L'incontro con il giovane dirigente, a suo tempo in carcere perché accusato di terrorismo, solo per aver lottato in difesa del territorio indigeno contro i governi nazionali
"Quando ci sono state le prime esplosioni ho sentito la foresta piangere". Con queste parole un anziano Sarayaku ricorda i sondaggi esplorativi della argentina Compagnia General Combustibles. La popolazione inizio' una dura lotta per il diritto all'autodeterminazione del territorio e contro un'autorizzazione di cui ignoravano l'esistenza. Pestaggi, torture, violenze e parecchi arresti con la compiacenza dell'esercito per azzerare le proteste.
Poi una sentenza della Corte interamericana dei diritti umani ha dato ragione alla comunita' Sarayaku. L'autorizzazione a sondare una parte del territorio appartenente al Popolo indigeno per cercare il petrolio e' stata ritenuta illegittima, obbligando il governo a revocare l'autorizzazione all'azienda argentina. Il pericolo e' stato allontanato ma ora restano gli effetti collaterali.