sabato 12 dicembre 2009

Copenhagen - Don't Buy the Lie, Our Climate - Not Your Business!

61 fermi all'apertura delle mobilitazioni. 7 gli italiani.


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Questa mattina intorno alle 10.00 diverse decine di attivisti si sono dati appuntamento a Nytorv, una delle piazze principali della città accanto al Municipio, per prendere parte alla giornata di mobilitazione sotto lo slogan “Don't Buy the Lie, - Our Climate - Not Your Business”. Una giornata di protesta contro le corporation che partecipano a Cop 15.

Al concentramento erano presenti inizialmente 200 persone, molte altre se ne sono aggiunte nell’ora successiva. Alle 11. 00 , quando ormai i manifestanti erano più di 800, la polizia ha annunciato che la manifestazione andava sciolta. Dopo alcuni minuti la polizia ha circondato i manifestanti, i quali hanno cominciato a disperdersi formando gruppi più o meno numerosi per sfuggire ai continui accerchiamenti e raggiungere uno degli obbiettivi della contestazione: Expo Green Business durante COP15.

Difficile dare una visione sulle pratiche di piazza utilizzate oggi. Confuse e poche chiare erano le indicazioni date dai promotori dell’iniziativa, sicuramente una manifestazione dai toni pacifici e creativi.Rumorosa, scandita a suon di samba.

Durante il tragitto sono stati diversi i tentativi di blocco da parte della polizia.

L’ingente dispositivo di “sicurezza” messo in piedi dal governo danese, ha prodotto nella giornata di oggi 61 fermi. 7 gli italiani che in questo momento sono trattenuti nella carceri speciali. Per alcuni di loro pare essere confermato lo stato di arresto in base alle nuove disposizione repressive entrate in vigore nei giorni scorsi. .

Sullo sfondo di questa giornata si intrecciano tutti i dubbi che i movimenti avevano già sollevato settimane fa sul significato che assume questo meeting dopo le dichiarazioni unilaterali di Usa e Cina. Nella capitale danese attivisti delle reti internazionali protestano in un clima repressivo che tenta di togliere spazio e visibilità a chi quotidianamente si muove sul terreno del conflitto per la giustizia climatica. Nella cittadella del vertice, soprattutto dalle delegazioni del Global South , protagonisti in questi giorni di manifestazioni spontanee a carattere di denuncia, emergono i primi segni di insoddisfazione.

Nella mattina, mentre il corteo si snodava nel centro cittadino, la polizia ha fatto irruzione all’interno del Ragnhildsgade convergence centre dove sono state effettuate perquisizioni e fermi.

In questo clima si è inaugurata la prima giornata di mobilitazioni. Domani il corteo internazionale che prenderà il via intorno alle ore 13.00.

Intorno alle 23,30 è arrivata la notizia che uno degli attivisti italiani è stato arrestato e sarà processato mentre gli altri sono stati rilasciati.


giovedì 10 dicembre 2009

Copenhagen - Ormai... ci siamo




La Conferenza mondiale sul clima ha preso avvio a Copenhagen, confermando già in questi primi giorni la totale arretratezza istituzionale nell’approccio alla crisi globale che stiamo tutti subendo.

Tatticismi della diplomazia, esternazioni di capi di stato e spamming disinformativo degli uffici delle grandi corporations del carbone e del petrolio, tolgono letteralmente l’aria ad un vero dibattito pubblico che voglia affrontare il nodo della precarietà ambientale legato al modello di sviluppo dominante.

E’ in questo quadro che migliaia di attivisti stanno confluendo a Copenhagen, e tra questi anche la rete “see you in Copenhagen”. Il primo obiettivo era per noi raccogliere adesioni all’andata collettiva nella capitale danese, attorno a chiare posizioni politiche sintetizzate nel nostro primo documento: oggi possiamo dire che oltre duecento attivisti italiani della rete saranno a Copenhagen per partecipare in molte forme alle mobilitazioni e al dibattito. Il secondo obiettivo era riuscire ad autorganizzare ed autogestire la nostra presenza creando un luogo collettivo e condiviso, dove affrontare insieme non solo i problemi logistici legati alla nostra permanenza per tutte le giornate di iniziativa, ma anche dove poter impostare un confronto continuo tra di noi e un luogo, l’assemblea degli aderenti alla rete, dove discutere e scegliere quotidianamente come muoverci e perché. Anche questo è stato raggiunto e oggi possiamo annunciare che la rete “see you in Copenhagen” autogestirà uno spazio proprio, che si aggiunge quindi ai tanti spazi di realtà europee e mondiali creati in questi giorni.

Annunciamo per Venerdì 11 dicembre la prima assemblea generale della rete che si terrà all’interno di questo luogo condiviso ed autogestito (per info 004525326245). La rete “see you in Copenhagen” ha inoltre autoprodotto un proprio foglio di comunicazione in inglese che sintetizza il dibattito che ha costituito questa realtà collettiva, e il tipo di approccio con cui stiamo a Copenhagen.

Un modo di essere presenti e di partecipare il nostro, che fa da presupposto ad ogni azione che compiremo: vogliamo con umiltà essere parte, dal dibattito delle ong al Clima Forum fino alle iniziative del CJA, senza rinunciare alla necessità di valutare, di vedere con i nostri occhi, di stare ad ascoltare e di conoscere e capire. Questo per noi vale in ogni situazione, dagli incontri di discussione alle azioni di piazza. Crediamo che sia profondamente necessario intraprendere una nuova, grande battaglia globale sulla crisi climatica ed ambientale, che per noi è così centrale da rappresentare ogni livello di crisi, dalla finanza al lavoro, dalle migrazioni alle guerre, che il sistema capitalistico sta producendo, ma proprio per questo non ci interessano ne tattiche né rituali, né affermazioni identitarie precostituite né posizioni ideologiche che hanno già la risposta per tutto. Per quanto riguarda le azioni di lotta, cercheremo di partecipare a tutto ciò che è capace di indicare, anche radicalmente, la necessità di un mondo migliore, e invece cercheremo di non essere parte di ciò che esprime solo frustrazione e autorappresentazione.

La situazione che viviamo è indice di un cambio epocale, dell’affermazione di una situazione globale e geopolitica completamente mutata, e anche solo per capire chi comanda, al di là di un generico “capitale”, bisogna abbandonare gli schemi e saper guardare alla realtà.

Riteniamo interessante poter seguire in qualche forma il dibattito e lo scontro tra diverse posizioni che avviene all’interno della conferenza ufficiale, non per gli esiti di quest’ultima, ma per le implicazioni e per costruire nuove chiavi di lettura sulla crisi. Come è importante per noi poter ascoltare alcuni incontri del Clima Forum proposti da varie ong. Ed infine partecipare alle forme di mobilitazione e discussione del CJA, già previste o decise in loco.

Il 12 dicembre parteciperemo alla grande manifestazione di apertura della settimana di mobilitazione, all’interno dello spezzone del CJA, raccogliemdo l’appello che questa realtà ha rivolto a tutti. Ogni giornata per noi si concluderà con la nostra assemblea nel nostro spazio autogestito.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!