Aggiornamento del pomeriggio del 28 Dicembre dal Cairo
Questo pomeriggio per quattro ore gli attivisti della Gaza Freedom March si sono ritrovati sotto la sede centrale dell' ONU chiedendo che ci fosse una chiarificazione sui motivi per i quali la marcia e i delegati che vi partecipano non vengono fatti partire da IlCairo.Alcuni attivisti sono stati ricevuti dai responsabili delle Nazioni Unite che gli hanno comunicato ufficialmente la decisione del governo egiziano, come ha affermato anche in televisione, di fermare la marcia poiché, a loro parere, non sono state presentate le carte necessarie per ottenere l' autorizzazione.
La cosa risulta essere assolutamente falsa perchè i nomi, i passaporti e tutte le formalità burocratiche erano già state ampiamente adempiute dagli organizzatori della marcia.
La delegazione ha chiesto esplicitamente se sarebbe stata concessa la possibilità ad una delegazione più piccola di entrare a Gaza per portare e consegnare gli aiuti umanitari che i delegati hanno portato da tutto il mondo anche in questo caso la risposta è stata negativa.
In poche parole le Nazioni Unite e i suoi funzionari non hanno fatto altro che ripetere quella che è la versione ufficiale del governo egiziano; una scelta che sembra non smuoversi assolutamente dalla decisione di non far partire la marcia verso la striscia di Gaza, ma anche quella di limitare al massimo l' agibilità degli attivisti all' interno della stessa capitale egiziana.
Dopo quattro ore di sit-in gli attivisti si sono ritrovati con l' idea di lasciare la zona sotto la sede dell' ONU per costruire nella giornata di domani azioni di pressione volte a ribadire il sacrosanto diritto e l' inarrestabile volontà a raggiungere la striscia di Gaza.
Contemporaneamente un'altra parte degli attivisti, circa 300 tra francesi e belgi sono stati fatti montare su dei pullman, ma tutt' ora sono fermi a un'ora e mezza di strada fuori dal Cairo bloccati anche loro dalla polizia. Questo fermo ha portato alla presenza di varie delegazioni, con sit-in e proteste, sotto l ´Ambasciata francese e all'Ambasciata italiana.
È una situazione nella quale si sta cercando in tutte le maniere di fare pressioni contro un divieto motivato esclusivamente dalla scelta politica delle autorità egiziane di non far lasciare il Cairo e di non far raggiungere i territori palestinesi ai delegati internazionali della Gaza Freedom March.
Varie iniziative sono previste nella giornata di domani proprio per continuare in questa difficoltosa mobilitazione vista anche l' impossibilità di rendersi visibili all' interno di una metropoli mostruosa dove non manca il costante controllo da parte delle forze dell' ordine e della polizia egiziana nei confronti degli attivisti stranieri.