Questa mattina intorno alle 10.00 diverse decine di attivisti si sono dati appuntamento a Nytorv, una delle piazze principali della città accanto al Municipio, per prendere parte alla giornata di mobilitazione sotto lo slogan “Don't Buy the Lie, - Our Climate - Not Your Business”. Una giornata di protesta contro le corporation che partecipano a Cop 15.
Al concentramento erano presenti inizialmente 200 persone, molte altre se ne sono aggiunte nell’ora successiva. Alle 11. 00 , quando ormai i manifestanti erano più di 800, la polizia ha annunciato che la manifestazione andava sciolta. Dopo alcuni minuti la polizia ha circondato i manifestanti, i quali hanno cominciato a disperdersi formando gruppi più o meno numerosi per sfuggire ai continui accerchiamenti e raggiungere uno degli obbiettivi della contestazione: Expo Green Business durante COP15.
Difficile dare una visione sulle pratiche di piazza utilizzate oggi. Confuse e poche chiare erano le indicazioni date dai promotori dell’iniziativa, sicuramente una manifestazione dai toni pacifici e creativi.Rumorosa, scandita a suon di samba.
Durante il tragitto sono stati diversi i tentativi di blocco da parte della polizia.
L’ingente dispositivo di “sicurezza” messo in piedi dal governo danese, ha prodotto nella giornata di oggi 61 fermi. 7 gli italiani che in questo momento sono trattenuti nella carceri speciali. Per alcuni di loro pare essere confermato lo stato di arresto in base alle nuove disposizione repressive entrate in vigore nei giorni scorsi. .
Sullo sfondo di questa giornata si intrecciano tutti i dubbi che i movimenti avevano già sollevato settimane fa sul significato che assume questo meeting dopo le dichiarazioni unilaterali di Usa e Cina. Nella capitale danese attivisti delle reti internazionali protestano in un clima repressivo che tenta di togliere spazio e visibilità a chi quotidianamente si muove sul terreno del conflitto per la giustizia climatica. Nella cittadella del vertice, soprattutto dalle delegazioni del Global South , protagonisti in questi giorni di manifestazioni spontanee a carattere di denuncia, emergono i primi segni di insoddisfazione.
Nella mattina, mentre il corteo si snodava nel centro cittadino, la polizia ha fatto irruzione all’interno del Ragnhildsgade convergence centre dove sono state effettuate perquisizioni e fermi.
In questo clima si è inaugurata la prima giornata di mobilitazioni. Domani il corteo internazionale che prenderà il via intorno alle ore 13.00.
Intorno alle 23,30 è arrivata la notizia che uno degli attivisti italiani è stato arrestato e sarà processato mentre gli altri sono stati rilasciati.