dell'esercito per proteggere il processo elettorale, il Fronte nazionale contro il colpo di Stato continua la sua campagna di disconoscimento delle elezioni e denuncia la sistematica violazione ai diritti umani, preparandosi ad una nuova tappa della lotta iniziata lo scorso 28 giugno.

“In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad un incremento della repressione da parte del governo di fatto e ad una vera e propria militarizzazione del paese - denuncia Porfirio Ponce, vicepresidente del Sindacato dei lavoratori dell'industria delle bevande e simili, Stibys, e membro del Fronte nazionale contro il colpo di Stato -. Hanno attivato un piano speciale per evacuare gli ospedali e lasciare i letti liberi, mentre in tutto il paese l’esercito ha iniziato a fare blocchi stradali: da San Pedro Sula alla capitale, che sono circa 4-5 ore, ci sono per esempio 14 blocchi.

È inoltre iniziata una vasta operazione di disarmo con la quale si proibisce alle persone di portare armi anche se in possesso di regolare porto d’armi. Ci sono incursioni dell'esercito e della polizia nelle colonie e nei quartieri popolari della capitale, soprattutto dove la Resistenza è maggiormente organizzata, e continuano gli arresti. I dirigenti della Resistenza hanno ricevuto minacce dirette, così come buona parte della popolazione che non vuole riconoscere questo processo elettorale. Tuttavia –ha continuato Ponce - continueremo con le nostre attività fino a sabato 28 novembre e anche dopo la fine di questo circo politico”. Per il dirigente sindacale, quella di domenica sarà una farsa elettorale che si svilupperà all’interno di un colpo di Stato che purtroppo non si è potuto revertire, ma che segnerà l'inizio di una nuova fase della lotta del popolo honduregno.

Una sconfitta parziale che apre le porte ad una nuova e necessaria fase di lotta politica. “Inizieremo una nuova fase di organizzazione e con essa la nostra strategia, perché dopo le elezioni ci troveremo di fronte a un nuovo scenario e a una nuova congiuntura. Come organizzazioni che fanno parte della Resistenza – ha spiegato Ponce - dovremo analizzare questa nuova situazione e decidere le nuove misure ed azioni, e a momento debito le faremo conoscere alla popolazione dopo un'ampia riunione che stiamo preparando. Questi ultimi cinque mesi ci hanno lasciato in eredità il sangue delle compagne e dei compagni assassinati, l’involuzione di tutti i progressi sociali ottenuti negli ultimi anni, ma anche un processo in cui le varie organizzazioni popolari e sindacali si sono unite. Ora ci manca solo di unificarci per questa nuova tappa della lotta”, ha affermato. Non si è potuto revertire il colpo di Stato Anche per l'analista politico Gustavo Irías "saranno elezioni atipiche, con un Presidente costituzionale praticamente imprigionato e senza nessuna possibilità di essere un evento di concorrenza libera e trasparente. Inoltre, senza la partecipazione del Fronte nazionale contro il colpo di Stato queste elezioni non potranno costituire una vera uscita sostenibile dalla crisi.

Siamo di fronte a due progetti di società molto diversi. Un progetto che cerca di difendere una democrazia tradizionale che non ha apportato alcun beneficio alla maggioranza della popolazione, e un altro che cerca di approfondire e concretizzare una democrazia partecipativa. In questo senso – ha continuato Irías - dobbiamo riconoscere che non si è potuto revertire il colpo di Stato e che ci troviamo di fronte a un processo elettorale gestito da un governo di fatto che consolida il colpo di Stato stesso. In questo senso è indispensabile che la Resistenza prenda in considerazione tale realtà per programmare una nuova fase della lotta, per costruire un fronte ampio politico che porti avanti un programma che conduca al ristabilimento della democrazia nel paese, che riproponga con forza le grandi rivendicazioni sociali e che possa assicurare che l’Honduras si reinserisca in modo concreto all’interno del circuito democratico mondiale. È ovvio – ha concluse l'analista politico - che ci sarà bisogno di un periodo di transizione durante il quale la Resistenza dovrà sfruttare tutto il bagaglio politico e sociale scaturito da questa esperienza di lotta, che senza dubbio è un fatto storico ed una pietra miliare per il paese”.

