La conferma arriva dalle scuse dei Portavoce Nato. Ancora una volta altre vittime “collaterali”, civili dentro la guerra in Afghanistan. Si tratta dei 27 civili afghani, incluse quattro donne e due bambini, rimasti uccisi in un raid della Nato nella provincia di Dai Kundi. La dinamica dell'”incidente” viene spiegata con il fatto che le vittime erano in viaggio a bordo di tre minibus, verso Kandahar. La Nato spiega che obiettivo del raid era un gruppo di «presunti insorti e che l'attacco ha provocato «alcuni morti e feriti». I militari che si sono recati sulla scena dopo il raid si sono trovati di fronte a donne e bambini e hanno trasportato i feriti in strutture ospedaliere, precisa la nota della coalizione internazionale in cui si anticipa l'avvio di una inchiesta. «Siamo estremamente colpiti dalla tragica perdita di vite innocenti. Siamo qui per proteggere gli afghani e uccidere o ferire civili mette a rischio la loro fiducia nella nostra missione. Raddoppieremo i nostri sforzi per riguadagnare questa fiducia», ha dichiarato il comandante delle forze Nato e Usa a Kabul, il generale Stanley McChrystal, presentando al Presidente afghano, Hamid Karzai, le sue scuse per quanto avvenuto domenica.
La settimana scorsa, durante i festeggiamenti del carnevale, militanti del Movimento Sem Terra (MST) brasiliano hanno installato acampamentos intorno a 60 latifondi improduttivi dello stato di San Paolo. Scopo dell'offensiva, battezzata Carnaval Vermelho (Carnevale Rosso), è fare pressione sulle istituzioni affinchè applichino la legge costituzionale che garantisce il diritto a chiedere l'esproprio dei terreni che non vengono coltivati.