Mentre iniziano ad arrivare i pochi osservatori che si sono accreditati, appartenenti quasi tutti all'estrema destra internazionale, ed il presidente Manuel Zelaya continua ad esigere alla comunità internazionale il disconoscimento di questa farsa, sono sempre più forti le critiche contro l’amministrazione Obama e le sue ambiguità.Lo scorso 25 novembre, l'assessore in politica estera del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula dà Silva ha dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti “rischiano di rendere ancora più tese le relazioni con gran parte dell'America Latina se riconosceranno le elezioni presidenziali in Honduras”.

(Testo e foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua)

Le Giunte di Buon Governo smentiscono la Jornada


JUNTA DE BUEN GOBIERNO
CORAZÓN CÉNTRICO DE LOS ZAPATISTAS DELANTE DEL MUNDO

SNAIL TZOBOMBAIL YU?UN LEKIL J?AMTELETIK
TA O?LOL YO?ON ZAPATISTA TA STUK?IL SAT YELOB SJUNUL BALUMIL

26 DE NOVIEMBRE DE 2009

A LA OPINIÓN PUBLICA
A LA SOCIEDAD CIVIL NACIONAL E INTERNACIONAL
A LOS MEDIOS ALTERNATIVOS
A LOS ADHERENTES DE LA OTRA CAMPAÑA
A LOS ADHERENTES DE LA ZESTA INTERNACIONAL
A LOS ORGANISMOS DERECHOS HUMANOS

Por este medio la Junta de Buen Gobierno Corazón Céntrico de Los Zapatistas Delante del Mundo, caracol II Resistencia y Rebeldía por la Humanidad Zona Altos de Chiapas.

A nombre de las Juntas de Buen Gobierno de los 5 caracoles desmentimos ante la opinión pública los siguientes:

El 25 de noviembre del presente año, el periódico la jornada publica que el congreso local aprobó un acuerdo que solicita al Gobierno del estado de Chiapas Jun Sabines Guerrero que atienda las peticiones de las Juntas de Buen Gobierno, que según los legisladores, los Zapatistas pidieron el
reconocimiento jurídico de las Juntas de Buen Gobierno.

Nosotros como Juntas de Buen Gobierno desmentimos enérgicamente esas supuestas peticiones ante el mal Gobierno estatal, de estas versiones publicadas, porque en ningún momento le hemos planteado verbal o por escrito para pedir migajas al mal gobierno estatal ni federal. Nosotros
los Zapatistas no necesitamos que nos reconozca los malos gobiernos que no son del pueblo porque nosotros ya somos reconocidos por nuestro pueblos quienes nos eligieron y somos ya reconocidos por muchísimos pueblos a nivel nacional e internacional.

A nosotros las Juntas de Buen Gobierno, no nos representa nadie, ante ninguna instancia gubernamental a nivel estatal, nacional e internacional, los supuestos representantes: David Gómez Pérez, Daniel Santiz López, Pablo Méndez Cruz, Moisés Cantor Decelis y Pedro Gómez
Santiz. Estas personas nadie lo conoce en ninguna zona Zapatista, menos que formen parte de nuestras filas, solo son personas que quieren aprovechar recursos económicos que tanto promete el mal gobierno, usando el nombre de las Juntas de Buen Gobierno y de nuestra organización E.Z.L.N.

En el periódico menciona que una comisión gubernamental ya visitó las 5 Juntas de Buen Gobierno para atender las demandas que plantean los Zapatistas en los aspectos Jurídicos, Políticos, financieros, y Sociales. Y esta información es totalmente falso, porque nosotros los
Zapatistas, no necesitamos que nos visite funcionarios del mal gobierno, además sabemos que las principales demandas de nuestros pueblos ningún periodo del mal gobierno lo va a resolver las necesidades que desde hace varios siglos que venimos padeciendo los pueblos originarios de
nuestro país.

Todo estas mentiras del mal gobierno, de sus diputados y sus cómplices, es parte de un plan de contra insurgente para confundir a la opinión pública y para golpear la resistencia de nuestros pueblos en la lucha por construir su Autonomía.

Por todo esto le pedimos a todos los pueblos, organizaciones y personas de buena voluntad que lucha por la Libertad, por la Justicia y por los derechos para todos, que no se dejen engañar por los planes e intereses de los malos gobiernos y sus cómplices.

Es toda nuestra palabra.

A T E N T A M E N T E

*LA JUNTA DE BUEN GOBIERNO CORAZON CENTRICO DE LOS ZAPATISTAS DELANTE
DEL MUNDO:*

EDGAR BARRERA ORTIZ FRANCISCO MENDEZ CRUZ GUADALUPE DIAZ DIAZ VERONICA HERNANDEZ HERNANDEZ

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!